Libri di Mila Orlic
Identità di confine. Storia dell'Istria e degli istriani dal 1943 a oggi
Mila Orlic
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2023
pagine: 212
Questo libro propone una nuova prospettiva sulla storia dell’Istria tra il crollo del regime fascista e il dopoguerra con l’uso di inedite fonti jugoslave dagli archivi croati e serbi. Attraverso l’analisi delle dinamiche di instaurazione del potere popolare e delle loro interazioni con una società locale plurilinguistica, l’autrice mette in luce la complessità di una regione di confine, caratterizzata da molteplici, mutevoli e spesso indefinibili forme d’identificazione. Lo sguardo dal basso permette di ricostruire una varietà di relazioni sociali e culturali irriducibili alle categorie nazionali e alle rappresentazioni nazionaliste, nel contesto di definizione dei nuovi confini tra Italia e Jugoslavia nel secondo dopoguerra. Il libro offre, infine, una riflessione critica sull’impatto pubblico di questi temi, analizzando la problematica integrazione dei profughi istriani nell’Italia del dopoguerra e indagando l’intreccio delle loro narrazioni da “esuli” con le più recenti politiche della memoria.
Il «confine orientale» e i conflitti dell'alto Adriatico
Mila Orlic, Marco Bresciani
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2011
pagine: 83
Il volume fornisce un'agile e competente guida bibliografica rispetto ai temi riguardanti i complessi rapporti storici, politici e diplomatici relativi alle terre di confine tra Italia ed ex Jugoslavia, a partire dal periodo dell'Impero asburgico per arrivare al dopoguerra, passando per la dominazione fascista e la seconda guerra mondiale.
Tre volte no. Memorie di un uomo libero
Boris Pahor, Mila Orlic
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2009
pagine: 128
"Il fascismo ci aveva portato via le scuole, la lingua, persino i nomi. Tutto ciò che poteva esprimere, anche vagamente, la nostra identità nazionale fu cancellato." Boris Pahor era solo un bambino quando a Trieste fu proibito parlare sloveno. L'italianizzazione forzata, imposta dal fascismo alla città multiculturale in cui era nato e cresciuto, lo segnò per sempre. Studente più volte bocciato, seminarista per ripiego, soldato dell'esercito italiano, antifascista militante, deportato politico, insegnante e infine scrittore acclamato, Pahor ripercorre qui gli snodi della sua esperienza scandita dai tre no che oppose con uguale fermezza al fascismo, al nazismo e al comunismo. Attraverso il racconto personale - dall'incendio della Casa di cultura slovena ai campi di concentramento, dalle memorie di infanzia al primo amore salvifico - l'autore di "Necropoli" ricorda ai troppi che vogliono dimenticare che il fascismo non fu un regime tollerante, ma incarnò un male violento e oppressivo. E ripete che è giusto commemorare le vittime della barbarie delle foibe, ma è altrettanto necessario ammettere prima i soprusi di una dittatura senza pietà nei confronti delle minoranze. Perché la tragedia delle terre di confine nasce proprio dai silenzi di una memoria troppo indulgente con se stessa.