Libri di Serena Prina
Umiliati e offesi
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 540
"Umiliati e offesi" (1862) narra la storia di una ragazza, Natasa, che si innamora di un giovane, figlio di un principe privo di scrupoli. Per vendicarsi di quello che reputa un affronto personale, il principe cerca in tutti i modi di rovinare il padre di Natasa, un piccolo possidente, riuscendo a rompere l'idillio fra i due giovani. Il romanzo è narrato in prima persona da Vanja, anch'egli innamorato di Natasa, personaggio nel quale è riconoscibile lo stesso Dostoevskij. La singolare architettura dell'opera, dalle improvvise svolte dell'intreccio all'andamento nervoso e mutevole, già anticipa il futuro autore di "Delitto e castigo" e dei Fratelli Karamàzov, con la sua straordinaria capacità di rappresentare la complessa gamma di sensazioni, pensieri e sentimenti dei protagonisti. Introduzione di Serena Prina. Con un saggio di Vladimir Solov’ëv.
Le notti bianche-La cronaca di Pietroburgo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2015
pagine: 176
Un giovane sognatore, nella magia vagamente inquieta delle nordiche notti bianche, incontra una misteriosa fanciulla e vive la sua "educazione sentimentale", segnata da un brusco risveglio con conseguente ritorno alla realtà. Un Dostoevskij lirico, ispirato, comincia a riflettere sulle disillusioni dell'esistenza e dell'amore nell'ultima opera pubblicata prima dell'arresto e della deportazione, esperienze che modificheranno in maniera radicale e definitiva la sua concezione dell'uomo e dell'arte. In questa edizione, al celebre racconto viene affiancata la visione "diurna" di Pietroburgo contenuta nei feuilletons che compongono la Cronaca di Pietroburgo, vero e proprio laboratorio per la scrittura dostoevskiana. Lo stretto legame tra pubblicistica e letteratura, che accompagnerà Dostoevskij negli anni della maturità, viene così a manifestarsi fin quasi dal suo esordio. Il racconto Le notti bianche ha ispirato il film omonimo di Luchino Visconti (1957), con Marcello Mastroianni e Maria Schell, e il film Quattro notti di un sognatore di Robert Bresson (1971).
Il giocatore
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 240
Quella che Dostoevskij tratteggia nel "Giocatore" è una vera e propria radiografia letteraria del vizio del gioco, un'istantanea dei modi in cui il demone dell'azzardo può possedere uomini e donne di età ed estrazione sociale diversa. Un'istantanea così vivida da spingere Sergej Prokofiev a trasformarla in un'opera omonima, caposaldo della lirica novecentesca. Nella fittizia cittadina tedesca di Roulettenburg va in scena, attorno a un totem fatto di fiches e casinò, un vero e proprio carosello di figure, dal giovane precettore Aleksej al vecchio generale, dall'anziana, ricchissima nonnina al cialtronesco marchese des Grieux, dalla graziosa Polina alla misteriosa mademoiselle Blanche. Succede di tutto, eppure nulla cambia e chi, come Aleksej, è posseduto dal gioco potrà guarire e redimersi, sì, ma solo "da domani".
La cura Schopenhauer
Irvin D. Yalom
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2009
pagine: 480
Julius Hertzfeld si è guardato allo specchio stamattina. Attorno alla bocca poche rughe. Occhi forti e sinceri che possono reggere lo sguardo di chiunque. Labbra piene e cordiali. La testa coperta di riccioli neri e ribelli che si stanno appena ingrigendo sulle basette. Il corpo senza un'oncia di grasso. Insomma, lo specchio gli ha detto che è ancora lui: Julius Hertzfeld, brillante professore di psichiatria presso l'università della California, terapeuta dal caldo sorriso e dalla solida reputazione, uomo prestante che non ha affatto l'aria del sessantacinquenne cui è stato appena comunicato, con fredda e brutale sincerità, che ha poco più di un anno di vita. Che fare quando la vita spensierata termina di colpo e il nemico, fino a quel momento invisibile, si materializza in tutta la sua terrificante realtà? Julius Hertzfeld non ha dubbi: sa esattamente come trascorrerà il suo anno finale. Continuerà a occuparsi dei suoi pazienti e a cercare di ridestare, nella terapia di gruppo, il sentimento della vita dentro di loro. Sa, anche, che non si sottrarrà all'ultima sfida rappresentata dal suo paziente più ostico: quel Philip Slate che ha dedicato tutta la propria energia vitale alla fornicazione e che ora sostiene di aver scoperto una terapia Schopenhauer, una cura che proviene dal pensiero stesso del filosofo tedesco.
La trilogia dei filosofi: La cura Schopenhauer-Le lacrime di Nietzsche-Il problema Spinoza
Irvin D. Yalom
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2018
pagine: 1368
Il confanetto contiene i tre romanzi di Irvin D. Yalom: Le lacrime di Nietzsche, La cura Schopenhauer, Il problema Spinoza.
L'amore è il cuore di tutte le cose. Lettere 1915-1930
Vladimir Majakovskij, Lili Brik
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2016
pagine: 432
Il rapporto che legò per quindici anni Vladimir Majakovskij a Lili Brik e al marito di questa, Osip, è stato tra i più spregiudicati e radicali "tentativi amorosi" mai compiuti da un poeta, o, più semplicemente, da un uomo. Offuscata subito da incredulità e maldicenze, colpita, dopo il suicidio del poeta, dalla mistificante censura dell'ufficialità sovietica, questa storia rivive in tutta la sua complessa, drammatica, gioiosa verità nella fittissima corrispondenza (centinaia di lettere, biglietti, cartoline, telegrammi) che Majakovskij e Lili si scambiarono dal 1915 al 1930 con ininterrotta tenerezza: una tenerezza capace di superare e inglobare separazioni e crisi, disagi e amarezze, il bisogno di altri amori e la fatalità di altri incontri.
Il Maestro e Margherita
Michail Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 546
Woland, incarnazione di Satana, capita nella Mosca degli anni '20. Con interventi magici sconvolge l'ambiente teatrale e letterario, smascherando soprusi e favoritismi. Aiuta soprattutto il Maestro, scrittore vittima della censura per un romanzo su Pilato (di cui vengono riportati nella narrazione alcuni capitoli, quelli relativi alla condanna a morte di Cristo). Rinchiuso in manicomio, come indesiderabile, viene liberato grazie all'intervento di Margherita, la donna da lui amata, che accetta di diventare strega e per una notte guidare il gran sabba di Satana.
Delitto e castigo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: XL-730
Spinto da considerazioni teoriche, oltre che dalla miseria, il giovane Raskòl'nikov uccide un'anziana usuraia e si condanna così al rimorso e alfa nevrosi; trova infine pace nell'espiazione è nell'amore per la dolce Sonja. “Delitto e castigo” è dunque il romanzo della perdizione, ma dì una perdizione, che, proprio nel suo momento più oscuro, trova una luce che la redime. E in ognuno dei molteplici personaggi sopravvive una scintilla di bontà, soffocata dall'orrore eppure ancora palpitante di speranza. Intessuto di una grande complessità di temi, il romanzo riflette i principali motivi che agitarono la Russia di metà Ottocento e l'animo dell'autore: dagli ideali protosocialisti a un superomismo quasi nietzschiano, fino al misticismo messianico tipicamente slavo.
Io, futurista
Roman Jakobson
Libro: Libro in brossura
editore: Gramma Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 240
Nella storia del futurismo russo Roman Jakobson è un nome leggendario, quasi mitico. Giovane genio, nel 1915, all’età di diciannove anni, figura tra i fondatori del Circolo linguistico di Mosca. Due anni più tardi contribuisce alla nascita dell’Opojaz – la Società per lo studio della lingua poetica – assieme, tra gli altri, a Viktor Šklovskij e Osip Brik. Amico di Vladimir Majakovskij, Velimir Chlebnikov e Boris Pasternak, compone sulle loro opere dei saggi che non hanno pari per intuizioni e acume. Nel 1920, a ventiquattro anni, è tra i promotori del Circolo linguistico di Praga, la scuola che ha posto le basi della fonologia e indirizzato gli studi linguistici successivi. Considerato uno dei massimi studiosi del XX secolo, in grado, stando a Vasilij Katanjan, secondo marito di Lili Brik, di “maneggiare la propria memoria come una somma di fatti precisi”, Jakobson non ha lasciato nessuna opera autobiografica scritta sulla sua formazione giovanile e sui suoi rapporti con i protagonisti del futurismo russo. Tra il febbraio e il marzo del 1977, tuttavia, Bengt Jangfeldt, autore della monumentale biografia Majakovskij. Una vita in gioco, ebbe l’opportunità di registrare e poi trascrivere dodici lunghe conversazioni con il grande linguista. Assieme ad altro materiale – lettere, articoli, poesie – le conversazioni furono pubblicate in forma di libro nel 1992 a Mosca. L’opera viene ora riproposta in italiano in una nuova edizione che getta una luce inedita sulla biografia di Jakobson e consolida la sua posizione di figura centrale nella storia del formalismo e del futurismo russi. Tra struggenti ricordi di Vladimir Majakovskij e di Osip e Lili Brik, confessioni intime dell’amore nutrito per Elsa Triolet, memorie della vita grama dei migranti russi dopo la vittoria bolscevica, emerge in queste pagine non soltanto “un filologo professionista, ma un uomo in possesso di una rara genialità creativa”, un testimone unico di un secolo grande e tragico. Le memorie di un grande linguista: uno sguardo inestimabile sui protagonisti di un’epoca della Storia unica – Majakovskij, Chlebnikov, Belyj, i Brik, Šklovskij, Pasternak, Malevič su tutti – e sul contesto storico-politico della rivoluzione bolscevica e del futurismo russo.
Il Maestro e Margherita
Michail Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Valtrend
anno edizione: 2022
pagine: 448
Siamo ciò che leggiamo. L’Arca è la nostra collana di classici nata per scegliere le parole che, in un gioco ideale, salveranno l’umanità: libri fondamentali e universali, da tramandare ai posteri; necessari per la crescita individuale e collettiva, evergreen. Come quarto volume abbiamo scelto "Il Maestro e Margherita" di Mikhail Bulgakov. Il romanzo si svolge su due principali piani narrativi paralleli, ai quali corrispondono due differenti ambientazioni storico-geografiche, tra Mosca degli anni trenta e Gerusalemme al tempo del procuratore romano Ponzio Pilato, nel periodo pasquale. Molti critici considerano quest'opera, dallo spiccato contenuto satirico (principalmente nei confronti della realtà sovietica), uno dei più grandi capolavori della letteratura del Novecento. Eugenio Montale definì il romanzo «un miracolo che ognuno deve salutare con commozione».
L'ora del cuore. 22 brevi lezioni su vulnerabilità, connessione, cambiamento
Irvin D. Yalom, Benjamin Yalom
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 288
Irvin D. Yalom, psichiatra e psicoterapeuta fra i più noti della nostra epoca, raggiunta la straordinaria età di novantatré anni – di cui sessanta dedicati all’attività professionale – si è ormai inoltrato nel territorio della Vecchiaia. Se la memoria non è più quella di una volta, d’altro canto l’esperienza ha raggiunto un’intensità che pochi altri possono vantare. Il fondatore della psicoterapia esistenziale accetta dunque la sfida imposta dall’avanzare del tempo e inaugura una nuova pratica di terapia: anziché impegnarsi in trattamenti “aperti”, dalla durata potenzialmente indefinita, Yalom si offre di incontrare una volta sola i pazienti che lo desidereranno, in singole sedute della durata di un’ora. Sessanta minuti di dialogo, in cui Yalom per primo si mette a nudo in un superamento dei tradizionali confini dell’alleanza terapeutica, stabilendo un’inedita vicinanza col paziente, producendo intimità e connessione immediate. Da oltre mezzo secolo, Yalom è il custode delle migliaia di storie che i suoi pazienti gli hanno affidato, e queste si sono stratificate in lui, insieme alla sua storia personale, anch’essa fatta di dolori, gioie, lutti e successi: un inestimabile patrimonio da condividere con gli altri. Fra le tantissime “ore del cuore”, Yalom ha scelto di raccontare qui le parabole umane che più toccano i fattori chiave dell’angoscia esistenziale e le costanti del desiderio: forze che da sole bastano a stimolare il primo passo verso il cambiamento, verso la guarigione.

