Libri di Pasquale Mirto
Guida pratica fiscale. Tributi locali 2025
Giuseppe Debenedetto, Pasquale Mirto
Libro: Libro in brossura
editore: Il Sole 24 Ore
anno edizione: 2025
pagine: 818
La Guida Pratica Fiscale Tributi Locali illustra, con l’operatività e la chiarezza peculiari del Sistema Frizzera, la disciplina di Imu, Tasi, Tari e delle altre entrate comunali (Tares, Tosap, imposta comunale sulla pubblicità, Cosap e Cimp, canone unico patrimoniale, imposte di soggiorno, di scopo e di sbarco e addizionali Irpef), corredate dalla normativa sostanziale, sanzionatoria e di riscossione del tributo. L’edizione è aggiornata alle più recenti novità di prassi e di giurisprudenza nonché all’impatto sulla disciplina dei tributi locali delle disposizioni della legge Delega per la riforma fiscale e degli ultimi decreti attuativi.
I tributi locali nel 2023
Giuseppe De Benedetto, Luigi Lovecchio, Pasquale Mirto, Stefania Zammarchi
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2023
pagine: 490
La Legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022), la legge di conversione del Decreto Milleproroghe ed altri recenti provvedimenti normativi L. 130/2022, D.L. 176/2022, D.L. 198/2022, L. 6/2023) hanno introdotto rilevanti novità nella gestione delle entrate comunali, per cui anche il 2023 si profila un anno complicato per l'ufficio tributi. Il volume tratta i seguenti temi: La normativa emergenziale ha inciso sia sull'attività di accertamento sia sulla riscossione coattiva, mentre la Legge di Bilancio 2023 ha riproposto l'ennesima edizione della rottamazione dei ruoli oltre a prevedere lo stralcio dei mini ruoli; nel 2022 è stata inoltre approvata la riforma del contenzioso tributario con rilevanti novità sulla disciplina procedurale; In materia di IMU si registrano poi diverse novità normative e giurisprudenziali, a partire dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022 con la quale è stata riscritta la definizione di abitazione principale producendo rilevanti effetti nella gestione dell'imposta; Sul fronte della TARI dal 2023 è entrata in vigore la delibera n. 15/2022 dell'Arera sulla qualità del servizio rifiuti, destinata ad incidere sensibilmente sulla gestione del tributo, invero già interessata da molteplici provvedimenti adottati dall'Arera negli ultimi anni (tra cui il MTR-2); Le novità normative hanno inciso profondamente anche sull'applicazione dell'imposta di soggiorno dove i gestori delle strutture ricettive sono passati da un ruolo ausiliario, con compiti strumentali, al ruolo di responsabili del versamento dell'imposta (D.L. 34/2020); è inoltre stato approvato il modello di dichiarazione dell'imposta con relative istruzioni; È stata particolarmente difficoltosa anche la partenza del nuovo canone unico patrimoniale che ha sostituito il comparto dei tributi "minori" (Icp, Tosap, affissioni, ecc.) con un impianto normativo che presenta diversi dubbi interpretativi, nonostante i recenti interventi normativi.
Manuale per l'applicazione dell'ICI
Pasquale Mirto
Libro: Libro in brossura
editore: Ipsoa
anno edizione: 2011
pagine: 512
I tributi locali nel 2022
Giuseppe Debenedetto, Luigi Lovecchio, Pasquale Mirto, Stefania Zammarchi
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2022
pagine: 536
Negli ultimi mesi del 2021 il legislatore è più volte intervenuto introducendo rilevanti novità nella gestione delle entrate comunali (L. n.108/2021, D.L. n. 146/2021, D.L. n.152/2021, L. n. 215/2021, L. n. 233/2021, L. n. 234/2021, D.L. n.228/2021) per cui anche il 2022 si profila come un anno complicato per le amministrazioni locali, anche in considerazione dell’emergenza sanitaria tuttora in atto. La normativa emergenziale ha inciso in via indiretta sia sull’attività di accertamento sia sulle operazioni di riscossione coattiva che è rimasta bloccata per un anno e mezzo (da marzo 2020 ad agosto 2021) e deve fare i conti con una disciplina di non facile lettura per il susseguirsi di norme sia settoriali che di portata generale. Relativamente all’IMU si registrano diverse novità normative a partire dal prospetto delle aliquote, che avrebbe dovuto limitare la variabilità delle aliquote IMU, al D.L. n. 146/2021 che interviene sullo spacchettamento della famiglia. Sul fronte TARI, dal 2022 è entrato in vigore il nuovo metodo tariffario (Mtr-2) Arera, che con una molteplicità di provvedimenti ha modificato radicalmente il procedimento di predisposizione e approvazione del piano finanziario per la tassa rifiuti. Inoltre l’entrata in vigore dal 2021 del D.Lgs. n.116/2020, con il quale sono state recepite le direttive UE del 2018 in materia ambientale, ha reso più complesso lo scenario in materia di Tari, per il disallineamento della normativa tributaria rispetto al codice ambientale. Le novità normative hanno inciso profondamente anche sull’applicazione dell’imposta di soggiorno dove i gestori delle strutture ricettive sono passati da un ruolo ausiliario all’esazione del tributo, ad un ruolo attivo di responsabili del versamento dell’imposta (D.L. 34/2020) lasciando irrisolta la questione relativa alla permanenza o meno della qualifica di agente contabile per le strutture ricettive. Nel 2021 è stata particolarmente difficoltosa anche la partenza del nuovo canone unico patrimoniale, che ha sostituito l’intero comparto dei tributi “minori” (Icp, Tosap, affissioni, ecc.) con un impianto normativo che presenta diversi dubbi interpretativi, nonostante i recenti interventi normativi. L’opera contiene anche una parte di documentazione online con i riferimenti normativi e giurisprudenziali e materiale operativo. Giuseppe Debenedetto Esperto in tributi locali, direttore servizio internet ufficiotributi.it.
I tributi locali nel 2021
Giuseppe Debenedetto, Luigi Lovecchio, Pasquale Mirto, Stefania Zammarchi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2021
pagine: 450
L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha avuto un importante impatto su diversi settori economici e non ha risparmiato ripercussioni sulla gestione dei tributi locali, già interessati da rilevanti novità come l'introduzione della nuova IMU e l'entrata in vigore della tanto attesa riforma della riscossione coattiva. Nell'anno 2021 permangono delle criticità relative alla fiscalità locale, per via delle molte incertezze e dubbi applicativi che emergono su diversi aspetti, peraltro in un contesto emergenziale che ha acuito le disuguaglianze sociali e che impone di intervenire anche sulla leva fiscale al fine di rimediare a tali squilibri. Il momento è quindi delicato e vede gli operatori del settore alle prese non solo con una legislazione emergenziale, non del tutto chiara, ma anche con una produzione normativa ordinaria che hanno finito per interferire con la gestione delle entrate. Bisogna in primo luogo affrontare il problema delle proroghe dei termini di decadenza e prescrizione delle attività di recupero degli enti locali, con il differimento di 85 giorni delle scadenze dell'accertamento di fine 2020. Invece la riscossione coattiva è bloccata da quasi un anno (con ben sei provvedimenti di proroga), senza peraltro aver consentito agli uffici di mettere a punto le nuove procedure dell'accertamento esecutivo. Occorre poi fare un'attenta ricognizione della disciplina IMU, riformulata con la L. n.160/2019 entrata in vigore nel 2020 e subito travolta da diversi provvedimenti emergenziali che hanno introdotto apposite agevolazioni per gli immobili del settore turistico e per altre fattispecie. Notevole anche la produzione giurisprudenziale sull'IMU, che su diverse questioni è ancora alla ricerca di approdi sicuri. Dal 2021 è poi entrata in vigore la nuova disciplina introdotta dal d.lgs. n.116/2020, che ha rilevanti riflessi sulla TARI e sulla tenuta del sistema di gestione dei rifiuti, non avendo peraltro i Comuni ancora superato tutte le problematiche create dalla nuova procedura di predisposizione dei piani finanziari dettata dall'Arera. L'emergenza sanitaria tuttora in atto sta inoltre rendendo difficoltoso il passaggio al nuovo canone unico patrimoniale che dal 2021 sostituisce l'intero comparto dei tributi "minori" (Icp, Tosap, affissioni, ecc.) con non poche criticità da affrontare.
IMU. Imposta Municipale Propria. Come districarsi nel groviglio di norme, giurisprudenza e prassi. Manuale operativo
Pasquale Mirto
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2020
pagine: 650
L'anno 2020 è un anno ricco di novità per i tributi comunali. Oltre alla nuova IMU ed all'introduzione dell'accertamento esecutivo anche per i tributi comunali, il legislatore è intervenuto su vari fronti, al fine di sistematizzare la disciplina di riferimento, benché non sembri individuarsi un percorso logico lineare. Ne è un esempio, tra i tanti, la modifica ai termini di presentazione della dichiarazione IMU disposta con il D.L. n. 34 del 2019, che ha spostato, solo per gli anni d'imposta 2018 e 2019, il termine di presentazione al 31 dicembre, modifica di cui si fa fatica ad individuare le ragioni logico-giuridiche, non essendo neanche possibile considerare tale spostamento come una semplificazione a favore del contribuente. In generale, si rileva un orientamento legislativo volto a pretendere sempre di più dai Comuni, sanzionandoli pesantemente in caso di omissione o ritardi. Basti pensare al regime di efficacia delle delibere tributarie comunali che, se non inviate al Ministero delle Finanze entro il 14 ottobre 2020, diventano inapplicabili, anche se approvate dal consiglio comunale nei termini. Ritardare o dimenticarsi di inviare la delibera può quindi costare centinaia di milioni di euro; una sanzione eccessiva, e sicuramente irragionevole, per una dimenticanza. Il quadro normativo poi sarà destinato a mutare ancora nel 2021 con l'introduzione del Canone Unico, sostitutivo dei prelievi sulla pubblicità e sull'occupazione del suolo pubblico. A complicare il quadro di riferimento, in cui devono operare gli uffici tributi comunali, c'è anche il significativo contributo della giurisprudenza, che non riesce sistematicamente a fornire una soluzione immediata e certa ai dubbi interpretativi, e questo favorisce il proliferare del contenzioso, oltre al fatto che occorre aspettare mediamente un decennio per vedere conclusa una causa tributaria.