Libri di Susanna Sala Massari
Intelligence nella Resistenza. La missione GBT del Servizio Informazioni Militari 1943-1945
Susanna Sala Massari
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2021
pagine: 240
La storia della missione GBT e dei suoi membri offre numerosi spunti per indagare il fondamentale ruolo svolto dall'intelligence nella guerra di liberazione. Dai suoi messaggi più significativi, divisi per contenuti, esce un quadro dell'Italia occupata che spiega l'importanza delle comunicazioni radio tra i comandi generali e le unità operative oltre la linea del fronte. L'analisi di questi messaggi consente, inoltre, di costruire la rete di rapporti tra la GBT e le altre missioni per comprendere la loro evoluzione e identificare con maggiore chiarezza la posizione politica che ciascuna rappresenta. La dipendenza delle missioni italiane dal SIM o dal CLNAI, in concorrenza tra loro in vista degli sviluppi postbellici, è una realtà che comprende varie sfumature. Lo studio della GBT mostra come gli Alleati abbiano imposto la collaborazione e abbiano lasciato poco spazio alle aspirazioni delle forze nazionali, sempre ideologicamente divise.
Carteggio Neera-Giovanni Segantini 1891-1899. Al caro illustre amico dall'egregia signora
Susanna Sala Massari
Libro: Copertina morbida
editore: Cattaneo
anno edizione: 2015
pagine: 144
Roberto Lepetit. Un industriale nella Resistenza
Susanna Sala Massari
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2015
pagine: 298
Roberto Lepetit (1906-1945), è stato un noto imprenditore milanese titolare dell'omonima ditta chimico-farmaceutica. Di sentimenti antifascisti, dopo l'armistizio frequenta l'ambiente del Partito d'Azione e organizza una rete personale di solidarietà con ebrei, ex internati e perseguitati politici: in questo ambito finanzia il Comitato di Liberazione Nazionale, lo rifornisce di medicinali prodotti dalla sua stessa azienda, organizza incontri clandestini nei suoi uffici. Il 29 settembre 1944 viene catturato dalle SS e imprigionato a San Vittore. Internato nel campo di concentramento di Bolzano, Lepetit vi svolge una preziosa attività clandestina, in contatto coi referenti milanesi, e riesce ad organizzarvi una farmacia interna. Deportato a Mauthausen nell'ottobre, viene destinato a lavori forzati che ne compromettono la salute e ne determinano la morte, avvenuta il 4 maggio 1945 nel sottocampo di Ebensee. Lascia la vedova Hilda e i due giovani figli Emilio e Guido. Hilda, appresa la morte del marito, raccoglie con meticolosa cura documenti e testimonianze. Questo materiale, insieme ad ulteriori fonti (scritte e orali) sull'esistenza e sull'attività dell'imprenditore milanese, costituisce il retroterra della ricostruzione biografica, restituendo il quadro di un'avvincente storia aziendale, sociale e politica che vede recuperata la memoria di un "eroe borghese", un filantropo che ha anteposto l'idealismo ai propri interessi familiari ed economici.