Libri di Piero Salabè
Mortacci mia
Piero Salabè
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2025
pagine: 384
Un conturbante viaggio agli inferi, in una Roma surreale, alla ricerca di un padre scomparso. Pintor è un medico che ha lavorato tutta la vita al Policlinico. È un uomo dedito alla ricerca, innamorato della scienza. Un giorno, nella maniera più discreta possibile – abbandonando i suoi occhiali sul comodino – toglie il disturbo scomparendo nel nulla e lasciando i figli senza un perché. Mentre il resto della famiglia lo dà per defunto, Fabio e Lara non credono alla morte del genitore e decidono di cercarlo. Alcuni diari del padre indirizzano i due figli verso l’ospedale, nel frattempo chiuso e abbandonato. E se Pintor fosse proprio in quel Policlinico tanto amato, in qualche ala dimenticata, a portare avanti i suoi esperimenti? Fabio e Lara decidono così di avventurarsi tra laboratori sotterranei e padiglioni decaduti, in una città dei miraggi popolata di voci e visioni, dove i confini fra realtà, ricordi e immaginazione si fanno via via più labili. Piero Salabè firma un romanzo toccante e profondamente umano, popolato da personaggi straordinari. Una storia poetica e di debordante inventiva che è un corpo a corpo serrato con la memoria, con il desiderio di mantenere in vita, a ogni costo e con ogni mezzo, chi non c’è più.
Il bel niente
Piero Salabè
Libro: Copertina morbida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2019
pagine: 211
"Radicale è la poesia di Piero Salabè, i cui versi al calor bianco bruciano tutte le scorie. Il suo poema, frantumato in tante singole gemme, è unitario nell'essenziale musica del linguaggio e del sentire; è di una ferma classicità e insieme di un'inedita, temeraria liricità, che ingloba con assoluta coerenza frammenti di altri linguaggi (soprattutto spagnolo e inglese) come perle pescate in un pozzo. Un poli-linguismo musicale, non intellettualistico. Una lirica che si inserisce nella grande tradizione della poesia metaforica e della poesia in guerra con le parole; poesia che come un fiume scorre verso il silenzio. Ammutolire, ignorare, felicità di non sapere. Canzoniere d'amore, totalizzante eppure lieve come l'ala di un gabbiano o la cresta di un'onda. Amore come presenza che tutto pervade, folata di vento che può afflosciarsi e svanire. Canzoniere d'amore con tutto il suo protendersi nell'infinto e tutta la maniacale, grottesca e struggente precisione dell'amore, attento a ogni minima sfumatura dell'oggetto amato, come le ore dei baci annotate con cronometrica esattezza. Versi taglienti, che tagliano anche il cuore. Poesia verticale, avrebbe detto Umberto Saba, maestro dell'epicità orizzontale della calda vita; la grande presenza che aleggia nell'opera di Salabè, anche esplicitamente nominata, è Eugenio Montale. Immagini sorprendenti, metafore di una originalità sorgiva e di consumata familiarità con la più alta e ardua tradizione lirica, assorbita nel proprio sentire". (Claudio Magris)