Libri di Beatrice Avanzi
Arte e fascismo. Catalogo della mostra (Rovereto, 14 aprile-1 settembre 2024)
Libro
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2024
pagine: 576
Klimt e l'arte italiana
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2023
pagine: 368
La mostra Klimt e l’arte italiana mette in luce l’influenza che Gustav Klimt esercitò su numerosi artisti italiani del primo Novecento, contribuendo al delinearsi di una delle pagine più affascinanti dell’arte del secolo scorso. L’esposizione e il catalogo che l’accompagna analizzano per la prima volta le opere di pittori e scultori che accolsero le suggestioni del maestro austriaco, dopo l’eco suscitata dalla sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1910 e all’Esposizione Internazionale di Roma del 1911. Sono eccezionalmente riunite in questa occasione le due opere “italiane” di Klimt, Giuditta II (1909) e Le tre età della donna (1905), acquistate dallo Stato per le collezioni pubbliche nazionali. I due capolavori sono il perno di un percorso che prende in esame l’opera di pittori attivi a Venezia, quali Vittorio Zecchin e i giovani “dissidenti” di Ca’ Pesaro, o coinvolti nelle grandi imprese decorative della Biennale (Galileo Chini). Altre sezioni sono dedicate ad artisti, quali il trentino Luigi Bonazza o il triestino Vito Timmel, che, per prossimità geografica e storica, furono particolarmente vicini al clima delle Secessioni. La cultura mitteleuropea ispirò inoltre Adolfo Wildt, che diede vita a un linguaggio personalissimo, tanto da essere definito “il Klimt della scultura”. Attraverso circa 200 opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, la mostra illustra un panorama ampio e vario, nel quale discipline diverse – dalla pittura alle arti decorative – convivono sotto il segno del gusto sontuoso e decadente della Secessione.
Canova tra innocenza e peccato
Libro: Libro in brossura
editore: SAGEP
anno edizione: 2021
pagine: 240
Antonio Canova ha incarnato, con le sue sculture, l’ideale di una bellezza eterna, fondata su principi di armonia, misura, equilibrio, affermandosi come massimo esponente del Neoclassicismo italiano e lasciando in eredità un ideale estetico che continua a vivere fino a oggi.La mostra Canova tra innocenza e peccato intende indagare come questa eredità abbia influenzato i linguaggi artistici contemporanei, nella ricerca di un concetto di bellezza che trova declinazioni diverse – dalla fotografia alle esperienze scultoree più recenti – fino a venire talvolta negato in maniera radicale.
Picasso, De Chirico, Dalì. Dialogo con Raffaello
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2021
pagine: 248
Le opere di Raffaello hanno esercitato un grande ascendente sugli artisti nel corso dei secoli, giungendo a influenzare profondamente anche tre protagonisti della pittura del '900: Picasso, de Chirico e Dalí. Il volume propone un'indagine inedita e approfondita su questo tema, analizzando il diverso approccio dei tre artisti verso l'arte del maestro rinascimentale, e la rielaborazione che ne hanno offerto: i tre autori moderni scelsero infatti di reinterpretare l'arte dell'Urbinate secondo un peculiare repertorio estetico, non solo nel periodo del cosiddetto Ritorno all'Ordine europeo, ma in vari momenti delle loro lunghe carriere. A illustrare questo fecondo dialogo con l'antico, una ricca selezione di circa 70 opere – tra dipinti, disegni, incisioni – provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche e private internazionali, accompagnate da un interessante repertorio di documenti (lettere, manoscritti, cataloghi, fotografie).
Giovanni Boldini. Il piacere
Beatrice Avanzi, Tiziano Panconi, Vittorio Sgarbi
Libro: Copertina morbida
editore: SAGEP
anno edizione: 2020
pagine: 368
"Giovanni Boldini. Il piacere" presenta oltre 150 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, molte delle quali appartenenti al patrimonio del Museo Boldini di Ferrara, chiuso al pubblico dopo il terremoto del 2012. Affermatosi come uno dei più celebri ritrattisti della Belle Époque, grazie al suo straordinario virtuosismo tecnico, Boldini coglie l'essenza di un ambiente sfolgorante di cui è uno dei celebri protagonisti. Al Mart l'attività dell'artista viene ricostruita nella sua completezza attraverso un ricco percorso cronologico, che lascia spazio all'approfondimento di alcuni temi e relazioni che hanno segnato la carriera del maestro italiano. In particolare, verranno analizzati i rapporti con il poeta Gabriele d'Annunzio, attraverso figure di comuni muse ispiratrici come la Marchesa Casati, eccentrica e seducente femme fatale. Il catalogo rappresenta una monografia aggiornata sull'artista e documenta in maniera approfondita, grazie a contributi di affermati studiosi, l'evoluzione del percorso artistico di Boldini: il periodo ferrarese (1842-1864), il periodo fiorentino (1864-1870), il primo periodo parigino (1871-1880) e la grande ritrattistica (1880-1931).
Una profondissima quiete. Francalancia e il ritorno alla figura tra De Chirico e Donghi. Catalogo della mostra (Assisi, 18 maggio-4 novembre 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Fabbri Editore
anno edizione: 2018
pagine: 176
Un'eterna bellezza. Il canone classico nell'arte italiana del primo Novecento. Catalogo della mostra (Madrid, 25 febbraio-4 giugno2017-Rovereto, 2 luglio-5 novembre 2017)
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2017
pagine: 270
“Armonia equilibrio e ordine sono le parole chiave essenziali per addentrarsi nell'arte italiana del primo '900 debitrice di un'idea di classicità, talvolta venata da sottili ed enigmatiche atmosfere cariche di mistero e di inquietudine sottesa. La lezione classica è il fondamento che nutre la poetica di numerosi artisti italiani anche nel momento in cui essa sembra dimenticata o è addirittura osteggiata. Ci si riferisce naturalmente a quel "culto del passato" e a quell"'ossessione dell'antico" che i pittori futuristi, nel manifesto fondativo del 1910, affermavano di voler distruggere professando di "disprezzare profondamente ogni forma di imitazione". Nel “Manifesto del futurismo” pubblicato su "Le Figaro" il 20 febbraio 1909, Filippo Tommaso Marinetti dichiarava: "Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'lmpossibile? ll Tempo e lo Spazio morirono ieri". Le avanguardie storiche, è bene precisare, non attaccano il passato in quanto tale, ma si pongono contro l'interpretazione accademica dell'antico e della classicità.”