Libri di Vincenzo Mistrini
Gli Assiri. La prima superpotenza dell'Oriente antico
Vincenzo Mistrini
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 176
Dalle ceneri dell’Età del Bronzo, gli Assiri seppero costruire un impero di ferro che terrorizzò, assoggettò e resse l’intero Medioriente dal X secolo a.C. al 612 a.C. La nascita di questa prima superpotenza dell’antichità si dovette a un esercito – la cui organizzazione ed efficienza anticiparono quelle delle legioni di Roma – e all’invenzione dell’idea stessa di imperialismo. Su quest’impero e sul suo esercito, tanto quanto sui suoi imperatori-soldati, ha per secoli gravato il manto dell’infamia gettatovi dalla tradizione ebraico-cristiana: uno svantaggio notevole se consideriamo che, da principio, lo studio dell’antica storia mediorientale ebbe origine dalla volontà di svelare l’ambiente storico del Vecchio Testamento. Pur tra le difficoltà provocate dai tragici sviluppi geopolitici che oggi interessano il Medioriente, negli ultimi decenni il susseguirsi delle scoperte relative alla sua storia antica ha permesso di guardare in modo più sistematico e imparziale dell’Impero ellenico e poi di quello romano: anzitutto l’Impero neobabilonese di Nabucodonosor II e, poco dopo, quello persiano, che seppe raddoppiare i confini del vecchio Impero assiro.
Gli Assiri. La prima superpotenza dell'Oriente antico
Vincenzo Mistrini
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 175
Dalle ceneri dell’Età del Bronzo, gli Assiri seppero costruire un impero di ferro che terrorizzò, assoggettò e resse l’intero Medioriente dal X secolo a.C. al 612 a.C. La nascita di questa prima superpotenza dell’Antichità si dovette ad un esercito la cui organizzazione ed efficienza anticipò quella delle legioni di Roma ed all’invenzione dell’idea stessa di imperialismo. Su quest’impero e sul suo esercito, tanto quanto sui suoi imperatori-soldati, ha per secoli gravato il manto dell’infamia gettatovi dalla tradizione ebraico-cristiana: uno svantaggio notevole se consideriamo che, da principio, lo studio dell’antica storia mediorientale ebbe origine dalla volontà di scoprire, svelare l’ambiente storico del Vecchio Testamento. Pur tra le immani difficoltà provocate dai tragici sviluppi geopolitici che oggi interessano il Medioriente, il susseguirsi delle scoperte relative alla sua storia antica ha negli ultimi decenni permesso di guardare in modo più sistematico ed imparziale alla storia dell’Assiria, al suo esercito, alle sue campagne militari e alle correlate e inevitabili brutalità, superando gli stereotipi e permettendoci di comprendere quanto gli Assiri abbiano fornito un esempio per quegli imperi mediorientali che, nel bene e nel male, funsero da modello per lo sviluppo degli imperi ellenici e poi dell’Impero romano: anzitutto l’Impero neobabilonese di Nabucodonosor II e, poco dopo, l’Impero persiano che seppe raddoppiare i confini del vecchio impero assiro.
La congiura dei Pazzi
Vincenzo Mistrini
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2018
pagine: 84
Firenze, A.D. 1478. La città più ricca d’Europa è governata da famiglie di mercanti e banchieri che ospitano e foraggiano i migliori artisti d’Italia. Sontuosi palazzi ospitano collezioni di capolavori scultorei classici e tele dipinte da geni come Botticelli e il Pollaiolo. Dame che prestano il loro volto alle raffigurazioni della Beata Vergine passeggiano per eleganti giardini, mentre i loro ricchi mariti ammassano fortune tra banchi e scrittoi lavorati dai più abili intarsiatori. Tra le ombre, invece, i congiurati affilano i pugnali. Su quella che nominalmente dovrebbe essere una repubblica regna da un ventennio una sola famiglia, i Medici, sovrani non nel nome ma nel concreto. La giovane età del nuovo capo-famiglia, Lorenzo de’ Medici, lascia però sperare ai suoi nemici che si tratterà di un avversario non troppo difficile da abbattere. Il vecchio Jacopo de’ Pazzi tesse le sue trame, trovando un inaspettato appoggio in Sua Santità papa Sisto IV, nel di lui nipote Girolamo Riario e nel duca Federico di Montefeltro. Quello che ne consegue è la congiura dei Pazzi, il fatto di sangue più noto nella storia politica del Rinascimento italiano.
Le guerre polacco-ottomane 1593-1699. Volume 2
Vincenzo Mistrini, Luca S. Cristini
Libro: Copertina morbida
editore: Soldiershop
anno edizione: 2012
pagine: 80
Le guerre polacco-ottomane si declinarono in un eterogeneo insieme di scontri, combattuti fondamentalmente tra le foreste dell'antico principato danubiano di Moldavia o nelle steppe dell'attuale Ucraina, allora una vasta terra di nessuno contesa tra polacchi, russi e tartari, ove andava prendendo coscienza di sé una nuova popolazione: i cosacchi. Usciti vincitori dai primi scontri (1620-1621 e 1633-1634), i polacco-lituani iniziarono a perdere colpi intorno alla metà del XVII secolo, quando la Confederazione venne risucchiata in un interminabile serie di conflitti con russi, svedesi e cosacchi abilmente pilotati dalla Sublime Porta. Dopo il pesante smacco della conquista ottomana della Podolia polacca (1672), gli allori militari del re-guerriero Giovanni Sobieski riportarono la Confederazione in posizione di vantaggio nello scontro con il Turco. Questo vantaggio non poté però essere adeguatamente sfruttato dai polacco-lituani perché ormai imprigionati in quel letale ristagno socio-politico che avrebbe portato alle spartizioni della Polonia del XVIII secolo.
Le guerre polacco-ottomane 1593-1699. Volume 1
Vincenzo Mistrini, Luca S. Cristini
Libro: Copertina morbida
editore: Soldiershop
anno edizione: 2012
pagine: 80
"Guerre polacco-ottomane" (en. Polish-ottoman wars) è la nomenclatura anglosassone indicante una serie di conflitti che opposero, nel corso XVII secolo, l'Impero ottomano e la Confederazione polacco-lituana, lo Stato europeo allora più esteso e più popoloso. Fu uno scontro armato molto diverso da quelli allora combattuti in Europa: un tipo di guerra basato su rapide battaglie di cavalleria invece che sullo schianto di falangi di fanteria. Le ragioni di questa anomalia sono da ricercarsi nella natura stessa delle forze armate implicate nel conflitto. Da una parte la possente armata del sultano di Costantinopoli e dall'altra l'esercito di una compagine statale europea che a seguito del costante confronto e scontro con il Turco aveva finito per emularne la pratica bellica.