Libri di Dario Sacchi
Rousseau. Il paradosso del porcospino
Dario Sacchi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 144
Questa rilettura della filosofia politica di Rousseau si propone di mostrare che il pensatore ginevrino, lungi dall'essere, come tanto spesso si è voluto e tuttora si vuole sostenere, il vero ispiratore delle correnti anti-liberali e antiindividualistiche – in definitiva, totalitarie – che hanno sovente accompagnato e funestato gli ultimi due secoli e mezzo di storia politica e culturale dell’Occidente, è in realtà un liberale e un individualista autentico. Certo, per alcuni versi eretico; ma le sue eresie, comunque più apparenti che reali, gli sono servite per affermare un liberalismo e un individualismo tutto sommato più coerente e più vero di quello di quasi tutti i suoi critici. Che per giunta hanno saputo raramente presentare la prospettiva liberale come qualcosa di più e di meglio che una mera opzione, in quanto tale priva di un solido fondamento filosofico e perciò, in ultima istanza, disarmata di fronte alle opzioni avversarie: laddove proprio nelle pagine rousseauiane è dato rinvenire la fondazione ontologicamente più radicale e più rigorosa che la modernità occidentale abbia saputo dare del liberalismo come posizione politica basata sul primato dell’individuo – naturalmente di ogni individuo – nei confronti della società e dello Stato.
Le ragioni di Abramo. Kierkegaard e la paradossalità del logos
Dario Sacchi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 144
Kierkegaard è stato spesso criticato per un suo preteso irrazionalismo ma, anche quando tale critica sembra meritata, la sua validità è più apparente che reale. Da quel vero pensatore che è, egli non è mai privo di ragioni profonde, nemmeno per le sue posizioni più stravaganti, e i suoi strali, anche a dispetto di certe sue frequenti dichiarazioni in senso contrario, sono rivolti non tanto contro la razionalità come tale ma contro una maniera di intenderla e di esercitarla che è troppo semplicistica e "a buon mercato": sì che a uno sguardo attento il preteso irrazionalista si rivela essere più profondamente e autenticamente razionalista di molti suoi detrattori. Questo libro, dedicato al pensatore danese, intende mostrare che la sua propensione per una religiosità paradossale e la sua avversione per la speculazione e per il pensiero oggettivo si fondano in definitiva sulla persuasione che il paradosso è l'unica alternativa a quella auto-contraddizione cui non sa invece sottrarsi il pensiero oggettivo. In particolare si vuol qui mettere in luce come la riflessione di Kierkegaard ruoti in gran parte intorno al paradosso genuinamente metafisico di una corporeità concepita come determinazione originaria del reale, irriducibile in quanto tale allo spirito: tale paradosso costituisce l'autentico fondamento dell'eroica ma non irragionevole "fede di Abramo" tratteggiata dal filosofo in Timore e tremore.
Libertà e infinito. La dimensione ereticale del logos
Dario Sacchi
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2002
pagine: 102
La filosofia del senso comune al vaglio della critica
Antonio Livi, Dario Sacchi, Juan José Sanguineti
Libro
editore: Leonardo da Vinci
anno edizione: 2012
pagine: 160
L'ateismo impossibile. Ritratto di Nietzsche in trasparenza
Dario Sacchi
Libro
editore: Guida
anno edizione: 2009
pagine: 152
Secondo l'interpretazione più diffusa del pensiero di Nietzsche, il primo bersaglio della sua polemica sarebbe costituito dall'aspetto religioso e metafisico della trascendenza. Questo volume riprende una via poco battuta dagli studiosi che vede come principale nemico di Nietzsche proprio l'ateismo moderno. Il volume ricostruisce tutte le tematiche essenziali della filosofia di Nietzsche, il problema della contraddizione, la questione del rapporto tra vita e verità, libertà e tempo nell'intento di dimostrare "l'impossibilità" di un coerente ateismo.
Lineamenti di una metafisica di trascendenza
Dario Sacchi
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2007
pagine: 262
Il mondo dell'esperienza è tutto ciò che esiste oppure al di là di esso c'è un'altra realtà? In termini più puntuali: il mondo dell'esperienza ha in sé la propria ragion d'essere oppure no? Ecco un problema - al tempo stesso semplicissimo nella sua enunciazione e di sommo rilievo sotto il profilo esistenziale - di fronte al quale la scienza sperimentale è per sua natura impotente e che quindi potrà essere affrontato ed eventualmente risolto soltanto dalla filosofia: la quale, sia che propenda per il primo o per il secondo corno del dilemma, si configura in ogni caso come un trascendimento razionale dell'esperienza nel suo insieme e quindi come una metafisica. La domanda metafisica è insomma quella che concerne l'Assoluto: ci si chiede se esso coincida o no con la totalità dell'esperienza. Il coincidere delle due dimensioni corrisponde al significato assunto nel lessico filosofico della modernità dal termine immanenza; il divaricarsi delle medesime si identifica con quella che, sempre modernamente, è stata chiamata trascendenza. Naturalmente per la sua pars construens l'autore non muove un solo passo senza giovarsi di un dialogo continuo con i massimi interpreti, classici e contemporanei, della trascendenza metafisica da lui difesa.
Architettura per la nuova industria. Il polo tecnologico Gewiss
Joseph Di Pasquale, Francesco Catalfamo, Dario Sacchi
Libro
editore: Abitare Segesta
anno edizione: 2000
pagine: 84
L'istinto logico del linguaggio. Le radici hegeliane dell'ontologia ermeneutica
Dario Sacchi
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2000
pagine: 112
Necessità e oggettività nell'analitica kantiana. Saggio sulla Deduzione trascendentale delle categorie
Dario Sacchi
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1995
pagine: 132
La kantiana Deduzione trascendentale delle categorie si può considerare come uno dei luoghi classici della filosofia di ogni epoca: quell'esigenza di 'fondazione' radicale che è la caratteristica peculiare dell'atteggiamento filosofico trova infatti in queste pagine della Critica della Ragion Pura una delle sue espressioni più alte e più limpide. Né minore importanza la Deduzione riveste dal punto di vista storico, come documento della particolare prospettiva del suo autore, dovendosi vedere in essa il punto dell'opera di Kant più idoneo a mettere in luce la potenza dell'impostazione criticistica ma anche i suoi nodi irrisolti e le sue intrinseche aporie. Il presente lavoro intende in effetti mostrare - anche attraverso la discussione di alcune interpretazioni storicamente importanti - che, dato il presupposto di fondo che caratterizza tutta la gnoseologia kantiana lasciando la sua impronta specialmente sull'Estetica trascendentale, il problema cui la Deduzione è chiamata a dare risposta si presenta a rigore insolubile; mentre, se si cerca di prescindere da tale presupposto, il luogo della Critica nel quale Kant si avvicina maggiormente all'obiettivo che si era prefisso è, semmai, la Confutazione dell'Idealismo. Anche in questo caso, tuttavia, la soluzione raggiunta non è esente da alcune rilevanti limitazioni che lo stesso Kant mostra peraltro di avere ben presenti, in alcuni passi non sempre adeguatamente ricordati che vengono illustrati in questo libro.