Libri di Aleksandr Herzen
Di chi è la colpa?
Aleksandr Herzen
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 468
Nella Russia di Nicola I, un giovane precettore, Kruciferskij, si innamora della sorellastra del suo allievo, Ljubon'ka, e la sposa. La serenità del loro matrimonio viene interrotta dalla comparsa di Vladimir Bel'tov: colto, intelligente, di animo nobile, Bel'tov è un "uomo superfluo", discendente diretto dell'Onegin di Puškin. Tra lui e Ljubon'ka si scatena una passione "naturale", inevitabile conseguenza di una profonda affinità spirituale, destinata a trascinare i tre personaggi verso un tragico finale, del quale tuttavia – suggerisce l'autore – nessuno sembra essere responsabile, se non la società russa vincolata da rigide gerarchie e secolari pregiudizi. Qui tradotto per la prima volta in italiano e affiancato dalle novelle coeve "La gazza ladra" e "Il dottor Krupov" e dal più tardo "Aphorismata sulla teoria psichiatrica del dott. Krupov", "Di chi è la colpa?" (1847) è l'unico romanzo scritto da Aleksandr Herzen, noto soprattutto come pubblicista. Con una prosa vibrante, che alterna l'amaro umorismo alla solennità tragica, e pur dovendo sottostare alla feroce censura zarista, lo scrittore dà voce alla sua indignazione per la situazione sociale e politica del suo paese, e nel contempo affronta uno dei temi universali della letteratura: la possibilità per ogni persona di scegliere liberamente il proprio destino.
A un vecchio compagno. Lettere con Bakunin sul caso del nichilista Necaev
Aleksandr Herzen
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2019
pagine: 320
Nella seconda metà dell'Ottocento nella sonnolenta e patriarcale Russia cominciarono a diffondersi i primi germi della rivoluzione sociale. Comunisti, socialisti ma anche tanti anarchici e nichilisti si spesero sull'altare delle idee rivoluzionarie, per innescare le condizioni necessarie alla sollevazione popolare. In questo volume, curato e tradotto dallo slavista Vittorio Strada, è raccolta la straordinaria corrispondenza tra due giganti del pensiero rivoluzionario, il comunista Herzen e l'anarchico Bakunin che si confrontano e scontrano - sempre sospesi sul sottile crinale dettato dalla loro amicizia e rivalità - sulle pratiche politiche rivoluzionarie, le sue finalità etiche, l'uso della violenza. Non solo. In queste lettere compare di continuo tra i due, quasi fosse uno spettro, la tragica figura di Necaev, vero e proprio mito politico "maledetto", nichilista, bombarolo e terrorista senza scrupoli, a lungo protetto e collaboratore dello stesso Bakunin, incubo dei potenti, sempre in fuga dalla polizia, e figura di ispirazione del grande romanzo dostoevskiano "I demoni". Un mito così longevo da far sì che il suo "Catechismo del rivoluzionario" 8riprodotto in questo libro) venga poi utilizzato da movimenti tra i più diversi, non ultimi addirittura i jihadisti. Gli eventi narrati non riguardano la sola Russia, ma toccano la Comune di Parigi e l'Europa intera. "Non ho mai incontrato un altro uomo con una così rara combinazione di scintillante brillantezza e profondità" (Tolstoj). Con scritti di Dostoevskij, Marx e Engels, Lopatin, Necaev, Ogarëv.
Garibaldi a Londra. Quando gli inglesi andavano matti per le camicie rosse
Aleksandr Herzen
Libro: Libro in brossura
editore: Pgreco
anno edizione: 2018
pagine: 79
11 aprile 1864, porto di Southampton. Accolto da migliaia di persone sbarca Giuseppe Garibaldi. Dopo aver attraversato in trionfo il sud dell'Inghilterra, alla sua prima apparizione pubblica a Trafalgar Square ci sono, secondo cauti calcoli, mezzo milione di londinesi a fargli festa. Un'ammirazione incondizionata rivolta al protagonista dell'impresa dei Mille, la stessa riservatagli da Herzen che all'inizio del suo libro scrive: “Il giorno consacrato a Shakespeare si è trasformato in un giorno consacrato a Garibaldi”. Il 23 aprile 1864, a 300 anni dalla nascita del commediografo, l'attenzione della gente va soprattutto alla visita dell'italiano, “l'unica grande figura popolare – secondo Herzen – del nostro secolo dal 1848 in qua”, un personaggio che risulta fondamentalmente scomodo per il potere costituito, ma viene idolatrato dal popolo. Un uomo che, a detta dell'intellettuale russo, è soprattutto un uomo d'azione che, rifuggendo dagli intricati giochi politici, parla e si appella direttamente al popolo, ed è oggetto di questo glorioso racconto.
Breve storia dei russi
Aleksandr Herzen
Libro: Libro in brossura
editore: Barion
anno edizione: 2014
pagine: 216
Populista e occidentalista, Herzen è fra i pesi massimi dell'Ottocento europeo. Pensatore originale e narratore altrettanto dotato, è l'aristocratico che guarda al suo Paese con l'occhio rivolto a quanto di meglio accade nel vecchio continente. In contatto con le principali correnti di idee del tempo, amico di Garibaldi e Mazzini, sostenitore dell'indipendenza italiana, dei suoi connazionali ha una visione compatta e originale e, soprattutto in questo breve saggio, sintetica. Un punto di vista ricco di spunti intriganti anche per capire le emergenze attuali, dalla crisi di Crimea al ciclico riemergere del problema della superpotenza moscovita.
Gli animali martiri, i loro protettori e la fisiologia
Aleksandr Herzen
Libro
editore: Giunti Editore
anno edizione: 1998
pagine: 176
Dall'altra sponda
Aleksandr Herzen
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1993
pagine: 260
Giovane aristocratico con sogni rivoluzionari si trovò a Parigi quando scoppiò la rivoluzione nel 1848. Potè così vedere con i propri occhi ciò in cui aveva sperato e immediatamente ne constatò il fallimento. E da socialista illuminato scrisse a caldo la più devastante liquidazione del socialismo. Visione rosea e generosa in partenza, che presto si trasforma in pratica poliziesca e persecutoria. Aleksandr Herzen, fra i grandi russi dell'Ottocento, è forse il meno conosciuto anche se fu il più occidentale ed europeo.
Dall'altra sponda
Aleksandr Herzen
Libro: Libro in brossura
editore: Ortica Editrice
anno edizione: 2011
pagine: 208
Alexander I. Herzen (1812-1870), arrestato ed esiliato dal regime zarista con l'accusa di essere un "libero pensatore molto pericoloso per la società", trascorre la sua vita pagando per questa colpa. Fu fondatore della rivista clandestina antizarista Kolokol (La Campana). "Quanto era in mio potere era di disubbidire, e ho disubbidito. L'uomo contemporaneo mi riempie di stupore: che indifferenza, che idee limitate, che assenza di passione e d'indignazione, che debolezza di pensiero: con quanta rapidità si consumano e si raffredano in lui l'entusiasmo, l'energia, la fede nella propria causa! Se siete soddisfatti del vecchio mondo, cercate di conservarvelo; è molto decrepito e non resisterà a lungo... Ma, se non potete sopportare di vivere in un'eterna contraddizione fra le idee e la vita, di pensare in un modo e di agire in un altro, allora abbandonate queste strade medievali imbiancate a nuovo, uscitene a vostro rischio e pericolo. Sono io davvero così inscindibilmente legato a quest'ambiente da non potermene liberare neppure quando me ne sono realmente allontanato, quando nulla ho da chiedergli, quando sono indifferente ai suoi doni?"