Libri di Paolo Stellino
Nietzsche sullo schermo. Saggi di filosofia del cinema
Paolo Stellino
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2025
pagine: 272
È innegabile che Nietzsche abbia avuto un profondo impatto sulla cultura e sull’arte del Novecento. Tuttavia, se abbondano gli studi dedicati al suo influsso sulla letteratura, scarseggiano invece quelli dedicati al cinema. Ed è proprio a questo legame, quello tra Nietzsche e la settima arte, che Paolo Stellino dedica il suo nuovo saggio. L’influenza - a volte esercitata in forma sotterranea, altre volte in modo più esplicito - è palese: il pensiero di Nietzsche è spesso evocato tanto nel cinema cosiddetto d’autore, quanto in quello più commerciale. Film di registi quali Orson Welles, Akira Kurosawa, Werner Herzog, Alfred Hitchcock, Bong Joon-ho e Béla Tarr vengono così associati ognuno a una o più tematiche del pensiero nietzscheano, a dimostrare come la settima arte possa spesso essere un eccellente veicolo per pensare e ripensare fondamentali questioni filosofiche.
L'affare umano. Al di là della paura di morire
Luc Dardenne
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2024
pagine: 160
Nato dallo sviluppo di alcuni appunti presi a proposito di Cyril e Samantha, due personaggi del film "Il ragazzo con la bicicletta" (2011), questo volume muove da una profonda preoccupazione filosofica, che attanaglia l’essere umano: come accettare la morte di Dio senza abbandonarsi a consolazioni e fedi sostitutive? Divenuti orfani dell’amore divino, come affrontare l’umana paura di morire senza negare la nostra condizione mortale e senza rifiutare il mondo e l’altro da sé? La risposta di Luc Dardenne a queste domande esistenziali passa per il riconoscimento del ruolo essenziale che svolge l’amore incondizionato e assoluto di ogni figura materna nei confronti del nuovo nato; amore grazie al quale l’essere umano, superando la paura di morire, si apre alla vita e all’altro da sé, fino a sviluppare la capacità di empatizzare con la sofferenza del prossimo come base necessaria di ogni società etica. In questo contesto, l’arte non può che farsi portatrice di un’istanza profondamente umanistica: esprimere la sofferenza umana e, al contempo, la gioia d’essere al mondo.