Libri di Umberto Castagnino Berlinghieri
Diplomazia senza Stato: Santa Sede e potenze europee. Le relazioni con la Duplice Monarchia austro-ungarica e con la Terza Repubblica francese (1870-1914)
Umberto Castagnino Berlinghieri
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2014
pagine: XV-209
Annessa Roma al Regno d'Italia, la più antica diplomazia del mondo, quella pontificia, non smise le vesti di attore sulla scena internazionale. All'indomani del Venti Settembre la Santa Sede, nella sua mera qualità di organo di governo centrale della Chiesa universale, continuò non solo a inviare i suoi Nunzi e Delegati Apostolici nel mondo, ma anche a ricevere un Corpo Diplomatico, così rivelando le peculiarità sui generis di una Potenza "morale" - per usare un'espressione di Leone XIII - la cui nativa sovranità d'ordine e di giurisdizione su tutta la Chiesa prescindeva dalla titolarità di un Potere temporale. Ma nella prassi diplomatica essa sfuggi all'isolamento non tanto in virtù della Legge delle Guarentigie unilateralmente emanata dall'Italia, quanto piuttosto per il saldo legame del Papato con l'Austria-Ungheria, erede del Sacro Romano Impero, e con la Francia, 'figlia primogenita della Chiesa'. Le politiche estere delle due maggiori potenze cattoliche del momento sono qui osservate nella loro evoluzione - sulla base di fonti archivistiche, anche inedite, sia vaticane, sia austriache e francesi - lungo il corso degli ultimi otto anni di Pio IX e dei pontificati di Leone XIII e di Pio X: sostanzialmente stabile e continuativo il rapporto con la Sede Apostolica nel caso dell'Impero asburgico, protettivo e poi profondamente conflittuale nel caso della Terza Repubblica francese.
La Santa Sede e le relazioni con l'Austria-Ungheria e la Francia (1870-1878)
Umberto Castagnino Berlinghieri
Libro: Copertina morbida
editore: ilmiolibro self publishing
anno edizione: 2012
pagine: 100
Con il "Venti settembre" la Santa Sede perdeva la sovranità temporale. Tuttavia l'organo di governo centrale della Chiesa universale restava sulla scena delle relazioni internazionali, proprio perché esso per sua natura prescinde dalla titolarità di un sia pur simbolico potere temporale. Ma, allora, la Sede Apostolica sfuggì all'isolamento diplomatico anche grazie allo stretto rapporto che essa mantenne con le due maggiori potenze cattoliche del momento: l'Austria-Ungheria e la Francia.
Congresso di Vienna e principio di legittimità. La questione del Sovrano Militare Ordine di San Giovanni Gerosolimitano, detto di Malta
Umberto Castagnino Berlinghieri
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2007
pagine: 160
Il Principato maltese, che Carlo V, Imperatore del Sacro Romano Impero, nel 1530 aveva concesso in feudo all'Ordine di San Giovanni Gerosolimitano, già detto dei Cavalieri di Rodi, cadeva nelle mani di Napoleone Bonaparte nel 1798. La storia dell'Ordine di San Giovanni si scindeva da quella dell'arcipelago mediterraneo che aveva costituito il suo Stato per duecentosessantotto anni e che, cacciati gli occupanti francesi, sarebbe poi rimasto sotto l'egida britannica. Finita la temperie napoleonica, lo spirito restauratore del Congresso di Vienna riconobbe i Plenipotenziari inviati dal Luogo-tenente dell'Ordine, ma un 'silenzio inatteso' avrebbe deluso le aspettative legittimiste del più antico degli ordini crociati. La sua richiesta al Congresso, non più della restaurazione nell'ormai inglese Malta ma dell'assegnazione di una nuova sede in un'isola del Mediterraneo, incontrò l'ambiguità del Principe di Talleyrand, l'atteggiamento indifferente, a tratti scostante, dei ministri britannici, la freddezza dello Zar Alessandro I e l'impossibilità ad agire del Principe di Metternich.