Libri di Matteo Sabbatani
Quando tace il vento
Rosarita Berardi, Matteo Sabbatani
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2025
pagine: 104
Rosarita Berardi e Matteo Sabbatani si ripropongono ancora una volta, sotto un unico titolo, forse persuasi da una non negabile somiglianza nei temi più veri della loro evocazione quanto alla necessità del riscatto o forse chiamati a dare conto di esperienze dotate della forza di collisione che nasce da destini tra loro lontanissimi. Riverberi serotini, come Rosarita intitola la sua parte, muove alla rivelazione dei destini dell'uomo attraverso l'arte del frammento, quasi che il mistero che qualifica il nostro esistere non possa essere inteso nella studiata scoperta dell'assoluto, bensì nel balenìo di improvvise numerose illuminazioni. Così, il suo testo si propone come una biografia di istanti, si tratti dell'invecchiare «sotto trucco da fiore appassito» o delle «macchie sanguigne dei papaveri e il fresco azzurro dei fiordalisi» che più non rompono «la dorata omogeneità del grano maturo». Frammenti, dunque, balenii di paesaggi, immagini frante, nelle quali - assai più che la quadratura della prosa - Rosarita chiede sia attivo il miracolo della poesia, di quei momenti in cui nel pugno tiene stretta «la luce intermittente di una cascata di lucciole», quando le ore le «si travestono da infinito». D'altro segno è Rifrazioni di luna di Matteo Sabbatani, che del tutto consapevolmente abbandona la voce pur nota della poesia perché chiamato a evocare un destino che pretese la battaglia, il superamento del limite fisico, la drammatica e tuttavia esaltante esperienza di scegliere o l'abbandono o la piena affermazione di sé. Così il suo libro è il racconto di una vita che, nata per negarsi, è invece accettata come un cimento che non conosce pause, consapevole di traguardi che parevano irraggiungibili, come gli studi universitari e la laurea, nei quali Matteo sente la cultura come strumento fondamentale di liberazione [Roberto Casalini].
Alberi e nuvole in viaggio
Rosarita Berardi, Matteo Sabbatani
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2022
pagine: 64
Quando nella vita si chiude una delle pagine che ci hanno offerto per sempre l'esperienza della felicità e il deserto pare il solo orizzonte del nostro destino, può sembrare che la resa sia l'unica soluzione. Ma anche può accadere che la parola ci salvi, specie quella della poesia, capace di ricostruire, a dispetto delle cadute, il senso del vivere. Così avviene in questo libro, meglio in uno dei suoi percorsi centrali, nel quale la fine di un amore diventa occasione di una intensa, multanime ricerca intorno al significato del vivere, perché la vita non sia abbandono, finire di tutte le cose che pur la rendono bella, smarrimento della nostra persona nel lago oscuro di un dolore inerte: il viaggio dell'esistenza, anche a dispetto dei limiti dell'ulisside, trova salvezza nelle inesauste scoperte del vivere, negli incontri e negli stupori del mondo, e in primo luogo nel nostro insopprimibile sentimento della dignità: ciò che nel libro il poeta chiama l'«impervia, splendida salita» che egli si ostina «a vedere infinita». S'insinuano, in questo cammino di rifondazione dell'io, deliziosi e complessi ritratti di donna, una serie di preziosi cammei, fulminanti e raffinate ricapitolazioni di destini femminili.
Un abbraccio controvento
Matteo Sabbatani
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2021
pagine: 112
"Tra tanta poesia d'amore, questo canto di Matteo Sabbatani ha l'incontrovertibile carattere dell'eccezionalità: rappresenta l'amore difficile, il dolore condiviso, la gioia che esplode a dispetto, e forse a cagione, dell'avversità: e in tal modo mostra, e rappresenta, il valore inestimabile della vita, la forza salvifica dell'incontro, l'orizzonte interiore che si riscatta dal limite e dilaga nel mondo al nascere della luce. Il libro è per questo un'autentica esperienza di poesia: non solo canto d'amore; non solo rappresenta l'io nella bellezza del suo confessarsi; né solo celebra i tesori della condivisione, ma anche, e nello stesso tempo, è una potente, e cordiale, lezione di vita. Del resto, è questo che si chiede alla poesia" [Roberto Casalini].
A mani alzate. Appunti di viaggio di un resistente contemporaneo
Matteo Sabbatani
Libro: Libro in brossura
editore: Bacchilega Editore
anno edizione: 2018
pagine: 96
È l'autore stesso a spiegare la natura di questo libro: "scrivere non è un mestiere, una professione: non si scrive – raccontando di sé – per dovere verso terzi; non si scrive – raccontando di sé – “a comando”, ma può capitare – e a me qualche volta è successo – che il destino s’inventi, per così dire, un’occasione: può accadere, cioè, che si venga chiamati ad esprimere il proprio punto di vista, la propria opinione, il proprio pensiero, il proprio sentire circa un evento, un accidente del mondo, una circostanza nel momento esatto in cui più forte, più pressante, più impellente si avverte l’esigenza di esternare uno stato d’animo, di “denunciare” la particolare contingenza che si sta vivendo, tal che al poeta non resta che “cogliere l’attimo”.
Nel buio, le mie colonne d'Ercole
Matteo Sabbatani
Libro: Libro in brossura
editore: Bacchilega Editore
anno edizione: 2016
pagine: 72
E sia, torno a darvi in pasto versi, a far poesia e, nel farlo, non mi sfugge la circostanza in forza della quale questa decisione incontrerà il favore di alcuni (pochi), ma anche - ed anzi soprattutto - la "sarcastica disperazione", per usare un eufemismo, di altri (molti) ed il totale disinteresse - per non dire l'assoluta indifferenza - di altri ancora (tanti, tantissimi, praticamente tutti). Dice un adagio popolare - o meglio, un bistrattatissimo luogo comune - che il primo amore - anche se è finito male (e non è questo il caso) - non si scorda mai; anzi, aggiungo io per esperienza diretta, si tenta vanamente di rinverdirne i fasti ogni volta che si può, ogni volta che se ne avverte il bisogno, e così faccio io: perché? Semplice: l'estrema vacuità di cui mi pare sia intriso questo nostro tempo mi spaventa - son sincero - tanto che avrei proprio bisogno di un abbraccio.
Anfratti del pensiero sottile
Matteo Sabbatani
Libro: Copertina morbida
editore: Bacchilega Editore
anno edizione: 2012
pagine: 64
Dialoghi apparentemente futili
Matteo Sabbatani
Libro: Copertina morbida
editore: Bacchilega Editore
anno edizione: 2009
pagine: 80
"Tutto, o quasi, resta ancora da vivere, da scrivere e spiegare: dire che il fiume incontra il mare alla sua foce è semplice, immediato, ma non basta. Il mondo è pieno di logiche apparenti come questa, di sentenze troppo semplici da emanare e da sputare, da vendere come verità assolute; invece no, non c'è nulla di più assoluto dell'incerto. Non so se esiste veramente un posto, un luogo, un tempo in cui il fiume accarezza il mare, così come non so quale sia il punto esatto in cui a tuffarsi nel mare è il cielo. Ma alla domanda: "Perché te lo chiedi?", io - da sempre - rispondo: "Perché vivo!"." (l'autore)
Pensieri in agrodolce
Matteo Sabbatani
Libro: Copertina morbida
editore: Bacchilega Editore
anno edizione: 2007
pagine: 96
Strano affare questo «scrivere»: vedete, molte volte - proprio come adesso ho provato a chiedermi perché, cosa mai mi prenda quando, e accade spesso, mi ritrovo a farlo, a buttar giù emozioni, sensazioni e sentimenti talmente fugaci che svaniscono in un attimo. Strano affare questo «scrivere» che, o lo fai in quell'attimo preciso e irripetibile, o non ci riesci più. Strano, pericoloso coltello a doppia lama questo «scrivere», che un po' ti serve per dire tu chi sei e, un po', per vomitare - mi si passi l'ineleganza del termine - quel che hai. Strano specchio questo «scrivere»: di fronte a lui, ti guardi dentro e non puoi mentire, ma te ne puoi fregare - e, anzi, tanto meglio - se gli altri non capiscono o se gli puoi far credere d'aver capito. Già, perché a me - quando scrivo in versi e, molte volte, anche quando butto giù un semplice pensiero,...sì..., insomma, quando scrivo e punto - non importa che si capisca quel che voglio dire (per far quello ho la voce, per fortuna); no, quel che mi interessa - quando scrivo - è suscitare qualcosa in chi mi legge. Bizzarra cosa questo scrivere: chi lo fa ci si pulisce la coscienza, è vero, ma chi legge ci va a cercare qualcosa di suo, qualcosa che pensa tu abbia detto - o voluto dire - e che lui non ha mai avuto il coraggio di urlare.
Scandendo il tempo in versi
Matteo Sabbatani
Libro: Copertina morbida
editore: Bacchilega Editore
anno edizione: 2006
pagine: 96
Il tempo dell'ostrica
Matteo Sabbatani
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2023
pagine: 64
Rosarita Berardi e Valter Galavoti - nella presentazione e nella postfazione - dicono assai bene in che consista questo poema del sogno e della sofferenza, la trama dei giorni cui abbiamo dato per avventura il nome di vita; basterà aggiungere che nelle drammatiche altalene del vivere nelle quali Matteo ricerca la via della salvezza proprio nella poesia egli realizza il riscatto, specie dove la sua parola si fa rappresentazione di un suo bisogno di unanimismo con gli uomini e il mondo, di rapporti che egli chiama meravigliosamente «melodioso brusio / di vite intrecciate». La cifra retorica di questa disposizione è quel che i critici hanno imparato a chiamare sofisma patetico, e cioè la personificazione della natura: leggeremo degli sguardi della luna che indugiano nell'anima, del tramonto impegnato a portare a letto il sole, del vagito della sera, della luna che al mattino si stropiccia gli occhi. Ma poi si vedano - quanto allo stupefacente moltiplicarsi delle immagini che caratterizza questo libro - le afasie dei grilli, i gomitoli di stelle, il ristagnare dell'anima oleoso e pudica, la «parola capace di commuovere la luna» e dunque di farsi poesia, e cioè l'unica consolazione, infine, nella quale la vita si riscatta: dice non a caso il poeta che se l'orologio continua a rincorrere il tempo (uno dei grandi temi del libro) «non ti resta che scrivere», e cioè fare poesia e, nelle scoperte di cui essa è capace, attendere l'aurora, sognare «un domani / che ancora non si dà per vinto» [Roberto Casalini].
Vuoto a rendere
Rosarita Berardi
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2023
pagine: 80
"Il modo migliore per non temere il vuoto non è riempirlo (non sarebbe più tale, altrimenti) ma tuffarcisi a corpo morto e scoprire quante e quali meraviglie lo ricolmino Ecco, leggere le pagine di questa raccolta significa accettare d'incamminarsi per uno qualunque dei mille e più sentieri che vi sono in un vuoto, con la certezza che - ovunque quello conduca - avendo fatto pace con ciascuna delle nostre anime, non solo non abbiamo nulla da temere, ma - anzi - (da blatte quali siamo) possiamo pure decidere di tramutarci in opossum solo perché ci piace il nome. Già, il vuoto che Rosarita Berardi ci vuole rendere, in realtà, è una galleria di momenti, emozioni e consapevolezze, un puzzle dalle tessere mutevoli nel quale, ad esempio, il ricordo dell'ultimo "Sbam" di una porta, per quanto i conti non tornino e il tempo sfugga dalle mani, non serve solo a scatenare le rapide beffarde della nostalgia, ma può diventare "l'incipit" - per così dire - di un "Basta!" sacrosanto e liberatorio." (dalla prefazione di Matteo Sabbatani).