Libri di Raoul Pupo
Italianità adriatica. Le origini, il 1945, la catastrofe
Raoul Pupo
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 240
Primavera 1945. Finisce la seconda guerra mondiale in Europa e l’Italia, che l’ha combattuta a fianco dei nazisti, ne esce sconfitta. Che significa per gli italiani che vivono alla frontiera adriatica? Per la maggior parte di loro, un sospiro di sollievo seguito immediatamente da un nuovo urlo di dolore. Quelle settimane segnano, infatti, un momento di svolta in un lungo dramma. Ma come si è arrivati a questo punto? Di chi sono le responsabilità? E prima ancora, che cos’è stata quell’italianità adriatica di cui si consuma la catastrofe? Il libro ne ripercorre i passaggi fondamentali dal processo di formazione – le cui radici si stendono molto all’indietro nei secoli – all’epoca della nazionalizzazione e della politicizzazione ottocentesche, fino alle convulse vicende novecentesche e alla loro eredità nella memoria, per approdare alla più recente costruzione di un’identità di frontiera protesa verso la cittadinanza comune europea.
Fiume città di passione
Raoul Pupo
Libro: Copertina rigida
editore: Laterza
anno edizione: 2018
pagine: 328
«Città di passione»: con queste parole Gabriele D'Annunzio battezza Fiume nel primo dopoguerra, imponendola all'attenzione internazionale assieme al mito della 'vittoria mutilata'. Altre e più tragiche passioni si scatenano nel secondo dopoguerra. Questa volta nel silenzio e nella distrazione della patria ferita, molti dei fiumani devono prendere la via dell'esilio. Il guscio della città però rimane in piedi e Fiume condivide il suo destino con le altre 'città cambiate', Salonicco, Smirne, Königsberg: le città poste lungo quei confini attorno ai quali si sono accesi i maggiori conflitti europei del XX secolo. Parlare di Fiume vuol dire tuffarsi nel vortice della 'grande semplificazione' che ha travolto l'Europa centro-orientale. Vuol dire anche parlare delle storie accadute tra le pieghe di quelle più appariscenti: accanto alla vicenda di un fiero municipalismo che cerca di resistere al trionfo degli stati-nazione, c'è la storia di una grande illusione. Quella di un piccolo nucleo di operai e intellettuali italiani che, in epoca di guerra fredda, lasciano la madrepatria per edificare il socialismo in una Fiume diventata jugoslava. Ma non vi è lieto fine. Raoul Pupo, raccontandoci la storia di una città-simbolo del '900, ci accompagna attraverso le inquiete transizioni europee del secolo scorso.
Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l'esilio
Raoul Pupo
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2006
pagine: 333
A partire dall'8 settembre 1943, nelle terre che costituivano i confini orientali d'Italia - l'Istria e la Dalmazia - si consumò una duplice tragedia. I partigiani jugoslavi di Tito instaurarono un regime di terrore che prefigurava la "pulizia etnica" di molti decenni dopo e trucidarono migliaia di italiani gettandoli nelle cavità carsiche chiamate foibe. Il trattato di Parigi del 1947 ratificò poi il passaggio di Istria e Dalmazia alla Jugoslavia, scatenando l'esodo del novanta per cento della popolazione italiana (circa 300.000 persone), che abbandonò la casa e gli averi e cercò rifugio in Italia o emigrò oltreoceano. Lo storico Raoul Pupo disegna oggi un quadro completo di quelle vicende.
Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza
Raoul Pupo
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 320
Le terre dell’Adriatico orientale sono state uno dei laboratori della violenza politica del ʼ900: scontri di piazza, incendi, ribellioni militari come quella di D’Annunzio, squadrismo, conati rivoluzionari, stato di polizia, persecuzione delle minoranze, terrorismo, condanne del tribunale speciale fascista, pogrom antiebraici, lotta partigiana, guerra ai civili, stragi, deportazioni, fabbriche della morte come la Risiera di San Sabba, foibe, sradicamento di intere comunità nazionali. Queste esplosioni di violenza sono state spesso studiate con un’ottica parziale, e quasi sempre all’interno di una storia nazionale ben definita – prevalentemente quella italiana o quella jugoslava (slovena e croata) –, scelta questa che non può che originare incomprensioni e deformazioni interpretative. Infatti, è solo applicando contemporaneamente punti di vista diversi che si può sperare di comprendere le dinamiche di un territorio plurale come quello dell’Adriatico orientale, che nel corso del ʼ900 oscillò fra diverse appartenenze statuali. Inoltre, le versioni offerte dalle singole storiografie nazionali non fanno che rafforzare le memorie già a suo tempo divise e rimaste tali generazione dopo generazione. Sono maturi i tempi per tentare di ricostruire una panoramica complessiva delle logiche della violenza che hanno avvelenato – non solo al confine orientale – l’intero Novecento.
Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza
Raoul Pupo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 320
Le terre dell’Adriatico orientale sono state uno dei laboratori della violenza politica del ʼ900: scontri di piazza, incendi, ribellioni militari come quella di D’Annunzio, squadrismo, conati rivoluzionari, stato di polizia, persecuzione delle minoranze, terrorismo, condanne del tribunale speciale fascista, pogrom antiebraici, lotta partigiana, guerra ai civili, stragi, deportazioni, fabbriche della morte come la Risiera di San Sabba, foibe, sradicamento di intere comunità nazionali. Queste esplosioni di violenza sono state spesso studiate con un’ottica parziale, e quasi sempre all’interno di una storia nazionale ben definita – prevalentemente quella italiana o quella jugoslava (slovena e croata) –, scelta questa che non può che originare incomprensioni e deformazioni interpretative. Infatti, è solo applicando contemporaneamente punti di vista diversi che si può sperare di comprendere le dinamiche di un territorio plurale come quello dell’Adriatico orientale, che nel corso del ʼ900 oscillò fra diverse appartenenze statuali. Inoltre, le versioni offerte dalle singole storiografie nazionali non fanno che rafforzare le memorie già a suo tempo divise e rimaste tali generazione dopo generazione. Sono maturi i tempi per tentare di ricostruire una panoramica complessiva delle logiche della violenza che hanno avvelenato – non solo al confine orientale – l’intero Novecento.
Diritti umani e violenza all'incrocio tra storia e diritto
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 192
"Il volume si divide in due parti. Nella prima parte, l’attenzione si concentra sui fenomeni di violenza politica che hanno caratterizzato la storia della “frontiera adriatica” – luogo di intersezione fra Europa occidentale e Balcani – nel periodo che va dalla Grande guerra alla seconda metà degli anni ’50. [...] Nella seconda parte, la consapevolezza che i processi e i tribunali sono luoghi e momenti in cui il passato precipita nel presente costituisce il presupposto per un’analisi sulla repressione dei crimini internazionali commessi nel conflitto che ha condotto alla dissoluzione della ex Jugoslavia, confermando così che la storia rientra nel presente attraverso i modi in cui le parti giustificano la propria violenza e percepiscono e dipingono la violenza degli altri nonché tramite gli strumenti in base ai quali i giudici avvertono le narrazioni delle parti. Nel frammentato scenario della repressione dei crimini internazionali, in costante evoluzione, sia a livello internazionale che a livello interno ogni ausilio interpretativo, quale la prospettiva storica, costituisce stimolo e spunto per nuove riflessioni intorno alla violenta tensione cui sono sottoposti i diritti umani." (dall'introduzione)
Trieste ieri e domani. Cinquant'anni dopo in 50 voci di Trieste
Eugenio Ambrosi
Libro: Libro in brossura
editore: Battello Stampatore
anno edizione: 2022
pagine: 358
Con un'introduzione storica di Raoul Pupo.
Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l'esilio
Raoul Pupo
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2022
pagine: 480
All’indomani del trattato di pace del 10 febbraio 1947, che sanciva la cessione dell’Istria, di Fiume e di Zara alla Jugoslavia, la geografia umana della regione Giulia inizia a mutare sotto la spinta degli eserciti di Tito: più di un quarto di milione di persone tra uomini, donne e bambini è costretto a lasciare la propria casa e fuggire altrove, in Italia ma anche oltreoceano. Si tratta dell’Esodo giuliano-dalmata, un fenomeno di ampia portata, che per essere compreso va collegato ai nodi cruciali della storia del confine orientale nel ‘900: le persecuzioni fasciste ai danni di sloveni e croati, la guerra partigiana e la controguerriglia dopo l’aprile 1941, le foibe, l’interminabile questione di Trieste, fino all’ultima ondata migratoria verso l’Australia alla fine degli anni Cinquanta. Alla sua prima pubblicazione nel 2005 questo volume ha dato avvio a una nuova stagione di studi. Questa edizione aggiornata tiene conto della disponibilità di nuove fonti e dei progressi delle ricerche e permette di affiancare alla documentazione storica le testimonianze dirette degli esuli.
La vittoria senza pace. Le occupazioni militari italiane alla fine della Grande Guerra
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2022
pagine: 288
Il primo conflitto mondiale ridisegnò complessivamente l’intera carta geografica europea, con la nascita di nuove entità statuali, il tracciato di nuovi confini e lo spostamento dei vecchi. In molti casi gli Stati vincitori acquisirono territori abitati da popolazioni di altra lingua. È il caso dell’Italia. Si intrecciarono così, in un nodo arduo da gestire per i contemporanei, politica interna e politica estera, compimento dell’unità nazionale e sogni imperiali. Questo libro rappresenta la prima trattazione organica, in un’ottica comparata, delle occupazioni italiane nel primo dopoguerra.
Trieste '45
Raoul Pupo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2023
pagine: 408
Trieste ’45, confine orientale. Su un piccolo fazzoletto di terra si sovrappongono due guerre – quella che viene dall’est e quella che viene dall’ovest –, due occupazioni – jugoslava e angloamericana – e due liberazioni, concorrenziali l’una all’altra. È la prima crisi internazionale del dopoguerra, annuncio di future rivalità continentali, mentre sul campo, dopo anni di tensioni ma anche di collaborazione contro il nemico comune, un movimento resistenziale, quello jugoslavo, fagocita l’altro, quello italiano, cui ha cercato di imporre obiettivi e modelli di lotta. L’urto dividerà a lungo le memorie di una società in cui già da tempo convivono aspirazioni nazionali e politiche antagoniste. Trieste ’45, laboratorio privilegiato, non solo per la politica internazionale e per le relazioni fra movimenti di liberazione, ma anche per il complicato rapporto fra il PCI e il partito comunista jugoslavo, perché dietro la crisi sui confini si gioca la più ampia partita dello scopo finale – democrazia o rivoluzione? – da proporre alla Resistenza in Italia. Trieste ’45, luogo storico della tragedia delle foibe: variante locale a danno degli italiani di un processo generale che coinvolse tutti i territori in cui il movimento partigiano comunista jugoslavo prese il potere in quel maggio di sangue e del quale solo ora risultano più netti i contorni. Finalmente Raoul Pupo affronta temi e interrogativi che riguardano l’Italia intera, ma che per lungo tempo sono stati discussi quasi esclusivamente all’ombra di quella ‘periferia scontrosa’.
Costruire una Regione speciale. Il Friuli-Venezia Giulia negli anni del disgelo e della distensione
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2025
pagine: 258
Il volume raccoglie i risultati delle ricerche promosse dall'Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia nell'ambito del progetto triennale Costruire la specialità. Politica ed economia in Friuli- Venezia Giulia nell'età della Guerra fredda (2020-2023). Al centro dell'iniziativa di studio vi è stato il percorso di integrazione dei tessuti politico-economici del Friuli-Venezia Giulia nella politica nazionale durante la fase del disgelo e nei primi anni della distensione, tra il 1950 e il 1960. Un punto decisivo di tale percorso è stato senza dubbio il richiamo alla specialità contenuto nello Statuto della nuova Regione: una definizione giuridica alla quale il Friuli-Venezia Giulia approdò dopo un iter politico-costituzionale per nulla lineare e coerente. L'ambizione del volume è quella di apportare uno sguardo innovativo sul tema del regionalismo, rispetto al quale il dibattito storiografico è sempre vivace e la stessa agenda politica dell'attualità non cessa di confrontarsi.
Foibe
Raoul Pupo, Roberto Spazzali
Libro
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2003
pagine: 288
La questione delle foibe (i crepacci carsici dove furono gettati, tra il 1943 e il 1945, dagli jugoslavi migliaia di italiani) è rimasta per molto tempo un tabù nella nostra storiografia: una vicenda terribile e "scabrosa" sulla quale era difficile scrivere. Gli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali sono stati fra i protagonisti del rinnovamento degli studi sul problema delle foibe avvenuto a partire dalla fine degli anni ottanta. Questo libro fornisce la documentazione necessaria al lettore per comprendere autonomamente i fatti e orientarsi nelle varie interpretazioni storiografiche. L'ultima parte, "I luoghi della memoria", contiene una mappa dettagliata delle foibe e le indicazioni indispensabili per raggiungerle.