Libri di Nicoletta Poo
Museologia radicale. Ovvero, cos'è «contemporaneo» nei musei d'arte contemporanea?
Claire Bishop
Libro: Libro in brossura
editore: Johan & Levi
anno edizione: 2025
pagine: 88
L’avvenire del museo pubblico non è mai parso più a rischio: più che rappresentare gli interessi diversificati della collettività, nella maggior parte dei casi esso è ridotto a veicolo di promozione per eventi blockbuster e di tutela dei privilegi dei privati, dando vita a templi dello svago e dell’evasione incapaci di cogliere l’attuale momento storico nella sua globalità. Salvo qualche felice quanto rara eccezione. In questo breve saggio, Claire Bishop riporta le esperienze di tre istituzioni europee di arte contemporanea – il Van Abbemuseum di Eindhoven, il Museo Nacional Reina Sofía di Madrid e il MSUM di Lubiana – che, per far fronte ai tagli dei fondi pubblici dettati dalle misure di austerity, hanno fatto di necessità virtù mettendo a punto brillanti alternative al mantra dominante del “più grande è più bello, e se possibile anche più redditizio”. Attraverso illuminate politiche di acquisizione e allestimento delle proprie collezioni permanenti, questi musei si sono caratterizzati come realtà votate alla sperimentazione, capaci di utilizzare le proprie risorse per imbastire un discorso critico e generare uno sguardo politico sull’attuale fase storica. Museologia radicale, riprendendo il filo di un acceso dibattito internazionale, delinea un manifesto per una nuova concezione del contemporaneo, da intendere come pratica e non come mera periodizzazione, a favore di una rilettura del ruolo del museo come istituzione in grado di preservare l’eredità culturale e allo stesso tempo offrire una voce critica che possa interrogare il presente e contribuire a realizzare un futuro diverso.
Leadership. Sei lezioni di strategia globale
Henry Kissinger
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 600
Tra coloro che meglio hanno incarnato l'arte del buon governo, Henry Kissinger, diplomatico e statista leggendario, annovera sei personaggi che hanno forgiato la storia del secondo Novecento. Sei leader straordinari con i quali Kissinger ha avuto modo di interagire o collaborare e che racconta in queste pagine in sei ritratti inediti, individuando le strategie distintive di ognuno: l'«umiltà» con cui Konrad Adenauer riportò la Germania sconfitta nella comunità delle nazioni; la «volontà» con cui Charles de Gaulle restituì alla Francia la sua grandeur ; l'«equilibrio» con cui Richard Nixon si disimpegnò dal Vietnam e gettò un ponte alla Cina; il «superamento» dei contrasti con cui Anwar Sadat portò una visione di pace in Medio Oriente; l'«eccellenza» con cui Lee Kuan Yew fece di Singapore una potente città-Stato; per chiudere con la «determinazione» di Margaret Thatcher nel rinnovare il proprio paese. Le loro storie sono un prezioso spunto di riflessione per il presente, in cui si avverte la necessità di statisti dotati della lungimiranza e della forza d'animo necessarie a guidare i loro popoli verso destinazioni ricche di speranza.
Conquistatori. Una storia inedita
Fernando Cervantes
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 562
Portata a termine la Reconquista di al-Andalus ed espulsi gli ebrei dalla Spagna, sul finire del XV secolo i reali cattolici Isabella e Ferdinando si ritrovarono con le casse vuote. Decisero allora di assecondare le richieste di un eccentrico marinaio genovese, il quale sosteneva di poter raggiungere le Indie attraverso una nuova rotta, garantendo così l'accesso ai lucrosi mercati asiatici, ovvero a quelle ricchezze di cui i sovrani spagnoli avevano assoluto bisogno. Nessuno però poteva immaginare che la scoperta dell'arcipelago nel mar dei Caraibi, in cui s'imbatté Cristoforo Colombo nell'autunno del 1492, avrebbe rivelato l'esistenza di un immenso continente sconosciuto e ridisegnato per sempre la mappa del mondo. Da allora si susseguirono innumerevoli viaggi e spedizioni, che portarono nelle Americhe migliaia di avventurieri, uomini d'arme, aristocratici, religiosi e diplomatici spagnoli. Ambiziosi e brutali, avidi di denaro e di successo, nell'arco di pochi decenni i conquistadores imposero il loro dominio coloniale con il saccheggio e la rapina, causando la scomparsa delle floride civiltà mexica e inca e una catastrofe demografica senza precedenti. Per quanto generalmente accolta, questa ricostruzione è tuttavia parziale. Anzi, secondo lo storico Fernando Cervantes, è una «generica caricatura» che non tiene conto del contesto storico e culturale che fece da sfondo alle vicende di Hernán Cortés, Francisco Pizarro e gli altri. Infatti, se i conquistadores furono animati dalla bramosia di ricchezza, furono anche l'espressione di quel potente spirito di riforma umanista e religiosa che caratterizzò la Spagna tardomedievale. Gloria e fede ispirarono le imprese degli hidalgos , i quali viaggiarono oltreoceano «per servire Dio e il re, oltreché per diventare ricchi». Da questo punto di vista, idealisti e crudeli, rapaci e devoti, i conquistadores sono l'emblema della complessità che, lungi dal reclamare l'assoluzione o la condanna per le atrocità commesse, invita piuttosto allo studio e alla comprensione. Lontano dalla lente del mito e del pregiudizio, Cervantes offre un'inedita lettura della conquista spagnola del Nuovo Mondo e dei suoi protagonisti, facendo emergere sfumature nuove e inaspettate di un periodo che ha cambiato il corso della storia mondiale.
Michelangelo architetto di Dio
William E. Wallace
Libro: Libro rilegato
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 304
Quando compie settant’anni, Michelangelo è convinto che il suo periodo più fertile dal punto di vista artistico sia ormai alle spalle: provato dalla scomparsa degli amici più cari e scoraggiato dalla perdita di commissioni importanti, assegnate ad artisti più giovani, il supremo artista crede sia arrivato il momento di ritirarsi, tanto che inizia a concentrarsi sul progetto della propria tomba. Ancora non sa che gli anni a venire saranno invece tra i più fervidi e produttivi della sua vita, perché il destino ha in serbo per lui la sfida più ambiziosa e difficile: diventare l’architetto di Dio. Attraverso lettere e documenti dell’epoca, William E. Wallace, esperto della vita e dell’opera del genio aretino, racconta gli ultimi vent’anni di Michelangelo, a partire dal momento in cui diventa responsabile della fabbrica di San Pietro, oltre che l’artefice di altri cruciali interventi architettonici. Nel 1546, quando il papa gli affida il compimento della basilica, l’enorme cantiere è fermo, bloccato da progetti imperfetti e problemi ingegneristici. Michelangelo prende in mano la situazione: individua immediatamente i nodi irrisolti, supera le resistenze di burocrati e maestranze, e convince il papa a ricominciare tutto daccapo. Queste pagine, accompagnate da un ricco apparato iconografico, gettano nuova luce sugli anni meno noti di Michelangelo, mostrandoci un artista che veste anche i panni dell’innovativo ingegnere e dell’esperto uomo d’affari. La sfida di costruire San Pietro spinge Michelangelo verso una fede ancora più profonda: tra gli intrighi politici della Chiesa e la difficoltà di fronteggiare una salute sempre più precaria, l’artista si aggrapperà alla convinzione di essere stato scelto direttamente da Dio per costruire la chiesa più grande e magnifica mai concepita. Iniziata ben prima che lui ne divenisse l’architetto e incompiuta per molto tempo ancora dopo la sua morte, la basilica rappresenta il risultato più importante della sua carriera: è fulcro e culmine del suo coerente progetto. San Pietro è una creazione di Michelangelo, ed è il suo capolavoro.
Marianna Kennedy. As above, so below. Ediz. italiana e inglese
Benjamin Weaver, Cruickshank Dan
Libro: Libro rilegato
editore: Fondazione Luigi Rovati
anno edizione: 2023
pagine: 76
Marianna Kennedy lavora da oltre venticinque anni nella nella sua casa-studio di Londra creando un numero limitato di pezzi di design artistico, ciascuno dei quali è il risultato di mesi di collaborazione con i migliori artigiani britannici. Nella sua pratica creativa l’impiego di tecniche tradizionali convive da sempre con una visione estetica estremamente contemporanea. Conosciuta e apprezzata a livello internazionale, i suoi lavori sono entrati a far parte di prestigiose collezioni private. Questa pubblicazione è dedicata all’opera site-specific realizzata da Kennedy per il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati ed è parte di una nuova serie di monografie su importanti artisti contemporanei che hanno collaborato con la Fondazione. As Above So Below è uno specchio costituito da trentotto singoli pezzi riflettenti dalla particolare colorazione rosata, montati all’interno di una ricca decorazione floreale in legno intagliato. Rappresentazione del ciclo della natura, lo specchio riproduce nella parte bassa il mondo materiale, con rocce e grotte, mentre gli elementi vegetali che ne solcano la superficie simboleggiano l’ascesa al mondo spirituale, alla luce, all’infinito. Intervistata da Ben Weaver, Kennedy ripercorre la storia della commissione della grande specchiera, dall’ispirazione originaria alla sua evoluzione, elencando tutte le maestranze coinvolte. La pubblicazione è arricchita da un saggio di Dan Cruickshank sulla storia dell’intaglio britannico nell’architettura e nelle arti decorative del XVIII secolo, sulle differenze con l’intaglio continentale e sull’eredità di tale pratica, che rappresenta per Kennedy una fonte inesauribile di ispirazione.
Leadership. Sei lezioni di strategia globale
Henry Kissinger
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 600
«Ogni società, qualunque sistema politico abbia, si trova eternamente in bilico tra un passato che rappresenta la sua memoria e una visione del futuro che ispira la sua evoluzione. Lungo questa strada, è indispensabile avere una leadership: occorre prendere decisioni, conquistarsi fiducia, mantenere promesse, proporre una rotta da seguire.» Tra coloro che meglio hanno incarnato quest'arte del buon governo, Henry Kissinger, diplomatico e statista leggendario, annovera sei personaggi che hanno forgiato la storia del secondo Novecento. Sei leader straordinari con i quali Kissinger ha avuto modo di interagire o collaborare e che racconta in queste pagine in sei ritratti inediti, individuando le strategie distintive di ognuno. Dopo la seconda guerra mondiale, per esempio, Konrad Adenauer riportò la Germania sconfitta e moralmente distrutta nella comunità delle nazioni con quella che Kissinger chiama «strategia dell'umiltà». Charles de Gaulle abbracciò la causa antinazista e con la «strategia della volontà» restituì alla Francia la sua storica 'grandeur'. A Richard Nixon, del quale Kissinger fu consigliere per la sicurezza nazionale, e alla sua «strategia dell'equilibrio» si dovettero gli sforzi per il disimpegno degli Stati Uniti dalla guerra del Vietnam e il coraggioso tentativo di costruire nuove relazioni con la Cina. Dopo venticinque anni di conflitto, Anwar Sadat portò una visione di pace in Medio Oriente attraverso una «strategia del superamento» dei contrasti. Contro ogni previsione, Lee Kuan Yew creò una potente città-Stato, Singapore, grazie alla «strategia dell'eccellenza». Salita al potere quando l'importanza internazionale della Gran Bretagna era in declino, Margaret Thatcher seppe rinnovare il proprio paese e riposizionarlo al centro della scena con la «strategia della determinazione». Leadership è un testo fondamentale e uno spunto di riflessione per il presente, in cui si avverte la necessità di statisti dotati della lungimiranza e della forza d'animo necessarie a guidare i loro popoli verso destinazioni ricche di speranza.
La dea stanca. Vita di Lina Bo Bardi
Zeuler Rocha Mello de Almeida Lima
Libro: Libro in brossura
editore: Johan & Levi
anno edizione: 2021
pagine: 400
«Gli architetti devono avere un contatto profondo con il vivere, perché il vivere è tutto»: sembra avere già in mente queste parole Lina Bo Bardi quando nel 1946 si imbarca, occhi curiosi e mente aperta, per Rio de Janeiro, lasciandosi alle spalle le rovine di un paese devastato dalla guerra. Porta con sé Achillina, la ragazza sprezzante che sapeva farsi notare sfidando i retaggi e le regole sociali, e Lina Bo, la giovane e tenace professionista che, dopo gli studi a Roma con Marcello Piacentini, a Milano aveva lottato per la propria indipendenza in un mondo di uomini ed era diventata codirettrice di Domus, stimata da Gio Ponti, Bruno Zevi e dal futuro marito Pietro Maria Bardi. Traducendo nel pensiero e nella prassi un’esistenza in continua metamorfosi, è in Brasile che Lina porta a maturazione la sua originale voce di progettista, designer, curatrice e scenografa. I suoi edifici più celebrati – il Museu de Arte de São Paulo, la Casa de Vidro e il centro sesc Pompéia – rispecchiano l’idea di un’architettura che ha come fulcro la collettività, il rapporto con la natura e la tradizione popolare, un’architettura modernissima e anticonvenzionale. In questo ritratto frutto di vent’anni di ricerca, Zeuler R. Lima restituisce la complessità di una donna fuori dagli schemi che ha attraversato le proprie contraddizioni senza timidezze, oscillando tra impulsi rivoluzionari e un’indole inguaribilmente malinconica. L’autore non sottrae mai al racconto della sua vita la sua metà d’ombra, quella che fatalmente si proietta su Lina nella foto sul ponte della nave mentre attraversa l’Atlantico, quasi a illustrare l’epiteto che Valentino Bompiani aveva coniato per lei, “la dea stanca”: una solitaria ribelle la cui eredità intellettuale è oggi viva più che mai.
Museologia radicale. Ovvero, cos'è «contemporaneo» nei musei d'arte contemporanea?
Claire Bishop
Libro: Libro in brossura
editore: Johan & Levi
anno edizione: 2017
pagine: 88
L'avvenire del museo pubblico non è mai parso più a rischio: più che rappresentare gli interessi diversificati della collettività, nella maggior parte dei casi esso è ridotto a veicolo di promozione per eventi blockbuster e di tutela dei privilegi dei privati, dando vita a templi dello svago e dell'evasione incapaci di cogliere l'attuale momento storico nella sua globalità. Salvo qualche felice quanto rara eccezione. In questo breve saggio, Claire Bishop riporta le esperienze di tre istituzioni europee di arte contemporanea - il Van Abbemuseum di Eindhoven, il Museo Nacional Reina Sofia di Madrid e il MSUM di Lubiana - che, per far fronte ai tagli dei fondi pubblici dettati dalle misure di austerity, hanno fatto di necessità virtù mettendo a punto brillanti alternative al mantra dominante del "più grande è più bello, e se possibile anche più redditizio". Attraverso illuminate politiche di acquisizione e allestimento delle proprie collezioni permanenti, questi musei si sono caratterizzati come realtà votate alla sperimentazione, capaci di utilizzare le proprie risorse per imbastire un discorso critico e generare uno sguardo politico sull'attuale fase storica. “Museologia radicale”, riprendendo il filo di un acceso dibattito internazionale, delinea un manifesto per una nuova concezione del con temporaneo, da intendere come pratica e non come mera periodizzazione, a favore di una rilettura del ruolo del museo come istituzione in grado di preservare l'eredità culturale e allo stesso tempo offrire una voce critica che possa interrogare il presente e contribuire a realizzare un futuro diverso.
Il pragmatismo nella storia dell'arte
Molly Nesbit
Libro: Libro in brossura
editore: Postmedia Books
anno edizione: 2017
pagine: 116
Il pragmatismo nella storia dell’arte ripercorre quelle domande che la moderna storia dell’arte ha usato per dare senso ai cambiamenti avvenuti tra arte e vita. Emerge così una genealogia e numerose gerazioni di pensatori che si rincorrono da una costa all’altra dell’Atlantico: vengono esaminate le opere di Meyer Schapiro, Henri Focillon, Alexander Dorner, George Kubler, Robert Herbert, T. J. Clark e Linda Nochlin; la filosofia di Michel Foucault e Gilles Deleuze; i film di Chris Marker e Jean-Luc Godard mostrano effetti decisamente pragmatici; tra gli artisti discussi troviamo Vincent Van Gogh, Isamu Noguchi, Lawrence Weiner e Gordon Matta-Clark. L’importanza di questo materiale per l’arte e la letteratura sull’arte del nostro tempo diventa sempre più chiara. Il pragmatismo ha contribuito a costruire un progetto per l’arte e la storia dell’arte negli anni Trenta, man mano che le accademie d’arte, i musei e i dipartimenti universitari venivano a formarsi negli Stati Uniti. Ora, quasi un secolo dopo, di fronte alle richieste di ristrutturazione dei programmi per l’arte, facciamo bene a rivedere quegli inizi.
L'accordo. Chamberlain, Hitler, Churchill e la strada verso la guerra
Tim Bouverie
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 528
Il 30 settembre 1938, il primo ministro inglese Neville Chamberlain, con una frase che l'avrebbe tormentato per il resto della vita, assicurò alla folla radunata davanti al 10 di Downing Street «la pace per il nostro tempo». Meno di un anno dopo, l'invasione tedesca della Polonia segnò l'inizio della seconda guerra mondiale, sancendo il clamoroso fallimento della strategia franco-inglese nota come 'appeasement', pacificazione. Dall'avvento del Führer alla Cancelleria nel 1933, ai primi giorni del Terzo Reich, fino alla battaglia di Dunkerque, Tim Bouverie ripercorre gli anni cruciali in cui tutta l'Europa dovette fare i conti con la folle smania di potere della Germania, esaminando con particolare attenzione la politica adottata dalla Gran Bretagna e – sulla sua scia – dalla Francia. Anni disastrosi di indecisione, fallimenti diplomatici, accesi confronti nelle stanze segrete del Parlamento inglese, e di scelte ispirate talvolta dal bene della popolazione e più spesso dal desiderio di affermazione personale. Attraverso approfondite ricerche d'archivio e fonti inedite, Bouverie crea un ritratto appassionato e intimo di ministri, aristocratici e diplomatici dilettanti che, attraverso le loro azioni e non azioni, hanno plasmato la politica del proprio paese e determinato il destino dell'Europa. Figure del calibro di Neville Chamberlain, del suo ministro degli Esteri Lord Halifax, del suo più stretto consigliere Horace Wilson, dell'ambasciatore in Germania Nevile Henderson – tra i più fervidi sostenitori della necessità di blandire Hitler attraverso concessioni territoriali –, ma anche dei loro oppositori, primo fra tutti l'inascoltato Winston Churchill, vengono presentate in una realistica contrapposizione di luci e ombre, sullo sfondo di una sbiadita Gran Bretagna imperiale dove il Führer godeva di un inatteso sostegno persino tra alcuni membri della famiglia reale. Oltre a costituire una preziosa ricostruzione di un momento storico delicato e di grande importanza, "L'accordo" racconta una lezione senza tempo sulle difficoltà di resistere all'aggressività e all'autoritarismo, e le calamità che derivano dal non farlo.