Libri di Susanna Ragionieri
Percorsi artistici nell'Accademia di Belle Arti di Firenze: 1900-1948. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Mandragora
anno edizione: 2022
pagine: 660
La pubblicazione, articolata in due volumi di grande respiro che si inseriscono nella collana di studi avviata con le precedenti indagini sulla situazione accademica ottocentesca, nasce dalla poderosa indagine condotta da docenti e studiosi, impegnati nell'analisi dei documenti relativi alle vicende dell'Accademia di Belle Arti di Firenze nel secondo dopoguerra. Filo conduttore dell'indagine è la coralità delle discipline e, di conseguenza, la storia del percorso di studi che ha visto tra i suoi docenti e allievi alcuni tra i protagonisti del dibattito estetico anche nazionale, come Galileo Chini e Felice Carena sino a Giovanni Colacicchi che figurava una scuola autonoma di dimensione europea. L'assunto critico che trascorre nei vari capitoli di questo "dittico" editoriale è quello di rispondere all'interrogativo, molto attuale entro le questioni estetiche contemporanee, sull'identità dell'Accademia ovvero sulla controversa dialettica fra conservazione e progresso, fra sedimento esemplare della storia dell'arte e nuovi impulsi maturati nell'ambito della moderna creatività. I due volumi sono riccamente illustrati in un'armoniosa rispondenza tra testo e immagini, e completati da un puntuale indice dei nomi.
Percorsi artistici nell'Accademia di Belle Arti di Firenze: 1900-1948. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Mandragora
anno edizione: 2022
pagine: 272
La pubblicazione, articolata in due volumi di grande respiro che si inseriscono nella collana di studi avviata con le precedenti indagini sulla situazione accademica ottocentesca, nasce dalla poderosa indagine condotta da docenti e studiosi, impegnati nell'analisi dei documenti relativi alle vicende dell'Accademia di Belle Arti di Firenze nel secondo dopoguerra. Filo conduttore dell'indagine è la coralità delle discipline e, di conseguenza, la storia del percorso di studi che ha visto tra i suoi docenti e allievi alcuni tra i protagonisti del dibattito estetico anche nazionale, come Galileo Chini e Felice Carena sino a Giovanni Colacicchi che figurava una scuola autonoma di dimensione europea. L'assunto critico che trascorre nei vari capitoli di questo "dittico" editoriale è quello di rispondere all'interrogativo, molto attuale entro le questioni estetiche contemporanee, sull'identità dell'Accademia ovvero sulla controversa dialettica fra conservazione e progresso, fra sedimento esemplare della storia dell'arte e nuovi impulsi maturati nell'ambito della moderna creatività. I due volumi sono riccamente illustrati in un'armoniosa rispondenza tra testo e immagini, e completati da un puntuale indice dei nomi.
Primo Conti. Le variabili del colore
Libro: Libro rilegato
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2021
pagine: 96
Enfant prodige della pittura, Primo Conti ha attraversato da protagonista le inquietudini del Novecento, dagli esordi, intorno al 1911, fino alla morte avvenuta nel 1988. Un’attività febbrile e unica, affidata a quelle «variabili del colore» che la mostra attuale intende ripercorrere e che conducono verso la contemporaneità.
Fanfara e silenzi. Viaggio nella pittura di Primo Conti attraverso il Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2018
pagine: 272
Il catalogo della mostra allestita tra ottobre 2018 e gennaio 2019, nella doppia sede di Villa Bardini a Firenze e della Fondazione Primo Conti a Fiesole, ripercorre la lunga parabola artistica del pittore fiorentino arricchendosi anche del confronto con opere significative di altri artisti a lui contemporanei. L’opera di Conti rappresenta nel suo complesso lo svolgersi delle stagioni dell’arte italiana nell'intero arco del Novecento: dall'esordio precocissimo, compiuto nel segno di una sintesi fauve fra forma e colore, all'adesione al futurismo - sentito e sviluppato nella versione costruttiva di radice cézanniana e di simpatie cubiste, proposta dai fiorentini di «Lacerba» – fino all'approdo, attraverso forme sempre più depurate, ad una forma di racconto per immagini, nella dimensione epica e biblica della grande composizione erede della tradizione italiana. A partire dal secondo dopoguerra, in linea con il clima delle neoavanguardie, Conti approfondirà una pittura segnica sempre più tesa ed essenziale, a tratti gestuale, immagine essa stessa di una appassionata e vitalistica celebrazione del visibile che si spinge fino agli anni Ottanta.