Libri di Anna Maria Ferraro
D'amore e d'altre cose. Eros, vita e clinica
Girolamo Lo Verso, Anna Maria Ferraro
Libro: Libro in brossura
editore: Alpes Italia
anno edizione: 2025
pagine: 82
Il libro affronta temi complessi legati all’intimità, alla sessualità e alle dinamiche relazionali, esplorando come le esperienze passate, le cornici culturali e le aspettative sociali influenzino il nostro modo di vivere l’intimità. Il testo sottolinea l’importanza di riconoscere e decostruire i pregiudizi legati alla “normalità” in ambito intimo e sessuale, evidenziando come le esperienze di sofferenza possano derivare da aspettative legate al passato e da modelli culturali interiorizzati. Si sofferma su come le relazioni di accudimento possano influenzare la nostra capacità di entrare in relazioni intime da adulti. È interessante notare come il libro non solo si concentri sulle difficoltà, ma anche sulle possibilità di cambiamento e crescita attraverso l’incontro con fattori protettivi e riparativi. La narrazione di storie cliniche offre un’illustrazione concreta di come le persone possano affrontare e superare le loro difficoltà relazionali.
Mafia e psicopatologia. Crimini, vittime e storie di straordinaria follia
Giuseppe Craparo, Anna Maria Ferraro, Girolamo Lo Verso
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 188
La mafia è un'organizzazione psicopatologica oppure no? Ancor prima di rispondere a questa domanda, è necessario interrogarsi su cosa si debba intendere per “psicopatologia”. Esiste la psicopatologia o possiamo conferire a questo termine un alone semantico più ampio che prenda in considerazione aspetti della vita psichica della persona il cui valore intrinseco va inteso in rapporto al contesto culturale di riferimento? È una questione non di poco conto se si considera la mafia come un'organizzazione con una sua propria cultura, ovvero con propri codici valoriali e comportamentali. Dai contributi presenti in questo volume, non emergono nei membri della mafia quadri psicopatologici specifici, ma formazioni identitarie noi-centriche che ostacolano qualsiasi forma di crescita emotiva e individuale, autonoma e consapevole: indifferenza relazionale, distacco emotivo e una certa scissione psicologica fra ciò che è buono (la mafia) e ciò che è cattivo (chi si oppone alla mafia) sembrano caratterizzare la psicologia (patologica) di costoro. Ma è nella riflessione sulle vittime (indirette e dirette) delle mafie che la psicopatologia si rivela, in tutta la sua drammaticità, con storie di depressioni, di sindromi post-traumatiche, di comportamenti additivi, di forti stati di ansia, ecc. Articolandosi fra dati di ricerca, esemplificazioni cliniche e riflessioni teoriche sulle organizzazioni mafiose e sulle vittime di mafia, il volume si rivolge ad un ampio pubblico di lettori interessato a comprendere le dinamiche psicopatologiche che qualificano il fenomeno mafioso.
Il fenomeno mafioso dalle origini ai nostri giorni
Carmelina Vaccarella, Anna Maria Ferraro, Anna Rita Lio
Libro
editore: Work Book Editori
anno edizione: 2017
pagine: 20
Disidentità e dintorni. Reti smagliate e destino della soggettualità oggi
Girolamo Lo Verso, Anna Maria Ferraro
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2007
pagine: 128
La progressiva sfiducia verso le istituzioni, il nuovo disordine mondiale, il crescente conflitto tra culture diverse, il proliferare di modelli e stili di vita imposti dalla vorace antropofagia mediatica e le sempre più incerte matrici psicologiche... Può l'ordito della rete transpersonale, che fonda e sorregge la psiche individuale, presentarsi in alcuni suoi punti smagliato? Si può cioè supporre che oggi la trama della matrice gruppale presenti dei buchi piuttosto che degli intrecci? Adottando la prospettiva gruppo-analitico-soggettuale e coniugando ad essa riflessioni antropologiche, sociologiche e filosofiche, il libro passa al vaglio queste domande e, dopo aver individuato le "smagliature" che intralciano il percorso di costruzione dell'identità, le sviluppa in un approfondimento clinico dal quale emerge la corrosività della disidentità col suo carico d'indefinitezza e vacuità.