Libri di Michel Leiris
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
pagine: 158
«Quel che mi affascina in Bacon - come del resto in Giacometti - è che i suoi quadri gridano presenza, in un modo assoluto. Una tela di Bacon è viva quanto la vita stessa, esiste e si rivolge a noi con una potenza e un fascino senza pari. Il problema autentico per un pittore consiste nel rappresentare la natura colma di una vita autonoma, di una concentrazione vitale che si riverberi sullo spettatore e conferisca all'opera una presenza reale più forte di quella che può avere, ad esempio, un albero o una sedia. Certo, per far questo, deforma. Ma un pittore come Bacon non deforma mai per vezzo, per cercare, ad esempio, il mostruoso. Bacon non è un espressionista e le deformazioni che fa subire alla figura umana non nascono neppure da una finalità politica o religiosa. Bacon non polemizza, non vuol provare nulla. Breton ha scritto: "La bellezza sarà convulsiva o non sarà". Così è per Bacon. Bacon ha capito che perché una figura esista in arte, la natura deve esser violentata. La verità profonda non si rivela che al di là del naturalismo. Cosa può esserci, d'altra parte, di più caotico del mondo in cui viviamo, di più disperante della nostra specie minacciata di estinzione? Ma Bacon non cerca di testimoniare tutto questo. Si limita a guardare il mondo così com'è, e non può non dipingere quella che è la nostra verità profonda: l'angoscia. Nulla in lui è confortevole: si è insediato sull'orlo del terribile, va direttamente al nodo della condizione umana. Mostrando l'uomo nella sua verità, si apre ineluttabilmente al tragico». (Dalla conversazione tra Jean Clay e Michel Leiris)
L'Africa fantasma
MICHEL LEIRIS
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 748
«Stanco della vita che conduceva a Parigi, considerando il viaggio un'avventura poetica, un metodo di conoscenza concreta, una prova, un mezzo simbolico per fermare la vecchiaia percorrendo lo spazio per negare il tempo, l'autore, che si interessa all'etnografia in ragione della portata che egli attribuisce a questa scienza nella chiarificazione dei rapporti umani, prende parte a una missione scientifica che attraversa l'Africa». Così Michel Leiris rievoca le ragioni che lo spinsero a far parte della missione etnografica e linguistica Dakar-Gibuti come segretario-archivista e ricercatore. Un viaggio che dura quasi due anni (maggio 1931-febbraio 1933) e che sarà ricordato soprattutto per "L'Africa fantasma" (1934). Lungo questo diario, «in cui sono annotati alla rinfusa eventi, osservazioni, sogni, idee», Leiris prende coscienza di sé, dell'impossibilità del resoconto oggettivo di una missione, tanto più coloniale, e di come ogni esperienza sul campo abbia un valore iniziatico e non didattico. Il volume, sequestrato negli anni della Repubblica di Vichy, ha avuto due ulteriori edizioni (1951, 1981) a cura dello stesso Leiris, divenendo la sua opera più celebre e un classico della letteratura, non solo di viaggio, del XX secolo. Insieme a "Cuore di tenebra" è considerato uno dei libri più importanti scritti da un occidentale sull'Africa. Dopo molti anni, "L'Africa fantasma" torna oggi a disposizione del lettore italiano per le cure di Barbara Fiore, che, integrate le annotazioni delle varie edizioni francesi, ha arricchito l'opera con una sua postfazione. Completano il volume un testo di Jean Jamin, curatore in Francia delle opere africane di Leiris, e un apparato iconografico in gran parte inedito.
Il pittore e la modella. Scritti su Picasso
Michel Leiris
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2018
pagine: 88
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 150
«Quel che mi affascina in Bacon - come del resto in Giacometti - è che i suoi quadri gridano presenza, in un modo assoluto. Una tela di Bacon è viva quanto la vita stessa, esiste e si rivolge a noi con una potenza e un fascino senza pari. Il problema autentico per un pittore consiste nel rappresentare la natura colma di una vita autonoma, di una concentrazione vitale che si riverberi sullo spettatore e conferisca all'opera una presenza reale più forte di quella che può avere, ad esempio, un albero o una sedia. Certo, per far questo, deforma. Ma un pittore come Bacon non deforma mai per vezzo, per cercare, ad esempio, il mostruoso. Bacon non è un espressionista e le deformazioni che fa subire alla figura umana non nascono neppure da una finalità politica o religiosa. Bacon non polemizza, non vuol provare nulla. Breton ha scritto: "La bellezza sarà convulsiva o non sarà". Così è per Bacon. Bacon ha capito che perché una figura esista in arte, la natura deve esser violentata. La verità profonda non si rivela che al di là del naturalismo. Cosa può esserci, d'altra parte, di più caotico del mondo in cui viviamo, di più disperante della nostra specie minacciata di estinzione? Ma Bacon non cerca di testimoniare tutto questo. Si limita a guardare il mondo così com'è, e non può non dipingere quella che è la nostra verità profonda: l'angoscia. Nulla in lui è confortevole: si è insediato sull'orlo del terribile, va direttamente al nodo della condizione umana. Mostrando l'uomo nella sua verità, si apre ineluttabilmente al tragico». (Dalla conversazione tra Jean Clay e Michel Leiris)
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2016
pagine: 144
"Quel che mi affascina in Bacon - come del resto in Giacometti - è che i suoi quadri gridano presenza, in un modo assoluto. Una tela di Bacon è viva quanto la vita stessa, esiste e si rivolge a noi con una potenza e un fascino senza pari. Il problema autentico per un pittore consiste nel rappresentare la natura colma di una vita autonoma, di una concentrazione vitale che si riverberi sullo spettatore e conferisca all'opera una presenza reale più forte di quella che può avere, ad esempio, un albero o una sedia. Certo, per far questo, deforma. Ma un pittore come Bacon non deforma mai per vezzo, per cercare, ad esempio, il mostruoso. Bacon non è un espressionista e le deformazioni che fa subire alla figura umana non nascono neppure da una finalità politica o religiosa. Bacon non polemizza, non vuol provare nulla. [...] Breton ha scritto: "La bellezza sarà convulsiva o non sarà". Così è per Bacon. Bacon ha capito che perché una figura esista in arte, la natura deve esser violentata. La verità profonda non si rivela che al di là del naturalismo. Cosa può esserci, d'altra parte, di più caotico del mondo in cui viviamo, di più disperante della nostra specie minacciata di estinzione? Ma Bacon non cerca di testimoniare tutto questo. Si limita a guardare il mondo così com'è, e non può non dipingere quella che è la nostra verità profonda: l'angoscia." (dalla conversazione tra Jean Clay e Michel Leiris)
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2013
pagine: 144
"Quel che mi affascina in Bacon - come del resto in Giacometti - è che i suoi quadri gridano presenza, in un modo assoluto. Una tela di Bacon è viva quanto la vita stessa, esiste e si rivolge a noi con una potenza e un fascino senza pari. Il problema autentico per un pittore consiste nel rappresentare la natura colma di una vita autonoma, di una concentrazione vitale che si riverberi sullo spettatore e conferisca all'opera una presenza reale più forte di quella che può avere, ad esempio, un albero o una sedia. Certo, per far questo, deforma. Ma un pittore come Bacon non deforma mai per vezzo, per cercare, ad esempio, il mostruoso. Bacon non è un espressionista e le deformazioni che fa subire alla figura umana non nascono neppure da una finalità politica o religiosa. Bacon non polemizza, non vuol provare nulla. [...] Breton ha scritto: "La bellezza sarà convulsiva o non sarà". Così è per Bacon. Bacon ha capito che perché una figura esista in arte, la natura deve esser violentata. La verità profonda non si rivela che al di là del naturalismo. Cosa può esserci, d'altra parte, di più caotico del mondo in cui viviamo, di più disperante della nostra specie minacciata di estinzione? Ma Bacon non cerca di testimoniare tutto questo. Si limita a guardare il mondo così com'è, e non può non dipingere quella che è la nostra verità profonda: l'angoscia." (dalla conversazione tra Jean Clay e Michel Leiris)
Il pittore e la modella. Scritti su Picasso
Michel Leiris
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 84
Per Michel Leiris, antropologo e compagno di strada dei surrealisti, la pittura è sempre stata oggetto di una costante passione. All'opera di Picasso lo scrittore ha dedicato una lunga serie di testi nel corso del tempo. I tre saggi raccolti in questo libro hanno come tema comune il rapporto tra pittore e modello umano: tema ricorrente, attraverso i secoli, e molto caro al pittore spagnolo. In questi scritti Leiris ci invita a "leggere" alcuni quadri di Picasso, in cui compaiono il modello e l'artista che lo sta ritraendo, come la messa in scena dell'arte di dipingere; ma anche come la rappresentazione di un autentico corpo a corpo tra due individui, con le implicazioni profonde (anche erotiche) che esso comporta per entrambi.
La possessione e i suoi aspetti teatrali tra gli etiopi di Gondar
Michel Leiris
Libro: Libro in brossura
editore: Ubulibri
anno edizione: 2006
pagine: 86
Che rapporto c'è tra rito e teatro? La cerimonia rituale può essere considerata spettacolo? Fino a che punto la trance è finzione? I soggetti in preda a fenomeni di possessione possono considerarsi attori? Sono passati venticinque anni dalla prima spedizione 'sul campo', la Dakar-Gibuti che tra il 1931 e il '33, sotto la guida di Marcel Griaule, aveva messo in contatto l'ex surrealista Michei Leiris con gli etiopi di Gondar, lasciando in testimonianza "L'Africa fantasma". "La possessione e suoi aspetti teatrali" (1938) approfondisce la ricerca lì documentata.
Il pittore e la modella. Scritti su Picasso
Michel Leiris
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2003
pagine: 88
Per Michel Leiris, antropologo e compagno di strada dei surrealisti, la pittura è sempre stata oggetto di una costante passione. All'opera di Picasso lo scrittore ha dedicato una lunga serie di testi nel corso del tempo. I tre saggi raccolti in questo libro hanno come tema comune il rapporto tra pittore e modello umano: tema ricorrente, attraverso i secoli, e molto caro al pittore spagnolo. In questi scritti Leiris ci invita a "leggere" alcuni quadri di Picasso, in cui compaiono il modello e l'artista che lo sta ritraendo, come la messa in scena dell'arte di dipingere; ma anche come la rappresentazione di un autentico corpo a corpo tra due individui, con le implicazioni profonde (anche erotiche) che esso comporta per entrambi.
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2002
pagine: 144
La presente è la prima edizione integrale degli scritti che il romanziere e saggista francese ha dedicato a Francis Bacon (1909-1992), uno dei più grandi e dei più amari pittori del Novecento. Oltre ad alcuni fondamentali saggi che Leiris ha scritto in occasione di grandi mostre di Bacon, il volume comprende anche una serie di lettere di straordinario interesse sul lavoro del grande pittore inglese.
Carabattole
Michel Leiris
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1996
Tra il 1948 e il 1976 Leiris ha composto un ciclo autobiografico in quattro parti, "La regola del gioco", in cui si propone di raccontare in termini di assoluta e scandalosa autenticità, e nel dispregio di qualsiasi finzione romanzesca, i risvolti più intimi della vita personale dell'autore, attingendo agli strumenti tipici del surrealismo: l'attenzione per il linguaggio, il sogno, il mito, la magia, l'eros. "Carabattole" costituisce il secondo capitolo del ciclo e ci porta negli anni dell'adolescenza e della giovinezza, dall'insorgere dei primi dilemmi morali alla vita sportiva come messa alla prova del corpo, dalla vita militare in Algeria alla spedizione etnologica in Senegal e all'incontro con la prostituta Khadigia.