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Libri di Massimo Mastrogregori

Apologia della storia o Mestiere di storico

Apologia della storia o Mestiere di storico

Marc Bloch

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2024

pagine: 464

“Spiegare come lavora uno storico e lottare per la liberazione dai nazisti sono due compiti, nella loro diversità, misteriosamente affini.” In questa frase di Massimo Mastrogregori, che cura la nuova edizione del capolavoro incompiuto di Marc Bloch, c’è la sintesi di ciò che rende Apologia della storia una lettura imprescindibile non solo e non tanto per gli specialisti dell’indagine storiografica, ma per tutti coloro che si interroghino sul presente e sulla condotta da tenere nella propria esistenza di cittadini attivi e coscienti. Scritto in circostanze drammatiche, mentre l’autore combatteva tra le file della Resistenza francese contro l’occupazione tedesca, questo testo distilla tutta l’urgenza che egli sperimentò in quei mesi. Facendo leva sulla propria fede nel carattere fondativo della storia come pratica capace di costruire e consolidare legami sociali, Bloch cerca in queste pagine di trasmettere il suo messaggio al pubblico più ampio possibile, a partire dal ragazzino che, in apertura del libro, chiede: “Papà, allora spiegami a che serve la storia”. Apologia della storia esce qui in una edizione completamente rivista, che ricostruisce i capitoli mancanti, individuati in base al piano dell’opera redatto dall’autore e agli appunti preliminari, attraverso i materiali – editi e inediti – che aveva dedicato ai singoli argomenti. Un lavoro minuzioso che punta finalmente a offrire il testo nella forma più vicina a quella progettata da Bloch.
16,00

L'infiltrata. Vita e opere di Emma Cantimori

L'infiltrata. Vita e opere di Emma Cantimori

Massimo Mastrogregori

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2022

pagine: 192

La notizia del matrimonio colse quasi tutti di sorpresa. All'amico Cordiè, Delio scrisse l'11 febbraio 1936: «Ho anch'io questa volta la mia novità di carattere personale e privato, che servirà a giustificare il mio lungo silenzio: cioè, fra due settimane circa mi sposo: guarda un po', il Gatto si sposa: che te lo saresti immaginato?». Il nome di Emma Cantimori (nata Mezzomonti) suona familiare a quanti ne hanno apprezzato le qualità di traduttrice della classica e fortunata edizione italiana del Manifesto di Marx e Engels, pubblicata nel 1948 e tuttora in circolazione. Poco nota è invece la sua storia precedente a quell'impresa editoriale, al tempo del Ventennio e sotto l'occupazione tedesca a Roma. In quegli anni Emma ebbe una doppia vita, fu un'infiltrata del Partito comunista fra gli intellettuali fascisti, all'Enciclopedia italiana e all'Istituto di studi germanici, dove venne a contatto con personaggi come Giovanni Gentile e, soprattutto, Delio Cantimori, che sposò nel 1936. Nella vita di Emma e del marito il lavoro sull'edizione del Manifesto, tra il 1944 e il 1948, coincise con l'uscita allo scoperto dopo un lungo periodo di clandestinità. Il libro racconta per la prima volta la sua attività segreta protetta dalle rigide regole cospirative, ricostruendo così uno spaccato di storia della resistenza all'oppressivo regime fascista.
16,00

Moro. La biografia politica del democristiano più celebrato e discusso nella storia della Repubblica

Moro. La biografia politica del democristiano più celebrato e discusso nella storia della Repubblica

Massimo Mastrogregori

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2016

pagine: 444

"In quanti modi diversi si potrebbe raccontare la vera vita di Aldo Moro? Osserviamolo, per esempio, in un'immagine del 1941. È un giovane elegante, sorridente, che attende a piazza San Pietro di essere chiamato per un'udienza privata con il papa. Ma come è riuscito quel giovane - se scorriamo rapidamente un'immaginaria linea del tempo - a conquistare il potere in Italia e a mantenerlo poi per lunghissimo tempo? E perché poi, alla fine, è stato rapito e ferocemente ucciso? Ci sono domande essenziali che animeranno dall'interno ogni racconto della vita di Moro, quali che siano le forme o le scansioni temporali prescelte. Molti si sono concentrati sulla fine, sulla morte terribile, in grado di svelare - come il montaggio cinematografico per i film - il senso dell'intera sua vicenda. È una strada promettente, a patto di non credere troppo alla favola che Moro è stato ucciso perché stava preparando il compromesso storico con i comunisti." (Dalla Premessa)
26,00

La lettera blu. Le brigate Rosse, il sequestro Moro e la costruzione dell'ostaggio

La lettera blu. Le brigate Rosse, il sequestro Moro e la costruzione dell'ostaggio

Massimo Mastrogregori

Libro: Libro in brossura

editore: Futura Editrice

anno edizione: 2012

pagine: 160

La morte di Moro è sempre stata rievocata entro uno schema cromatico che poneva in conflitto il rosso delle brigate e il nero delle stragi e dei servizi deviati. Era come se non si potesse prescindere dai termini di una lunga guerra civile nazionale, mai completamente risoltasi. Questo libro, invece, ci parla di quella guerra con una lingua compiutamente post-bellica. Il Moro di Mastrogregori, certo, nelle condizioni disperate nelle quali si trovò costretto negli ultimi giorni della sua esistenza, restò politicamente lucido, combattivo nei confronti dei suoi nemici, impegnato a costruire il terreno di un dialogo tra tutte le parti. Anzi, l'analisi filologica delle lettere, dove questa volta è il blu dell'inchiostro a guidare l'attenzione del ricercatore, sembra suggerire una chiave di lettura assolutamente originale. Insomma, il leader cattolico non si arrendeva affatto ai carcerieri, non ne propugnava il riconoscimento politico, ma recitava una parte, "accettando di pagare un prezzo per questo (dare corpo alla propaganda terroristica)". Sicché, se il rosso e il nero erano i colori con i quali poteva essere descritta la vittima-martire, il blu della lettera di Moro sembra raccontare la vicenda di un politico che non si arrese mai a un destino già scritto, perché voleva "assolutamente tornare libero [...] perché non sopportava di non poter camminare".
12,00

Breve storia dell'ideologia occidentale

Breve storia dell'ideologia occidentale

Massimo Mastrogregori

Libro

editore: Marietti 1820

anno edizione: 2011

pagine: 278

“Ogni punto della terra – ha scritto Antonio Gramsci – è est e ovest nello stesso tempo, però occidente e oriente sono fatti reali”. In questa storia per frammenti, breve e appassionata, il lettore troverà un'esplorazione originale dell'universo ideologico occidentale contemporaneo e il racconto di storie molto diverse tra loro, tutte ambientate alla frontiera tra oriente e occidente: da Mimesis, il capolavoro di Erich Auerbach sulla presentazione della vita quotidiana nella letteratura occidentale (1946), a Lost in translation, il film di Sofia Coppola sullo spaesamento di due occidentali a Tokyo (2003). Si parte dalla conquista italiana della Libia, esattamente cento anni fa, fotografata nella Partenza di Serra, nei giudizi di Croce, e nel “No! all'invasione” pronunciato alla Camera dall'orientalista Leone Caetani (1913); passando poi per il progetto cinematografico di Clint Eastwood sulla battaglia di Iwo Jima, la rivoluzione di Kemal Atatürk e l'occidentalizzazione della Turchia (è a Istanbul che Auerbach scrive il suo monumento di filologia occidentale), e rifacendo il viaggio a ritroso, da oriente a occidente, dall'Egitto agli Stati Uniti, di Edward Wadie Said, l'autore di Orientalismo (1978), che ha legato per sempre immagine europea dell'oriente e conquista coloniale. Per arrivare, provvisoriamente, a Ghost dog di Jarmusch (1999), al suicidio rituale di Yukio Mishima (i giapponesi sono occidentali?) e alle torri gemelle, colonne d'Ercole della modernità. È un percorso a zig zag, imprevisto e accidentato, nel cantiere rumoroso dell'occidente come ideologia, alla ricerca di confini e di mappe, per orientarci nella terra di nessuno in cui ci troviamo.
24,00

I due prigionieri. Gramsci, Moro e la storia del Novecento italiano

I due prigionieri. Gramsci, Moro e la storia del Novecento italiano

Massimo Mastrogregori

Libro

editore: Marietti 1820

anno edizione: 2008

pagine: 340

Quelle di Gramsci e di Moro sono due storie diverse: un comunista e un cristiano; un rivoluzionario sconfitto e un democratico che guida il partito al governo da trent'anni; due tempi diversi; due mondi diversi. Ma analogie e comparazioni possono aiutarci a vedere cose nuove, rivelano connessioni nascoste. La luce proiettata su una storia si riflette sull'altra, le due esperienze si illuminano a vicenda. Questo saggio di storia comparata le racconta entrambe, come due vite parallele. Dei due prigionieri offre un ritratto, un'analisi del contesto storico e un'interpretazione dei testi che scrissero nel carcere: Quaderni e lettere di Gramsci, Memoriale e lettere di Moro. Arrestato la sera dell'8 novembre 1926 dalla polizia fascista, Antonio Gramsci lasciava nascosti, nella sua casa romana, una trentina di foglietti intestati Camera dei deputati. Vi erano tracciate nitidamente alcune grandi linee della storia italiana recente, dalla crisi di fine secolo, all'età giolittiana, al primo dopoguerra. Nell'auto di Aldo Moro, sequestrato la mattina del 16 marzo 1978 dalle Brigate Rosse mentre si recava alla Camera dei deputati, veniva ritrovato un articolo scritto qualche giorno prima, in cui lo statista offriva un'originale interpretazione della più recente storia italiana, dal luglio 1960 al movimento del 1968 e alle sue conseguenze.
22,00

Introduzione a Bloch

Introduzione a Bloch

Massimo Mastrogregori

Libro

editore: Laterza

anno edizione: 2001

pagine: 190

9,30

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