Libri di Camillo Pellizzi
Il mito dello Stato
Ernst Cassirer
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2024
pagine: 336
«Negli ultimi trent'anni, nel periodo fra la prima e la seconda guerra mondiale, non abbiamo attraversato soltanto una grave crisi della nostra vita politica e sociale, ma ci siamo anche trovati di fronte a problemi teoretici del tutto nuovi. Abbiamo assistito a un cambiamento radicale delle forme del pensiero politico. Sono state poste nuove domande, e date nuove risposte. Problemi sconosciuti ai pensatori politici del XVIII e XIX secolo sono improvvisamente venuti alla ribalta. Forse il tratto più importante e più allarmante di questo sviluppo del pensiero politico moderno è l'apparizione di un nuovo potere: il potere del pensiero mitico. La preponderanza del pensiero mitico sul pensiero razionale in alcuni dei nostri sistemi politici moderni è evidente. Dopo una lotta breve e violenta, sembra che il pensiero mitico abbia riportato una vittoria schiacciante e definitiva. Com'è stata possibile questa vittoria? Come possiamo comprendere il nuovo fenomeno apparso così all'improvviso sull'orizzonte politico, e che in un certo senso sembra aver rovesciato tutte le nostre idee intorno al carattere della nostra vita intellettuale e sociale?».
Autorità e individuo
Bertrand Russell
Libro: Libro in brossura
editore: TEA
anno edizione: 2020
pagine: 144
"Mi sono preoccupato di raggiungere una comprensione dei bisogni umani più ampia di quella che viene assunta dalla maggior parte dei politici e degli economisti, poiché soltanto mediante una simile comprensione potremo trovare la strada che ci conduca a realizzare le speranze che, sebbene finora siano state frustrate in così larga misura dalla nostra follia, le nostre capacità ci hanno tuttavia posti in grado di tradurre nella realtà della storia". Una riflessione piana e convincente, articolata in sei saggi, sul tema sempre attuale del rapporto tra società e individuo.
La colpa fu tutta tedesca? Storia delle responsabilità americane nello scoppio dello Seconda guerra mondiale
Charles Beard
Libro: Libro in brossura
editore: Oaks Editrice
anno edizione: 2017
pagine: 423
“Charles Beard rifiutava la qualifica di "isolazionista", definendosi un "non interventista" e un "continentali-sta americano", nella tradizione di George Washington e Thomas Jefferson. I Jeffersoniani «sostengono che la politica estera americana dovrebbe preoccuparsi meno di diffondere la democrazia all'estero e più di salvaguardarla in patria». Pur credendo che la democrazia sia la migliore forma di governo, essi sono scettici sulla possibilità di esportarla con successo. La politica estera non è un mondo di opportunità, ma di pericoli incombenti, che il Paese deve cercare d'evitare. L'intervento armato, lungi dall'essere uno strumento per esportare democrazia, dovrebbe sempre essere usato come ultima risorsa e solo nel caso in cui la sopravvivenza del Paese sia messa in pericolo. La guerra, infatti, non solo ha costi economici enormi, ma comporta anche l'introduzione di pericolosi limiti alla libertà individuale.” (Dalla Prefazione di Massimo de Leonardis)
Una rivoluzione mancata
Camillo Pellizzi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2009
pagine: 286
Così scrive, nel 1949, Camillo Pellizzi, volgendosi indietro a riflettere sul fallimento dell'esperienza corporativa: la risposta che il fascismo - cui Pellizzi aveva aderito sin dalla prima ora - aveva creduto di poter dare alla crisi della democrazia borghese liberale, e al "mondo nuovo" che, con l'avvento della società industriale di massa, segnava il XX secolo. Su quell'esperienza Pellizzi riflette in solitudine - il fascismo è per lui una storia conclusa, e si è ritirato dalla politica - e riflette da sociologo. Intellettuale alto, di respiro europeo, Pellizzi aveva scelto la risposta del fascismo e si era impegnato attivamente nella politica operativa e culturale del regime; condividendone il progetto di un nuovo ordine sociale che attraverso l'ipotesi organicistica e organizzativa incarnata nelle corporazioni - avrebbe dovuto nelle intenzioni attuare una maggiore giustizia distributiva, una più forte energia ed efficienza di governo, una valorizzazione, nella cosa pubblica, delle competenze delle élites intellettuali, l'aristocrazia del pensiero, i nuovi managers. Sappiamo cosa accadde. Questo volume - testimonianza diretta, lucida, incisiva, di chi quell'avventura visse dall'interno - analizza le ragioni di un fallimento storico. Un documento da non ignorare, che la collana XX Secolo, sottraendolo al paradossale silenzio che lo ha circondato, offre, ripubblicato con una attenta introduzione di Mariuccia Salvati, al lettore odierno.
Il mito dello Stato
Ernst Cassirer
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2018
pagine: 331
«Negli ultimi trent'anni, nel periodo fra la prima e la seconda guerra mondiale, non abbiamo attraversato soltanto una grave crisi della nostra vita politica e sociale, ma ci siamo anche trovati di fronte a problemi teoretici del tutto nuovi. Abbiamo assistito a un cambiamento radicale delle forme del pensiero politico. Sono state poste nuove domande, e date nuove risposte. Problemi sconosciuti ai pensatori politici del XVIII e XIX secolo sono improvvisamente venuti alla ribalta. Forse il tratto più importante e più allarmante di questo sviluppo del pensiero politico moderno è l'apparizione di un nuovo potere: il potere del pensiero mitico. La preponderanza del pensiero mitico sul pensiero razionale in alcuni dei nostri sistemi politici moderni è evidente. Dopo una lotta breve e violenta, sembra che il pensiero mitico abbia riportato una vittoria schiacciante e definitiva. Com'è stata possibile questa vittoria? Come possiamo comprendere il nuovo fenomeno apparso così all'improvviso sull'orizzonte politico, e che in un certo senso sembra aver rovesciato tutte le nostre idee intorno al carattere della nostra vita intellettuale e sociale?». Con un contributo di Fabio Minazzi.
Il mito dello Stato
Ernst Cassirer
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2010
pagine: 336
«Negli ultimi trent'anni, nel periodo fra la prima e la seconda guerra mondiale, non abbiamo attraversato soltanto una grave crisi della nostra vita politica e sociale, ma ci siamo anche trovati di fronte a problemi teoretici del tutto nuovi. Abbiamo assistito a un cambiamento radicale delle forme del pensiero politico. Sono state poste nuove domande, e date nuove risposte. Problemi sconosciuti ai pensatori politici del XVIII e XIX secolo sono improvvisamente venuti alla ribalta. Forse il tratto più importante e più allarmante di questo sviluppo del pensiero politico moderno è l'apparizione di un nuovo potere: il potere del pensiero mitico. La preponderanza del pensiero mitico sul pensiero razionale in alcuni dei nostri sistemi politici moderni è evidente. Dopo una lotta breve e violenta, sembra che il pensiero mitico abbia riportato una vittoria schiacciante e definitiva. Com'è stata possibile questa vittoria? Come possiamo comprendere il nuovo fenomeno apparso così all'improvviso sull'orizzonte politico, e che in un certo senso sembra aver rovesciato tutte le nostre idee intorno al carattere della nostra vita intellettuale e sociale?».