Libri di Visar Zhiti
Sulle strade dell'inferno. La mia vita nel carcere di Spaç
Visar Zhiti
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2022
pagine: 580
Questa è la testimonianza della tragedia vissuta in silenzio da migliaia di oppositori, dissidenti e martiri della sanguinaria dittatura comunista. Un'esperienza vissuta in prima persona e trasformata in una narrazione che, per il suo carattere universale, interpreta le emozioni, i ricordi, le sofferenze e le inaudite crudeltà patite da quanti ebbero la sventurata sorte di incappare nelle maglie della polizia politica di Enver Hoxha. Visar Zhiti viene incarcerato proprio a causa della sua opera poetica, ritenuta non in linea con i dogmi imperanti del realismo socialista. La sua vicenda umana offre al lettore uno spaccato impietoso, crudo e veritiero della disumana condizione dei detenuti politici nello spietato sistema carcerario enverista.
Il funerale senza fine
Visar Zhiti
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 200
Un interminabile corteo funebre in cui tutti sono chiamati a marciare; tutti: gli artisti mezze calzette, gli operai, i malati di aids, le vecchie prostitute, gli uomini, le donne, i vecchi senza i loro bastoni e i bambini. Una marcia funebre dittatoriale che non conduce al camposanto ma che ti fa desiderare una tomba. Un cammino collettivo di un popolo assoggettato a un ideale pericoloso, che lo ha reso morto fra i vivi. "Il funerale senza fine" è un canto cupo e grottesco, una denuncia verso ogni forma di regime. Ma fra l'esercito di occhi vuoti e spenti che cammina inconsapevole, Visar Zhiti lascia pennellate di ottimismo. La dittatura potrà privare gli uomini della libertà, ma non potrà mai privarli della loro umanità. Di quella gioia che nasce dall'essere in tanti e insieme.
Il visionario alato e la donna proibita
Visar Zhiti
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 355
Braccato senza sosta da ricordi dolorosi, Felix compie un viaggio tra i "rocciosi" confini dell'Europa alla ricerca della perduta Ema e del suo tragico amore. Scritto in anni in cui l'Albania usciva vinta e mortificata da un regime totalitario, questo romanzo è il resoconto allucinato dell'inferno di un uomo travolto dalla storia, e di una donna vittima della dittatura. Scavando nelle proprie piaghe con l'acume della paranoia, il protagonista compone un ritratto della patria e dei suoi figli feriti, smarriti nelle città europee, attratti dalle insegne al neon e dalla falsa promessa di un'irraggiungibile libertà.
La notte è la mia patria. Testo albanese a fronte
Visar Zhiti
Libro: Libro in brossura
editore: Pazzini
anno edizione: 2018
pagine: 100
"In «La notte è la mia patria» è il poeta che legge, nell'oscurità dell'anima, come in una mano cosmica, i segni di «nuove albe», frammenti di stelle che illuminano, all'improvviso, nel segno di una possibile speranza, il cuore di tenebra. Le tre «stanze» di questa raccolta (Desiderio di stelle, Dov'è la vita?, Tutto questo giorno solo per ricordare) sono abitate appunto dalla interrogazione: «grido, sussurro, verticale e visionaria messa in scena di spazi altrimenti indicibili. La parola assume la valenza di un universo altro, mai però autoreferenziale, piuttosto fisicamente incarnato nell'emozioni del poeta orante»." (Ennio Grassi)