Libri di Nadifa Mohamed
I gentiluomini di fortuna
Nadifa Mohamed
Libro: Libro in brossura
editore: Fazi
anno edizione: 2025
pagine: 360
Cardiff, 1952. Mahmood Mattan, un giovane marinaio somalo, è disoccupato e si è sistemato in una stanza presso un affittacamere di infima categoria: la moglie Laura – gallese, bianca – non vuole più averlo tra i piedi se non si decide a rigare dritto. Mahmood, però, non intende rinunciare ai suoi figli, a cui è molto legato, né alla sua donna e per provvedere a loro va avanti a piccoli furti e scommesse: ha un carattere orgoglioso, testardo, riottoso, ma è fiero delle sue origini e della sua storia; è analfabeta, ma è un poliglotta e un uomo d'esperienza. Tutto cambia, per lui, quando Violet Volacki, una negoziante ebrea della zona, viene brutalmente assassinata, e la famiglia offre una ricompensa di duecento sterline a chiunque fornisca elementi validi per trovare il colpevole. All'inizio Mahmood è convinto di poter ignorare le voci che cominciano a circolare su di lui: sarà pure un giocatore d'azzardo e un ladruncolo, ma non è un assassino. È un padre, è forte della sua innocenza e ha fiducia nella giustizia. Con l'avvicinarsi del processo, però, la sua prospettiva cambia, e il giovane uomo si trova a dover lottare strenuamente per la sua vita, con tutte le carte contro di lui: un'indagine scadente, un sistema legale disumano e un razzismo pervasivo e radicato nella società. All'ombra del cappio del boia, Mahmood inizierà a rendersi conto che anche la verità potrebbe non essere sufficiente a salvarlo.
Mamba boy
Nadifa Mohamed
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2010
pagine: 285
Ambaro, la madre di Jama, è una bedu, una beduina somala capace di seguire a piedi i cammelli durante gli spostamenti della carovana di suo padre. Incinta di Jama di otto mesi, un giorno si siede esausta ai piedi di un'antica acacia nella savana. Sul lato del pancione esposto al sole scorge a un certo punto arrotolarsi un gigantesco mamba nero, il serpente dal veleno più letale che vi sia. Il mamba appoggia il muso da diavolo saggio sull'ombelico, poi scivola giù e, con un colpo di coda, scompare nella sabbia. Naturale, perciò, che quando Jama nasce, Ambaro lo chiami Goode, che significa appunto mamba nero. Goode, il ragazzo fortunato, nato con la benedizione del grande serpente. La buona sorte, però, non sembra accompagnare affatto i primi passi del ragazzo nel mondo. Guure, suo padre, un sognatore di liuto che non accetta l'idea che la giovinezza possa finire, abbandona Ambaro e Jama al loro destino e parte per il Sudan con la speranza di fare fortuna come autista per gli stranieri. Lasciata la Somalia e trasferitasi con Jama ad Aden, la città dello Yemen coi suoi edifici color sabbia e le sue fabbriche, dove accorrono da ogni parte commercianti, criminali, facchini, pescatori e ciabattini, Ambaro inaspettatamente muore. E Jama si ritrova da solo in un luogo che non è affatto un paradiso, come immaginava sua madre, ma un posto sporco e pericoloso. Dopo aver vissuto in strada con i ragazzi del mercato, Jama decide di tornarsene in Somalia con un solo proposito in testa: ritrovare suo padre.