Libri di Tommaso Cimino
Quattro. Il doppio tra fotografia, letteratura, filosofia e poesia
Tommaso Cimino, Angelo Grimaldi
Libro
editore: Duetredue
anno edizione: 2025
pagine: 256
Per molti, e con fondate ragioni, la fotografia è solo una copia della realtà ma, a differenza di quanto avviene in tante arti visive, nell’immagine fotografica non c’è solo lo spazio catturato (copiato) dal sensore della macchina (sebbene con i limiti tecnici dell’obiettivo); c’è anche il tempo. Il tempo che si è posto come disponibile: disponibile come complemento della visione, come completamento della sua definizione, come ampliamento del suo significato. Ed ancora: quel che stiamo fotografando va declinato con l’articolo determinativo perché noi stiamo vedendo/fotografando, ‘quella cosa’ e non ‘una cosa’. La visione del nostro occhio pretende, dall’intelligenza che lo comanda, che, tra il nostro io e l’altro o l’altrove, ci sia una connessione, una relazione, una sinapsi tutta da intendere affinché questa immagine cominci ad avere un senso maggiore: un senso da intendere come direzione, un senso, come dire, organico-visivo, un senso come percezione e rappresentazione logica e intellegibile. Ma questo ‘doppio’ non può essere generico: deve accompagnarsi all’originale per rivendicare l’autorialità della sua creazione (e necessità). Pippo M. Pappalardo
Silenzio, luce ed ambra
Tommaso Cimino
Libro: Libro in brossura
editore: Libreria Editrice Urso
anno edizione: 2021
pagine: 56
Per parlare di questa nuova raccolta di poesie di Tommaso Cimino si dovrebbe restare in silenzio. Questi testi, nati principalmente durante la clausura (come è solito chiamare il "lockdown" del tempo della pandemia) sono poesie che vorrebbero risvegliare un silenzio, e dell'assenza di parole si alimentano. Una contraddizione, quindi; ma non è quella sfiducia tipica della poesia del Novecento - se non della poesia di tutti i tempi; è quella contraddizione originaria che Cimino ha indagato nei suoi studi su Gorgia da Leontinoi - nulla esiste, e se anche esistesse non potrebbe essere conosciuto, e se anche si potesse conoscere non si potrebbe comunicare. A questo Cimino aggiunge, senza alcuna ironia ma anzi come fondamento della poesia nel pensiero di Gorgia, che se anche si potesse comunicare qualcosa, esso sarebbe incomprensibile e dunque si potrebbe solo evocare attraverso la poesia stessa. In questo, sempre più addentro al pensiero filosofico espresso in poesia, Cimino vorrebbe sondare le possibilità del silenzio come campo di manifestazione dell'Essere: un silenzio attivo quindi, parlante. (Ercole Dalla Scala)
Fra il nulla e il tutto dove regna amore
Tommaso Cimino
Libro: Libro in brossura
editore: Libreria Editrice Urso
anno edizione: 2020
pagine: 56
«I lettori più avveduti troveranno un piccolo gioco che annoda tutti i testi di questa raccolta. Proprio in questo leggero "fil rouge" che richiama l'un l'altro i componimenti anche a distanza, torna un legame con quell'idea di canzoniere propria della raccolta precedente, e che si fa più manifesta qui, perché è il motivo della ricerca filosofica a renderla necessaria. Nella serietà del "gioco linguistico" da Wittgenstein in poi, o nell'essenza del gioco come "immagine del mondo", per dirla con Fink, Cimino pare trovare la dimensione per sdrammatizzare la tensione testuale e privilegiare non a caso quella calviniana leggerezza che è l'altro elemento di somiglianza con quel Gorgia da Leontinoi di cui da tempo si occupa e che ha visto proprio nel 2019 la pubblicazione di un suo saggio all'interno della raccolta degli "Atti" dell'ultimo Convegno internazionale di studi dedicato al filosofo lentinese.»
Stagione di vento è questo tempo
Tommaso Cimino
Libro: Libro in brossura
editore: Libreria Editrice Urso
anno edizione: 2019
pagine: 56
Il concetto di "poesia" che emerge da queste pagine è propriamente "filosofico": l'operazione poetica è, detto con precisione, quella di avvitare il discorso su alcuni nuclei tematici (l'amore per la "donna del cuore"; il ricordo del padre e la vicinanza della madre; una religiosità cristiana intrisa di dubbi e non pacificata) e di affrontarli con un parallelo approfondimento lessicale su un vocabolario volutamente non ampio ma prezioso e netto. Il metodo "filosofico di cui si diceva è sia stilistico, sia - soprattutto - contenutistico: l'autore cerca di descrivere nei testi la verità dell'esperienza nella misura in cui essa si mostra all'io lirico tanto nella realtà descritta (concreta o spirituale che sia) quanto nella sua rappresentazione... La poesia filosofica è quindi intesa come il più alto e il più potente strumento di percezione, comprensione ed espressione della realtà… A questo approfondimento filosofico fa il paio - con senso della misura e consapevolezza dei mezzi espressivi - una ricerca verso delle "forme del contenuto poetico" attualizzate in modo personale...