Libri di P. Carlo Bontempelli
«Tutto è soltanto simbolo». Capitale simbolico e sociologia implicita nel romanzo «I Buddenbrook»
P. Carlo Bontempelli
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2014
pagine: 174
Nella sua attenta ricostruzione del microcosmo borghese di Lubecca nel XIX secolo, I Buddenbrook di Thomas Mann si presta come pochi altri romanzi a una lettura che ne valorizzi la capacità di rappresentare le varie articolazioni del sociale. Basandosi sulla sociologia di Pierre Bourdieu, questo volume propone alcuni percorsi di socioanalisi del romanzo. Il primo capitolo ricostruisce la strategia di posizionamento di Mann nel campo letterario coevo in relazione alla genesi e alla ricezione dei Buddenbrook. I capitoli successivi offrono una lettura sociocritica di alcuni episodi, personaggi e conflitti tematici del romanzo, volta a ricostruire la complessa rete di distinzioni, classificazioni sociali e dinamiche di dominio che Mann mette in scena. Infine, il volume analizza l'ordine simbolico che ruota intorno all'etica del lavoro, proponendo una lettura parallela dei Buddenbrook con altre due grandi narrazioni coeve della borghesia protestante, quelle di Max Weber e Werner Sombart.
La Germania Federale
P. Carlo Bontempelli
Libro
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 1981
pagine: 160
SD. L'intelligence delle SS e la cultura tedesca
P. Carlo Bontempelli
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2006
pagine: 286
La storia del servizio di informazione super-segreto delle SS di Himmler, lo SD (Sicherheitdienst). Uno dei centri occulti di potere più inquietanti del Novecento, lo SD agiva strategicamente per affermare il delirio di onnipotenza di una nuova aristocrazia, germanica e guerriera. Spesso andando contro gli altri gerarchi nazisti che, come Goebbels, credevano nella «propaganda» e nelle «masse». Abili nel condizionare la comunicazione, nel diffondere veleni, gli uomini dello SD riuscirono quasi tutti a insabbiare le prove del loro operato, e continuarono a condizionare la cultura tedesca da posti di potere nelle Università e nei giornali anche nella Germania democratica del dopoguerra.