Libri di Chiara Toscani
Relazioni. Forma e vita nel progetto di architettura
Cassandra Cozza, Chiara Toscani, Gonçalo Byrne
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2016
pagine: 149
La chiarezza, la precisione e la coerenza compositiva sono una caratteristica straordinaria di Gonçalo Byrne, uno dei maggiori esponenti dell'architettura portoghese; queste contraddistinguono ogni suo progetto e architettura realizzata. Fondamento del suo lavoro è la definizione delle relazioni tra tutti gli elementi coinvolti nel progetto. Il libro è strutturato in due parti: un dialogo con l'architetto portoghese sull'architettura e sul tema delle relazioni come fondamento del progetto e la presentazione critica di una selezione di sedici opere esemplificative del tema trattato. Nel dialogo si indaga la natura delle relazioni e il processo progettuale in cui esse vengono declinate: relazioni tra architettura e paesaggio, con lo spazio aperto ed il tessuto urbano, con le preesistenze, il contesto ed il patrimonio storico e con la presenza umana che dà vita e abita le architetture. I progetti sono presentati evidenziando la natura delle relazioni di volta in volta attivate, fino a mostrarne gli esiti formali.
Le forme del vuoto spazi di transizione dall'architettura al paesaggio
Chiara Toscani
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2011
pagine: 162
This research deals with what have been defined as forms of the void1 concerning the urban and the landscape scale, which offer the possibility of observing and experimenting the mechanisms of connection between the architectural "objects". This approach comes from the need of considering architecture not only as an object in itself, but also in its effort of addressing the existing fabric as well as the wider territory. This means considering the relation between void and full, between figure and ground as one of the main objectives of the urban and architectural composition. Therefore this research tries to reflect upon the figures of the open space as a form of the void being built through the figure or ground relation (I am going to demonstrate how such relation in certain cases is not so univocal), with the architectural volumes, taking into account at first some paradigmatic examples at the urban and the landscape scale, belonging to the historical town and to the Modern. This in order to offer, afterwards, a contribution as to the possible figures of the open contemporary space, thus excluding, of course, the cases in which it is generated as a residual form of the architectural object. The forms of the contemporary void include both spatial forms resuming the theme of the urban enclosure, although it is evolving through different devices, and forms trying to achieve a dialectical compromise between the bounded void of the historical town and the continuous one of the Modern, reaching, in a few cases, a new dimension of the spatial structure that I have called "figural". Chiara Toscani è Dottore di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana, Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Architettura e Pianificazione, Politecnico di Milano. Professore a contratto del Laboratorio di Progettazione Architettonica 3 presso la Scuola di Architettura e società del Politecnico di Milano. Tra le sue pubblicazioni: L'invariante architettonico e urbano del poché, Maggioli, Milano, 2011 Gio Ponti: un albergo in Val Martello, Alinea, Firenze, 2011.
L'invariante architettonico e urbano del poché
Chiara Toscani
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2011
pagine: 79
Questo testo vuole occuparsi di un elemento della composizione architettonica non molto frequentemente rilevato ma interessante sia per la sua ricorrenza come invariante strutturale della sintassi progettuale, sia per la sua mutevole declinazione in specifiche epoche e architetture. L'interesse per questo topos architettonico non è solo riconducibile ad una corretta restituzione filologica del termine stesso, ma è dettato dalla volontà di definire un importante tassello utile alla pratica compositiva, che assume una valenza più ampia se correlata ad un processo progettuale architettonico e urbano contemporaneo. Questo testo, infatti, può essere letto come una sorta di premessa volta a chiarire alcune caratteristiche di questo termine, che può così essere utilizzato sia come chiave di lettura di figure ricorrenti nei tessuti della città contemporanea sia come strumento teorico e pratico utile alla composizione architettonica e urbana. Infatti, nonostante le evoluzioni semantiche e formali che l'invariante del poché ha avuto nel tempo, il termine può essere riconducibile sia al concetto di residuo, avanzo, quindi immediatamente collegabile a termini quali wasteful place e junkspace, spazi ambigui e informali, prodotti dai meccanismi di urbanizzazione contemporanea, sia più genericamente al concetto di spazio interstiziale, che può diventare, grazie alle proprietà di connettività, un ambivalente strumento compositivo del paesaggio contemporaneo.
Le Corbusier
Giovanni Denti, Chiara Toscani
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2008
pagine: 81
L'architetto, organizzando le forme, realizza un ordine che è pura creazione della sua mente. attraverso le forme, colpisce con intensità i sensi, e, provocando emozioni plastiche attraverso i rapporti che egli crea, risveglia in noi risonanze profonde, ci dà la misura di un ordine partecipe dell'ordinamento universale, determina movimenti diversi del nostro spirito e del nostro cuore. è qui che avvertiamo la bellezza.
Mies van der Rohe
Chiara Toscani
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2008
pagine: 91
Credo che l'architettura non ha niente a che vedere con l'invenzione di forme inedite, né con il gusto personale. l'architettura è per me un'arte oggettiva che nasce dallo spirito del tempo.
Adolf Loos
Giovanni Denti, Chiara Toscani
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2008
pagine: 99
Sei stato costruttore nella cornice di un'esistenza che interiormente come esteriormente, aveva rinunciato a tutti gli ornamenti. Ciò che costruivi era ciò che pensavi" Badando al vantaggio e all'intuizione di un'economia delle forze umane, hai edificato simboli di una vita semplificata secondo il suo senso, operando ha fornito regole. e il tuo genio, scongiurando gli ostacoli leziosi della bellezza, ha liberato la vita dalla schiavitù dei mezzi, ci ha distolto dalle vie traverse, dalle vie mortali dell'anima che non giunge a se stessa e che da sé si allontana. Con l'azione che crea ordine e accordo interiormente ed esteriormente, Tu ti sei portato all'altezza del senso sopranaturale dell'esistenza...
Giò Ponti. Albergo Paradiso al Cedevale
Giovanni Denti, Chiara Toscani
Libro
editore: Alinea
anno edizione: 2011
pagine: 68
Ai piedi del monte Cevedale a quota 2160 metri in fondo alla Val Martello, diramazione laterale della Val Venosta in direzione sud-ovest, si trova lo Sport Hotel al Paradiso del Cevedale raggiungibile tramite una strada a suo tempo appositamente costruita. L'albergo che sorge a 2100 metri fra un complesso incantevole di cime, nevi, ghiacciai, fu progettato tra il 1935 e il 1936 da Gio Ponti con gli ingegneri Eugenio Soncini e Antonio Fornaroli. Pur molto degradato l'hotel oggi, mostra ancora chiaramente la sua alterità rispetto alla tradizione dell'architettura alpina tipica di queste valli.