Libri di Simona Carboni

"La poetica di Silvia Meloni, intrisa di sguardi vissuti, di metaforiche lame tolte dal ventre e gettate in pasto alla notte è una matrioska, un caleidoscopio di istanti che si rivestono gli uni sugli altri in mille abiti diversi cercando il nucleo del proprio respiro. L'omonima poesia "Matrioska" da cui la silloge prende il titolo, è un grido profondo contro la violenza sulle donne che si fa lamento disperato per le sue sorelle, urlando loro di ritrovarsi e amarsi per battere l'alito senza luce della violenza e dell'asporto di ogni vita. Sguardo introspettivo in sé stessa, colei che ha vissuto ogni singola parola colata sulla carta e proprio per questo, si sente la realtà di ogni attimo, toccabile con mano. La veste più esterna e, confezionata con stoffe non sue, indossate per coprire immani dolori, calza poco, larga dove non ci sono sorrisi, una maschera senza volto, così che possa andare bene alla società intorno. Passa il tempo, scorrono i pensieri e lo sguardo si fa più profondo e l'anima di quella donna -l'anima di tutte- comincia a volere la libertà. Si libera di tutte le maschere, persino quella più vicina al nuovo guscio ovvero quella dei falsi sorrisi e colori. Inizia ad intravedersi la bellissima anima delle donne e così si scende in profondità sino alla matrioska più piccina, la più piccola, indivisibile, unica. A corollario della silloge, il libro presenta alcuni scatti fotografici di Camilla Carta. Uno sguardo che si affianca con naturalezza alla voce poetica di Silvia." (dalla prefazione di Simona Carboni)

Sambuco e Asfodelo: di poesia in poesia, di fotografia in fotografia, questo libro sembra essere accompagnato da una mano ancestrale. Gli elementi si combinano con naturalezza divina, come quando si scava il profilo di un'emozione, pronta a scivolare sul costato del creato. E come il marmo nelle mani di Donatello, le autrici dovevamo scolpire, incidere l'aria e riportare il suono, scavando: di cielo in cielo e di montagna in risaia...assaggi e passaggi di mare. Un libro a due linguaggi. Pagina dopo pagina le immagini fotografiche di Nicola Calì si uniranno alle poesie di Simona Carboni e Maria Grazia Vai, senza alcuna consequenzialità né coerenza apparente tra parole poetiche e immagini visive. Soltanto il desiderio e la possibilità di trasformare inchiostro e immagini in parole e definizioni.

"Siamo appoggi, inconsapevoli della meta esploriamo sogni e mangiamo approdi." (Simona Carboni)

"Donne di maestrale", poesia dal tema poetico intenso e profondo, espresso con una raffinata delicatezza e che ci accompagna simbolicamente per mano, verso l'intima confessione della poetessa, che apre la sua coscienza verso i grandi spazi di una natura imponente e solitaria. Simona Carboni compie il suo viaggio metaforico-poetico attraverso una riflessione atemporale, utilizzando un lessico mediato e ossimorico, che si intreccia tra i fili del suo pensiero. Si tratta di un filo intimo immaginistico, teso e sottile, e che, inevitabilmente, conduce al riverbero del senso impellente di caducità dello scorrere del tempo. (Angelo Cherchi)