Libri di Achille Silvestrini
«Hai riempito gli abissi del mio cuore». Lettere a Carla
Enrico Zuppi
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2010
pagine: 298
"Esponente di spicco del giornalismo vaticano negli anni della ricostruzione postbellica e nella straordinaria stagione conciliare, Enrico Zuppi (1909-1982) merita di essere ricordato degnamente per le doti di professionalità, di serietà e di forte e convinta idealità di cui ha dato prova nella direzione di varie testate, ma soprattutto dell''Osservatore della Domenica', settimanale di vasta diffusione, che egli guidò con criteri moderni e innovativi dal 1946 al 1979. Elementi essenziali della personalità e della spiritualità di Zuppi affiorano nei carteggi con amici e maestri che compaiono in questo volume: Giovanni Battista Montini, Raimondo Manzini, don Giovanni Rossi, Giuseppe Prezzolini, il giovane giornalista Giancarlo Zizola. [...] Ma questi elementi acquistano una nitidezza e una forza particolari nelle lettere a Carla Fumagalli, scritte da Zuppi nel breve periodo del loro fidanzamento (marzo-ottobre 1946) e poi negli anni del matrimonio. Le 'Lettere a Carla' gettano luce sul lato intimo, segreto, vitale della prorompente personalità di Zuppi e offrono un ulteriore, decisivo contributo per cogliere a fondo la nitida testimonianza di uomo e di cristiano da lui resa. In realtà impegno pubblico e dimensione privata si fondono in Zuppi in una luminosa, trasparente autenticità." (dalla Prefazione del Cardinale Achille Silvestrini)
Oscar Romero e l'America centrale del suo tempo
Jean Meyer
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2006
pagine: 104
«La figura di Mons. Romero - "ucciso all'altare" il 24 marzo 1980 - va compresa nella storia complessa del suo tempo, a partire dall'identità profonda dell'uomo che fu. In questo senso il libro di Jean Meyer ci aiuta parecchio. Tra i maggiori studiosi del cristianesimo latinoamericano, Meyer, storico francese che da decenni studia e insegna in Messico, sa collocare Romero nell'atmosfera del suo tempo, senza restare prigioniero di facili schematismi e pregiudizi. Alla conoscenza del terreno e all'analisi rigorosa egli unisce l'estro e l'acume della più classica formazione storiografica francese. Con il risultato di restituirci un Romero fedele alle fonti storiche su di lui, spesso ignorate o distorte da chi lo ha visto come un disprezzabile sovversivo o, all'opposto, ne ha fatto un oleografico santino della teologia della liberazione. E con il risultato - ciò che è più importante - di una verosimile fotografia del suo essere e operare di cristiano e di pastore».
L'Ostpolitik di Agostino Casaroli 1963-1989
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2009
"Ricercare, costruire la pace e assicurare alla Chiesa le condizioni per svolgere la propria azione nella libertà e nella pace: fu questa la sua azione paziente e faticosa; per questo si spese con piena fiducia, sapendo che la pace anzitutto e soprattutto è dono di Dio, da implorare con fede ed orante perseveranza". E ancora: "L'azione pastorale e diplomatica del card. Casaroli, che coincide in gran parte con la cosiddetta Ostpolitik della Chiesa, si muove in effetti fra questi due poli: il bene della Chiesa, "essere ambasciatore di Cristo", e la ricerca del dialogo possibile, "per tutto riconciliare"". Con queste due espressioni efficacemente sintetiche, il Segretario di stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, ricorda l'opera diplomatica di Agostino Casaroli durante un importante convegno (Città del Vaticano 10.6.2008) coordinato dal card. Achille Silvestrini. Il simposio ha riguardato l'opera del card. Casaroli, nell'arco di una lunga e privilegiata collaborazione con i cinque pontefici del secondo Novecento (da Pio XII a Giovanni Paolo II), centrandone tre aspetti essenziali: il disegno e lo spirito dell'Ostpolitik vaticana; lo sviluppo della costruzione dell'Europa; un primo bilancio storiografico.
La guerra, gli orfani, la carità. «Non mi sono dato pace». Scritti spirituali
Domenico Tardini
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2007
pagine: 240
"La Spiritualità del Cardinale Tardini non è facile da definire. Egli sembrava nasconderla sotto il fare scanzonato e un realismo che talvolta appare scettico. Non aveva tempo di scrivere, perchè proteso ad operare. In effetti la sua personalità spirituale si rivela veramente, e soltanto, nella vita. Doti naturali e doni di grazia, intelligenza e fede, cultura e spiritualità, ministero sacerdotale e proposta educativa, sono intrecciati unicamente tesi alla chiamata di Dio, per la Chiesa e le anime. Fu accanto a tre papi diversissimi e tutti grandi, felice di essere loro così vicino, ne visse da esperto la diversità, ma ognuno era per lui "anzitutto il Papa". La tensione di un'intelligenza che non si placa e di uno slancio che sempre si prodiga nel servizio apostolico traluce dai documenti che redige nei cinque anni di guerra. Giorno per giorno Mons. Tardini vive il dramma dell'esistenza cristiana, stretta tra la mortificazione del male e della sofferenza spesso innocente e l'anelito di una sperata via di riconciliate relazioni tra gli uomini. Allora sgorgò, come da un'incubazione, il suo progetto di carità per l'infanzia e la gioventù. Villa Nazareth divenne la sua pazzia per Cristo. Questa con altre opere, rappresentò la "vita segreta" della sua maturità". Dalla prefazione del cardinale Achille Silvestrini.