Libri di Panfilo Gentile
Polemica contro il mio tempo
Panfilo Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 248
Cosa accade quando, non più supportata dalle infrastrutture economico-sociali che ne avevano reso possibile l’ascesa, la democrazia si trasforma in partitocrazia? Nel 1965, Panfilo Gentile se lo chiese, e con uno stile vivace e brillante provò a darne una risposta. L’introduzione di Alberto Giordano, già autore di importanti studi dedicati al Gentile, offre le coordinate storico-politiche per comprendere la critica precisa e impietosa della degenerazione subita dalla democrazia italiana nei primi anni Sessanta. Secondo Gentile, la nascita dei governi di centrosinistra aveva accentuato le già insite tendenze verso statalismo, clientelismo, restringimento degli spazi di autonomia e anticonformismo. Polemica contro il mio tempo, che certamente è da leggersi collocata nel momento preciso della nostra storia nazionale, ha ancora, e più di qualcosa, da dire al “nostro” tempo e a noi, immersi, come siamo, in una crisi delle democrazie liberali dagli esiti incerti e inquietanti.
Democrazie mafiose
Panfilo Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2024
pagine: 184
Anno 1969: il maggio francese con l'impostore Sartre c'è già stato, esce "Democrazie mafiose" di Panfilo Gentile. Bersagli non solo Sartre, Marcuse, i giovani in rivolta, gli Usa («lo zelo missionario ha ispirato ad essi l'idea anti-storicistica che le democrazie possono essere trapiantate dovunque») ma soprattutto la democrazia: «in democrazia il primo precetto è l'accaparramento dei voti, la conquista di una maggioranza, senza di che non si arriva al potere». Dopo il 1969, "Democrazie mafiose" è stato riproposto nel 1997 e nel 2015 a cura di Gianfranco de Turris, che vi premette una smagliante introduzione: «Panfilino» è «uno spietato analizzatore dei mali italiani politici e morali, e un prefiguratore dei disastri futuri». La «partitopatia», cioè l'occupazione pervasiva dei partiti nei gangli statali a fini privati, ha trasformato la democrazia in «democrazia mafiosa», cioè una «democrazia manipolata», un «regime di tessera»: ormai, ecco l'amara sentenza di Gentile, le democrazie mafiose non sono «un fatto degenerativo contingente» ma «un prodotto inevitabile della società contemporanea». «Forse bisogna rassegnarsi ad ammettere che oggi chi dice democrazia dice partitocrazia».

