Libri di Valeria Manzi
Un mare di carta. Opere di Valeria Manzi
Valeria Manzi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 72
Gli esordi che hanno condotto alla realizzazione dell’esposizione Un mare di carta prevedevano un immaginario processo immersivo all’interno del complesso architettonico dell’Acquario civico di Milano, poi relazionatosi alle caratteristiche spaziali e ai limiti installativi propri di una sede storica qual è la Stazione idrobiologica milanese. Dallo stretto punto di vista dello storico dell’arte, si è ritenuto fosse necessario dedicare un focus alla dimensione artistica di Valeria Manzi, estrapolandola dalle attività in ambito letterario e poetico, dalla intensa attività di collaborazione intellettuale, privilegiando, quindi, la messa a fuoco d’immagini e di forme elaborate nel tempo e specificatesi con inedite soluzioni in questa esperienza. Si è deciso di mettere al centro quella particolare integrazione tra le procedure della grafica d’arte e della stampa al torchio, con il segno, la parola e la nominazione dell’esperienza poetica che hanno raggiunto negli ultimi dieci anni una particolare forma di combinazione. Da questo processo, di cui Valeria Manzi ha dato varie soluzioni nel tempo, ha avuto origine quella condizione di sospensione che è l’aspetto sostanziale di questa nuova produzione, grafico-plastica, in cui l’elemento acqua è inteso come una manifestazione mobile e imprevedibile, entità naturale e metaforica al tempo stesso. L’ubiquità dell’acqua dal punto di vista fisico è una condizione unica, essa si presta più di ogni altro elemento al trasmutare d’immagini inafferrabili e ambigue, così come ambigua è per sua condizione la nostra memoria. Questa è la condizione esistenziale da cui parte Valeria Manzi, quella condizione intermedia di sospensione ricettiva che precede e intercetta ideativamente gli stati della materia.
Voci non in elenco. Poesie 2018-2022
Valeria Manzi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 92
"Dinanzi a una poesia si ha l’impressione di essere come lo spettatore dinanzi al naufragio. Leggere è cercare l’inizio, leggere è salvare i resti, i detriti, è ricostruire il viaggio che la parola ha dovuto compiere per raggiungerci. Ogni parola è attraversamento. Chi legge raccoglie il corpo. Rianima il proprio morto. Il passato si coniuga al presente. L’ombra del sale riaffiora dappertutto. A volte sono numeri. Le necessità spesso si confondono. Che cosa cercare? Che cosa cerchiamo sugli altri pianeti? Le tracce dell’acqua, l’origine della vita. La traccia inconfondibile che trovo in questo libro è l’acqua, l’aver vissuto. Seguire la traccia è prendere atto della propria esistenza. Ogni parola è attraversamento, testimonianza di ciò che le cose hanno vissuto attraverso le voci del poeta. Sì, parlo di voci, le «voci non in elenco». Ne possediamo più di una. Sono gli istanti che sopravvivono alla durata del tempo. Sono il contrappunto necessario affinché il grave della voce possa convivere con quello leggero." (dai contrAppunti di Domenico Brancale)
Posando gli occhi sui rami
Valeria Manzi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2017
pagine: 79
“Posando gli occhi sui rami non è solo il titolo della sua prima raccolta, ma è già una dichiarazione di metodo: lo sguardo. Infatti è proprio tutto nello sguardo che si gioca l'impatto poemático di questo testo: uno sguardo fenomenologico, uno sguardo disarcionato dal reale e immerso violentemente nella leggerezza/impalpabilità del sopralluogo, del sorvolo. Le poesie di Valeria Manzi è come se si sottraessero alla visibilità del contingente, per immergersi - anche come gesto della lettura - in una realtà che si concreziona all'evidenza per sottrazione e per mancanza. Un aggancio che accade anche per inneschi e improvvisazioni, che nulla hanno a che fare con la logica della consequenzialità, con l'ordine deterministico "causa/effetto". Tutto avviene per rigorosa casualità d'attenzione. Le immagini qui sono raccolte dalle evidenze del quotidiano, capaci di trasmigrare in quadri stralunati e funambolici, in prospettive deformate da una usabilità continua. La poesia qui si fa "liquidità" percettiva, singola e autonoma, di un raccogliere il mondo e le sue opere: le sue esistenze.” (dalla prefazione di Stefano Raimondi)