Libri di Sabina Cerato
Cinghiale e cioccolato. Victor e Sébastien
Sabina Cerato
Libro: Libro in brossura
editore: Golem Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 208
Tre anni. A caso. Tre anni nella vita di Victor e Sébastien, il Cinghiale e il Cioccolato appunto. A Parigi. Sébastien è il Cioccolato: ha un chiosco di giornali ed è un osservatore gentile di quanto gli accade intorno. Victor è l'uomo che ama, il Cinghiale. Ruvido e cinico, esprime la sua generosità nei pasticci di carne che vende in gastronomia. Nel loro palazzo vivono Monsieur Leval consigliere di scala, l'impressionabile Madame Mercier, la vedova di Monsieur Poulain, la giovane Madame Bonnet che ha traslocato dopo il divorzio. E poi ci sono gli amici di sempre: Coco - un trans che veste Chanel, Jerome - una vecchia checca di squisito talento sartoriale, Daniel e Sara e i loro figli, Nora - imbastisce relazioni d'amore fallimentari e cucina i biscotti con la cannella ogni Natale. Il resoconto garbato e ironico della quotidianità goduta nella sua (stra)ordinaria banalità. Un invito alla leggerezza e al rispetto della delicatezza, ovunque si riveli. Tutto qui.
Vita privata della nobiltà piemontese. Gli Alfieri e gli Azeglio (1730-1897)
Sabina Cerato
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 304
Attraverso le parole dei protagonisti il volume ricostruisce lo svolgersi quotidiano dell'esistenza privata, scandita dalle grandi tappe della vita, dei membri di due prestigiosi casati subalpini, uniti nel 1814 da un'alleanza matrimoniale: gli Alfieri e gli Azeglio. Dall'annuncio della nascita di un erede alla formazione intellettuale e fisica dei più giovani sino alle scelte della maturità e alle reazioni di fronte alla vecchiaia e alla morte, si dipanano le vicende di quattro generazioni di uomini e donne sorpresi nello scenario domestico, rifugio dalla vita di rappresentanza.
Fare l'Italia. I dieci anni che preparano l'unificazione
Silvia Cavicchioli, Sabina Cerato
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2003
pagine: 128
Dopo aver ricoperto incarichi ministeriali nel governo presieduto da Massimo d'Azeglio e avviato prime significative riforme in ambito fiscale e legislativo, il 4 novembre 1852 Camillo Benso conte di Cavour diveniva presidente del Consiglio. Grazie all'allargamento della maggioranza parlamentare consolidatasi nel "connubio" col centro-sinistro di Rattazzi, nel volgere di dieci anni il grande statista piemontese, grazie a un'accorta politica internazionale, poneva le premesse per la successiva unificazione italiana realizzando nel piccolo Piemonte, attraverso un programma economico, finanziario e commerciale di ampio respiro, un compiuto esperimento liberale.