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Libri di Michele Papalia

Ignoto a me stesso. I catasti onciari della Motta Platì (1742-1754). Volume Vol. 1

Ignoto a me stesso. I catasti onciari della Motta Platì (1742-1754). Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: Leonida

anno edizione: 2024

pagine: 400

"Ignoto a me stesso" è una pubblicazione in cui sono trascritti I Catasti onciari della Motta Platì (1742-1754), per comodità di consultazione è stata suddivisa in tre libri: l’Atto I comprende gli atti preliminari, le rivele, gli apprezzi e gli squarci dal 1742 al 1746; nell’Atto II sono trascritti gli atti preliminari, le rivele, gli apprezzi e gli squarci riguardanti l’anno 1754; con l’Atto III si completa il testo con la trascrizione degli onciari dal 1742 al 1754. La scelta di dare alle stampe i Catasti onciari di Platì nasce dall’esigenza di studiare a fondo la storia di questo paese – non ancora del tutto noto a se stesso –, dall’esigenza di trovare altre informazioni sul territorio e i propri abitanti, basandosi su documenti reali. Platì ha avuto due redazioni di Catasti: la prima dal 1742 al 1746, la seconda nel 1754. I documenti sono riportati integralmente per come sono conservati presso l’Archivio di Stato di Napoli. Quest’opera non è solo trasposizione di dati fiscali, o di quello che da allora a oggi di tangibile è rimasto; dopo quasi tre secoli resistono cognomi e toponimi attecchiti a ulivi e castagni secolari... Premessa di Pasquale Catanzariti. Prefazione di Michele Papalia.
30,00

Sull'onore nostro. Saluti da Platì, Aspromonte

Sull'onore nostro. Saluti da Platì, Aspromonte

Michele Papalia

Libro: Libro in brossura

editore: Città del Sole Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 152

Platì, una forra nel cuore dell'Aspromonte, febbraio del 1926. La neve va e viene intervallata dalla tramontana. Tra le vie del paese i mocciosi Nando e Rocco Poeta girano affamati e sporchi, un vecchio scomunicato se ne burla mettendo loro paura; Ciccio Poeta e Cata per la prima volta siedono accanto, i rispettivi genitori convengono sposeranno a dicembre dell'anno corrente, ma i preparativi per il gioco bizzarro delle coincidenze rallentano. Il Cigno e Don Giosofatto l'aristocrazia agraria, baroni incontrastati ma padroni a tempo, finché Dio vuole e finché vuole l'onorata società che brama a spodestarli. Pasquale Tre Quarti è mulattiere, stenta a campare famiglia, non gli resta che farsi battezzare membro dell'onorata società. La veggente Nnuzza Noè solleva e abbassa le corde a malocchio e fatture, sventura e fortuna Nnuzza se ne sente depositaria. Il maresciallo Musarò tutto controlla e di tutti dispone servendosi di Ntoni dei Giurati, questi membro dell'onorata e doppiogiochista all'ombra del capo anziano Francese. Francese, uomo di poche parole, inflessibile alle violazioni del codice d'onore, la scuola gliela aveva fatta il predecessore Ciampa. Anche Nunzia e a uso consumo del maresciallo, femmina disonorata nonostante figlio e marito. L'onore muove le vite dei platiesi: le femmine da consegnare vergini all'altare, quelle sposate non si toccano e manco si guardano, ai proprietari si ruba ai poveri mai, la parola data da rispettare a costo della morte. Poi il subisso dell'alluvione, Pasquale Tre Quarti moribondo di febbre acuta, dalla sua branda finisce sul letto del fiume Ciancio che lo consegna al Mar Jonio e, mentre si contano i morti, a Ntoni dei Giurati il capo Francese gli notifica l'ultima sentenza.
14,00

Caci il brigante

Caci il brigante

Michele Papalia

Libro: Copertina morbida

editore: Leonida

anno edizione: 2016

pagine: 104

"Don o brigante? Galantuomo o malandrino? Filoborbone o liberale? Nano nelle interpretazioni della storia, gigante nella tradizione orale degli anziani, Ferdinando Mittica si muove come uno spirito dannato da una storia all'altra. [...]L'autore pazientemente recupera documenti e saggi. Raccoglie dalle testimonianze degli anziani gli indizi che portano al brigante. Associa ad ogni cosa un nome, un luogo, una leggenda. Altre volte parte dai nomi delle rocche e dalle leggende per associare ad esse la storia. Si muove, come un lupo, tra Platì e l'Aspromonte alla ricerca dei mille pezzi che fanno l'anima di Caci, e nessuno deve spiegargli come camminare tra i palazzi e le vie del paese, o sui passi e tra i boschi dello Zillastro. Le strade di Caci, Cucinata, Borjes sono quelle di suo padre e di suo nonno." (Dalla Prefazione di Antonella Italiano).
12,00

Caci il brigante

Caci il brigante

Michele Papalia

Libro: Libro in brossura

editore: Città del Sole Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 112

"Seduto su un cippo dimenticato dagli anni, sul promontorio che dava al paese, il terribile Caci consegnava la sua anima al vento. Un fiume di ricordi e di lacrime immateriali si spargeva nel bosco alle spalle, e scendeva sulle case distanti e ammucchiate che egli insistentemente guardava. Malinconico, arrabbiato, riusciva a distinguere i palazzi dalle catapecchie, la gente avvicendarsi nei vicoli, sentiva i suoni e gli odori di cui erano piene le case, le voci della compagna e dei bambini. E chissà quante altre cose vedeva, quella notte, il mio padrone. Io intuivo solo un gruppo di pietre malmesse, e qualche fioca luce inghiottita dal bosco. Due donne si contendevano il brigante: una era la certezza, la famiglia, la madre e la casa, l'altra era il mistero, la sfida, il desiderio nascosto." (dalla prefazione di Antonella Italiano)
12,00

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