Libri di Paola Zanghì
Twilight. Cosa resta della sua eredità scintillante
Licia Cascione, Paola Zanghì
Libro: Libro in brossura
editore: Becco Giallo
anno edizione: 2025
pagine: 288
Cosa succede quando due trentenni decidono (consapevolmente) di rileggere tutti i libri e riguardare tutti i film della saga di Twilight e farne un saggio? Nasce questo libro: dissacrante, pop, glitterato (nell’anima) e assolutamente nostalgico. Scritto a quattro mani, con più scambi di meme su Renesmee che mail di lavoro, le vostre affezionate autrici vi conducono in un viaggio ironico (e iconico) nell’universo creato dalla cara Stephenie Meyer, dove i vampiri brillano e dalle bottiglie di ketchup non esce niente. Un’analisi semi-seria del più famoso reperto della cultura pop anni Duemila: quel mistero sociologico che ci ha stregato nell’adolescenza e che, adesso, è il nostro guilty pleasure preferito. Ogni capitolo analizza un libro e un film della saga, arrivando al midollo (o quasi) di ogni possibile tema: perché i libri di Stephenie Meyer ci piacevano così tanto? Meglio Edward o Jacob? (Spoiler: nessuno dei due). Come si compone la letteratura young adult? Alice è davvero la lesbo crush di tutte le fan di Twilight? E quanto sono intrisi di mascolinità tossica i nostri bad boys? Bella è davvero scema o è apparenza? Il tutto condito da illustrazioni e vignette pazzesche. Un saggio che non vuole redimere Twilight, ma che lo celebra in tutte le sue sfaccettature (e sì, anche quelle più assurde e cringe). Possiamo anche aver detto “io ho visto Twilight per riderci su, mica perché mi piaceva, ti pare”, ma non prendiamoci in giro: abbiamo tuttə sognato di incontrare il nostro manzo-vampiro pieno di soldi che ci avrebbe reso bonə e immortalə. "Quanti anni hai?" "Diciassette" "E da quanto tempo hai diciassette anni?" "Da un po'." Amo noi.
Emmeline Pankhurst
Mariapaola Pesce, Paola Zanghì
Libro: Libro in brossura
editore: Becco Giallo
anno edizione: 2022
pagine: 112
Nata in una famiglia in cui l’impegno politico era intrecciato con il quotidiano, Emmeline ha sempre respirato attivismo. E fin da piccola ha capito come le donne dovessero impegnarsi in prima persona per cambiare sia le proprie condizioni che le convinzioni radicate sul loro essere il “sesso debole”. Il suo motto, quello con cui riusciva a ispirare le proprie compagne, era “Non sottovalutate mai il potere che abbiamo di essere artefici del nostro destino.” Il suo impegno l’ha accompagnata in ogni fase della vita: nello studio, nella maternità, nel periodo dolorosissimo del lutto dopo la perdita del marito. Ed è diventata un’autentica icona della lotta di liberazione.

