Libri di Arthur C. Danto
La trasfigurazione del banale. Una filosofia dell'arte
Arthur C. Danto
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 302
"La trasfigurazione del banale" è un viaggio tra espressionismo astratto e pop art, arte concettuale e minimalismo, racconti di Borges e quadri di Bruegel, poesie di Auden e grandi nomi del pensiero filosofico. In pagine divenute un imprescindibile punto di riferimento per i critici contemporanei, Danto tenta di cogliere l'essenza dell'arte rifiutando la tesi tradizionale della sua 'non definibilità'. A 'far la differenza' sono le relazioni che legano la 'cosa' a elementi che l'occhio non può cogliere: «un'atmosfera di teoria artistica, una conoscenza della storia dell'arte», un 'mondo dell'arte'. Tradotto in tredici lingue, è il libro che ha suscitato le più accese discussioni nella filosofia dell'arte e nell'estetica, dal dopoguerra a oggi.
La destituzione filosofica dell'arte
Arthur C. Danto
Libro: Libro in brossura
editore: Aesthetica
anno edizione: 2020
pagine: 224
Pubblicato nel 1986, "La destituzione filosofica dell'arte" costituisce uno dei maggiori contributi della cultura angloamericana all'estetica del secondo Novecento. In quest'opera, Danto elabora una della storia dell'arte di matrice hegeliana, il cui motore di sviluppo viene identificato nell'aspirazione dell'arte stessa a trovare la propria essenza. Tappa decisiva dell'itinerario criticofilosofico dell'autore, questo libro affronta, intorno al nucleo teorico della "fine dell'arte", anche altri problemi cruciali dell'estetica contemporanea, quali l'apprezzamento e l'interpretazione delle opere d'arte, il rapporto della filosofia con la letteratura e dell'arte con il testo, fino a intrecciare l'arte e la sua storia con la teoria darwiniana dell'evoluzione.
Arte e poststoria. Conversazioni sulla fine dell'estetica e altro
Demetrio Paparoni, Arthur C. Danto
Libro: Copertina morbida
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2020
pagine: 144
Demetrio Paparoni e Arthur Danto hanno condiviso un marcato interesse per l'arte astratta degli anni Novanta. La loro amicizia li ha portati anche a intrattenere un ricco epistolario e a registrare conversazioni che sono all'origine dei testi qui pubblicati. Questi dialoghi, che nelle intenzioni degli autori avrebbero dovuto costituire il punto di partenza per un libro, si sono interrotti un anno prima che Danto venisse a mancare, all'età di 89 anni. La loro pubblicazione ora, a distanza di anni dalla scomparsa di «uno dei critici d'arte più letti dell'era postmoderna» (New York Times), si deve innanzi tutto al fatto che le questioni che vi sono dibattute abbracciano temi ancora oggetto di interrogazione nel panorama artistico-filosofico odierno. Spaziando dalla pop art americana al minimalismo, dall'astrazione all'appropriazionismo, gli argomenti trattati toccano, infatti, il nucleo centrale del pensiero di Danto: quei concetti di poststoria e di fine dell'estetica che hanno orientato, e continuano a orientare, la discussione sul senso e sul destino dell'arte contemporanea. Attraverso anche il prezioso contributo di Mimmo Paladino e di Mario Perniola, queste conversazioni, così ricche della spontaneità propria del dialogo, aiutano in tal modo a comprendere meglio gli sviluppi dell'arte attuale. Il saggio introduttivo di Paparoni è una chiara esposizione e una lucida analisi del pensiero di Danto, intriso di considerazioni che mettono in luce la visione dell'arte che contraddistingue il pensiero del critico italiano.
Che cos'è l'arte?
Arthur C. Danto
Libro: Copertina morbida
editore: Johan & Levi
anno edizione: 2014
pagine: 126
Che cos'è l'arte? È questo l'eterno interrogativo sul quale il filosofo e critico Arthur C. Danto ritorna in un saggio che è insieme dissertazione filosofica e riflessione autobiografica. Prendendo le distanze da chi vorrebbe ridurre l'arte a ciò che è considerato tale in un contesto istituzionale o da chi addirittura la ritiene indefinibile, l'autore individua alcune caratteristiche che le restituiscono contorni netti: l'arte ha una sua permanenza ontologica nelle forme pur variabili in cui si manifesta. A determinare un'opera d'arte è la capacità di dare corpo a un'idea, di esprimerla per mezzo di un "fare artistico" che traduce il pensiero in materia nel modo più efficace, travalicando le contingenze. Ma ciò non basta. Essa deve incarnare qualcosa di impalpabile, che la accomuni a un sogno a occhi aperti e che conduca il fruitore a uno stato emotivo e sensoriale nuovo. Danto approda così a conclusioni lontane dal relativismo che per decenni gli è stato attribuito: per capire l'arte non ci vuole un concetto aperto, ma una mente aperta. Nel guidare il lettore tra i grandi nomi del pensiero filosofico e dell'arte di ogni epoca (in particolare Michelangelo, Poussin, Duchamp e Warhol), l'autore traccia un ambizioso percorso che dalle teorie platonica e kantiana prosegue analizzando le innovazioni - prospettiva, chiaroscuro, fisiognomica e nascita della fotografia - che hanno segnato il progresso dell'arte occidentale, fino al suo apparente esaurimento...
Nietzsche come filosofo
Arthur C. Danto
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 288
Arthur Danto è uno dei primi americani ad affrontare il pensiero di Nietzsche nella sua totalità e con una nuova ottica, molto in voga negli Usa. Libero dai pregiudizi della cultura europea, Danto scopre in Nietzsche la potenza del puro pensiero filosofico. Guardato come un provocatore privo di un pensiero organico, Nietzsche in Europa è stato per lungo tempo sottovalutato dalla cultura alta. Con gli strumenti della filosofia analitica, Danto scopre un Nietzsche complesso e completo. Fa luce su un pensiero che si snoda in modo raffinato. Non l'invettiva di un eccentrico provocatore, ma la meditata costruzione letteraria di un grande che si confronta e viene confrontato con i grandi del suo tempo e con quelli che lo hanno seguito (Wittgenstein, Austin, Strawson). Numerosi sono i libri di Danto tradotti recentemente in Italia da grandi editori. Mancava questo, il libro che gli ha fatto guadagnare la fama internazionale. Lo stile di Danto è vivace, senza nulla togliere al rigore e alla grande capacità del filosofo americano di mettere in luce le difficoltà e le questioni irrisolte che alcune teorie di Nietzsche comportano.
Oltre il Brillo Box. Il mondo dell'arte dopo la fine della storia
Arthur C. Danto
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: XIV-279
La filosofia dell'arte di Arthur Danto, celebre critico d'arte americano, prende le mosse in questo libro dal Brillo Box, icona insieme del consumismo e della Pop Art. La scatola di spugnette detergenti, famosa negli USA quanto la Coca Cola e il ketchup Heinz, ha una confezione emblematica, simbolo di una rivoluzione al contempo commerciale e artistica. Già celebre sugli scaffali dei supermercati e nella vita quotidiana delle casalinghe negli anni Sessanta, la scatola Brillo diventa una vera e propria star grazie a Andy Warhol, che la riproduce e la espone nelle più importanti gallerie d'arte del mondo. Ma è con il saggio "Il mondo dell'arte", riproposto in questo volume in una versione rivista e ampliata, che il Brillo Box raggiunge un successo filosofico: esso diventa il discrimine storico-artistico di una nuova era, un'epoca di pluralismo, un periodo in cui qualsiasi cosa si può convertire in arte, perché non esiste più la possibilità di una direzione storicamente corretta che regoli la prassi artistica. Analizzando in modo critico la complessa relazione tra interpretazione, storia, teoria e pratica nell'arte, e con uno stile improntato alla chiarezza espositiva, "Oltre il Brillo Box" prende le distanze da un passato dominato dal paradigma tradizionale delle arti visive e ci proietta nell'attualità di un mondo caratterizzato da opere d'arte indiscernibili dagli oggetti ordinari: è il mondo in cui viviamo, costantemente alla ricerca di una risposta alla domanda "che cos'è l'arte?".
La trasfigurazione del banale. Una filosofia dell'arte
Arthur C. Danto
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2008
pagine: XXX-270
È il problema che passa nella testa di ogni visitatore di musei e gallerie, che appassiona gli amanti dell'arte e tormenta i filosofi: che cos'è mai un'opera d'arte, se oggi persino una scatola di detersivo può esserlo? Nel rispondere a questa domanda, Arthur Danto compie uno straordinario tour de force attraverso l'espressionismo astratto e la Pop Art, l'arte concettuale e il minimalismo, i racconti di Borges e i quadri di Brueghel, le poesie di Auden e i grandi nomi della filosofia analitica e continentale, costruendo quella che è diventata una pietra miliare della filosofia dell'arte e un punto di riferimento imprescindibile per la critica d'arte contemporanea.
L'abuso della bellezza
Arthur C. Danto
Libro: Copertina morbida
editore: Postmedia Books
anno edizione: 2008
pagine: 192
Un secolo fa, la bellezza era considerata quasi all'unanimità lo scopo supremo dell'arte e persino sinonimo d'eccellenza artistica. Tuttavia, oggi la bellezza è vista come un crimine estetico e gli artisti sono spesso messi all'indice dai critici se le loro opere sembrano mirare al bello.
Andy Warhol
Arthur C. Danto
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 149
A distanza di vent'anni dalla morte, Andy Warhol rimane l'artista più popolare del nostro tempo, forse l'unico il cui nome, volto e stile sono riconoscibili anche da chi non sa nulla di arte. In questo saggio equilibrato e penetrante, all'incrocio tra biografia, critica culturale ed estetica, Arthur C. Danto dimostra come Warhol abbia ridefinito radicalmente la questione dell'arte, obbligando con le sue celebri Brillo Boxes e lattine Campbell a chiedersi qual è la differenza tra due cose esattamente uguali, una delle quali è arte e l'altra no. Ricostruendo l'evoluzione personale, artistica e filosofica di Andy Warhol, le reazioni del pubblico e della critica al suo primo apparire sull'effervescente scena culturale americana, i rapporti con artisti quali Jasper Johns e Robert Rauschenberg, la nascita della Factory, Danto offre al lettore una precisa lettura delle sue opere più emblematiche, le loro implicazioni sociali e dimensioni filosofiche, lo scarto rispetto a precedenti esperienze artistiche di rottura quali quella di Duchamp come i paralleli con successori come Jeff Koons. Mettendo a disposizione del lettore una conoscenza enciclopedica dell'epoca warholiana, Danto ci mostra l'artista come una figura prismatica di enorme complessità, un'icona pop che si è impressa indelebilmente nel nostro immaginario contemporaneo.
Francesco Clemente. A private geography
Arthur C. Danto
Libro: Libro in brossura
editore: Charta
anno edizione: 2010
pagine: 76
Francesco Clemente. The Sopranos
Arthur C. Danto
Libro: Libro rilegato
editore: Charta
anno edizione: 2008
pagine: 37
Francesco Clemente, nato nel movimento della Transavanguardia negli anni '80 e celebre in tutto il mondo, ha ritratto otto star dell'opera che hanno caratterizzato la stagione 2008-09 del Metropolitan Opera House di New York: Diana Damrau, Natalie Dessay, Renée Fleming, Angela Gheorghiu, Susan Graham, Karita Mattila, Anna Netrebko e Deborah Voigt. I dipinti, realizzati nell'arco di quattro mesi, li ritraggono come personaggi delle loro prossime interpretazioni. L'iniziativa è stata ideata e organizzata da Dodie Kazanjian, direttore della Galleria del Metropolitan che, ispirato dalle dive protagoniste della stagione al Met e dal talento nella ritrattistica che distingue Clemente, lo ha invitato a creare un unico ambiente che facesse da sfondo ai propri quadri.
La destituzione filosofica dell'arte
Arthur C. Danto
Libro: Libro in brossura
editore: Aesthetica
anno edizione: 2008
pagine: 224
La destituzione filosofica dell'arte costituisce uno dei maggiori contributi della cultura angloamericana all'estetica del secondo Novecento. Filosofo e critico oggi al centro del dibattito estetico internazionale, Arthur C. Danto vi elabora una teoria dell'arte, il cui motore di sviluppo viene identificato nell'aspirazione dell'arte a trovare la propria essenza. Platone aveva "destituito" l'arte di consistenza ontologica e due millenni dopo Hegel ne decretava una "destituzione" filosofica, che vedeva l'arte "superarsi" nella filosofia. E però argomenta Danto negli anni Sessanta e Settanta, l'arte ha trovato finalmente la propria essenza. Ma incontra di nuovo la filosofia che ne "destituisce" l'autonomia sensibile per precipitarla nella post-storia, in una fase cioè in cui nessuna opera può ancora aspirare a incarnare una direttrice culturale dominante. Tuttavia l'arte odierna non perde per questo di significatività, ma anzi guadagna in libertà, aprendosi a nuove forme espressive inedite. Tappa decisiva dell'itinerario di Danto, questo libro affronta, intorno al nucleo teorico della "fine dell'arte", anche altri problemi cruciali dell'estetica contemporanea.