Libri di Massimo Ilardi
Le rivolte urbane del XXI secolo. La crisi dei paradigmi interpretativi dei conflitti
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 168
Il fenomeno delle rivolte urbane, a differenza di quello che si crede, è un problema dotato di una enorme ricaduta sul piano del pensiero e della teoria politica. Al contempo, costituisce la prova di quella profonda mutazione antropologica avvenuta con la globalizzazione, dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine dell'Unione Sovietica. Le rivolte urbane contemporanee ci hanno fatto scoprire un essere umano molto più complesso e contradditorio di quanto non abbia saputo declinare la tradizione marxista. È proprio dentro la crisi di questa tradizione e dei suoi paradigmi di analisi dei conflitti contemporanei che si muovono i saggi contenuti in questo libro, che offrono una lettura degli stessi conflitti che provoca uno scarto rispetto alle rituali categorie interpretative. Seguendo le tracce analitiche, le ipotesi teoriche e le domande qui proposte, è così possibile intraprendere la ricerca di una nuova soglia dell'azione politica. Saggi di: Gaia Bacciola, Salvatore Benasso, Luca Benvenga, Andrea Cerutti, Eugenio Conti, Roberto De Angelis, Michele Garau, Massimo !lardi, Nicolò Molinari, Agostino Petrillo, Fabrizio Violante.
Le due periferie. Il territorio e l'immaginario
Massimo Ilardi
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2022
pagine: 120
Cos'è il territorio, oggi? Su di esso si proiettano le pratiche di libertà e i desideri di una società del consumo priva di politica, di valori e di futuro. Il territorio è il nostro presente. Per questo occorre guardare alle periferie urbane, lì dove gli specifici caratteri del territorio assumono estrema rilevanza e chiarezza: le minoranze sociali che le abitano, le culture e le mentalità che lo attraversano, la violenza che definisce rapporti e gerarchie. La stessa democrazia, con i suoi istituti della rappresentanza e della maggioranza, va in crisi di fronte all'esplodere di culture antagoniste e delegittimanti che trovano sulla strada e non nell'azione politica la loro forza e il loro potere. Dal conflitto sociale a una violenza sociale senza conflitto: è questo il passaggio fondamentale da studiare e da considerare come premessa dell'analisi politica.
Architettura e conflitto
Massimo Ilardi, Roberta Amirante, Alessandro Armando, Pepe Barbieri, Umberto Cao, Alessandra Criconia
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2020
pagine: 120
L'architettura non si può chiudere nel recinto della sua disciplina, ma deve affrontare in termini critici le contraddizioni del presente. Un sociologo e cinque architetti discutono in che modo il progetto dello spazio nella città contemporanea, operando criticamente nel rapporto tra forma, norme e pratiche sociali, può costituire il principale campo di relazione tra usi, diritti, poteri e interesse pubblico.
Sinistra. La crisi di una cultura
Massimo Ilardi
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2019
pagine: 112
Esiste ancora una differenza tra destra e sinistra. Questa differenza non si proietta più, secondo l'autore, nello scontro tra classi, non ha alle spalle una storia e una stagione di conflitti, ma si innesta su processi culturali generici e politicamente deboli (difesa dei diritti civili, questione morale, mito dell'Europa comunitaria, ecologia) e sull'affermazione di valori (sostenibilità, bene comune, uguaglianza, unità, umanità, democrazia) come disposizioni spirituali costruiti dalla tradizione. È dunque l'appartenenza mentale oltre che culturale, oggi, che determina la 'parte', che definisce l'essere di sinistra. Ma la cultura senza una decisione politica, senza una teoria, senza conflitti a cui far riferimento si trasforma in scelta etica, in moralismo, in valori che disciplinano il nostro io interiore, la nostra coscienza, il nostro senso di responsabilità. E così l'interpretazione del mondo secondo valori diventa un surrogato dell'antica interpretazione metafisica.
Potere del consumo e rivolte sociali. Verso una libertà radicale
Massimo Ilardi
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2017
pagine: 128
«È con la semplicità, la brutalità e la rapidità dello stato di necessità che la cultura del consumo ha combattuto e vinto la sua guerra. E l'unica regola di questa cultura è che non ha regole, né prescrizioni morali, né valori da indicare. La cultura del consumo si impone perché costituisce il laboratorio dove si formano modi di essere, capacità, attitudini, affettività della società metropolitana e che il capitale trasforma poi in risorse produttive. Certo, questo è il suo capolavoro ma questa è anche la sua debolezza che lo costringerà alla fine a una di quelle drastiche innovazioni, che hanno sempre accompagnato la sua storia, per governare il conflitto dentro i rapporti di produzione. II consumo, come anche il lavoro, la produzione e la legge, è puro stato di necessità e nulla può nascere fuori da questo campo di energia che come fatto materiale riconduce l'individuo a un legame ferreo con il mondo. II consumo ha una forza centripeta notevole. È il contrario della fuga: è l'accettazione del mondo, di questo mondo perché fuori da qui non c'è nulla. Accettazione del mondo ma non delle sue regole. Stato di necessità che richiede urgenza di libertà e, in alcuni casi, l'illimitata violenza del 'tutto è permesso'». È sempre sul consumo che si scatena il conflitto sul territorio.
Muri
Massimo Ilardi, Enzo Scandurra
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2017
pagine: 80
Dopo la caduta del muro di Berlino e la fine della divisione del mondo in due emisferi contrapposti ci si illudeva che questa riunificazione, e la libertà di movimento che ne conseguiva, determinassero un periodo di pace governato da un unico sistema politico ed economico fondato sulla democrazia e regolato dal mercato. Ma in realtà sono stati eretti nuovi muri: muri che rafforzano le frontiere degli Stati per escludere la massa di immigrati in arrivo da paesi devastati; e muri che dividono quartieri e zone all'interno delle stesse città per difendere privilegi e status di una parte dei loro abitanti. Il libro, diviso in due parti per la differente lettura del fenomeno che i due autori propongono, cerca di rispondere ad alcune domande: chi e cosa i muri vogliono lasciare fuori? Cosa avviene e che tipo di comunità si costituiscono dentro i territori blindati? E cosa chiedono le masse di migranti che premono alle porte dell'Occidente?
Il tempo del disincanto. Per dimenticare il passato, rimuovere il futuro, vivere il presente
Massimo Ilardi
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2016
pagine: 140
Il libro affronta alcune domande cruciali per il nostro presente: perché il disincanto è la tonalità emotiva più idonea per capire i meccanismi di una società del consumo e per difendersi dalle sue fantasticherie? Perché può spingere l'individuo a recuperare saldamente un "senso della posizione" in un mondo in cui sembra che "tutto ciò che è solido si dissolve nell'aria"? Perché può aiutare ad abbattere i pregiudizi morali, storici e politici che rendono opachi il ruolo del consumo e le sue forti potenzialità di cambiamento e di condizionamento del sistema di mercato? Qual è il rapporto tra disincanto e libertà? E quello tra disincanto e politica? Ma soprattutto, quali strumenti di conoscenza della realtà il disincanto mette all'opera? Le risposte costituiscono il filo conduttore di questo scritto. Non un discorso sulla natura del disincanto, dunque, ma un tentativo di usare il disincanto come chiave di lettura del presente e delle sue trasformazioni. Libertà, consumo, politica, conflitto: sono i temi analizzati con radicalità per scardinare vecchie tradizioni di pensiero e nuove ideologie.
La casa di Trastevere
Massimo Ilardi
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2014
pagine: 108
Inseguendo i frammenti dei ricordi e l'esperienza diretta dei luoghi questo scritto racconta il passaggio di Roma dal premoderno alle soglie della contemporaneità. Il punto di osservazione è situato nell'antico rione di Trastevere, nella casa dell'autore appartenuta a diverse generazioni della sua famiglia e dove è nato e ha passato la maggior parte della sua vita. Una testimonianza a contatto con la strada, con le cose viste, con le passioni praticate fino allo sfinimento (come il gioco, ad esempio, che ha un ruolo centrale in questo racconto) per capire il senso di un'epoca e del suo definitivo tramonto. Ma il libro è un viaggio nello spazio oltre che nel tempo: da una Roma chiusa, arroccata dentro il suo centro storico, proiettata nel suo eterno passato che rappresentava la potenza del tempo in quanto incarnava lo Spirito della Storia, alla metropoli come condizione spaziale infinita del nostro vivere presente e dove il tempo è inghiottito da un illimitato qui e ora.
Ricominciamo dalle periferie. Perché la sinistra ha perso Roma
Libro: Libro in brossura
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2009
pagine: 143
Questo libro a più voci affronta quei passaggi e quelle trasformazioni che hanno visto formarsi nella cintura periferica delle grandi città, e di Roma in particolare, mentalità, comportamenti e linguaggi estranei alla idea di socialità cui si è ispirata tradizionalmente la cultura della sinistra. Quali sono i soggetti che popolano i grandi quartieri della periferia romana? Come si rappresentano e quale legame intrattengono con il territorio? In che modo sfuggono ai modelli consueti di governabilità e quali forme di conflittualità mettono in campo? Dialogando con sociologi e intellettuali attenti alla realtà romana (Alberto Abruzzese, Guido Caldiron, Roberto De Angelis, Franco Ferrarotti, Maria Immacolata Macioti, Francesco Macarone Palmieri, Welter Siti) il volume propone alcune risposte a queste domande, e mette a tema la vera e propria rivoluzione antropologica che ha visto la metropoli e le sue periferie funzionare come un grande laboratorio di trasformazioni sociali, che la politica non è stata capace di comprendere né di interpretare.
Nei territori del consumo totale. Il disobbediente e l'architetto
Massimo Ilardi
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2004
pagine: 125
Se è stato il sistema di mercato a creare la società metropolitana e il suo spazio regolato intorno a flussi incessanti di informazione, di capitali, di tecnologie, di élite manageriali, ora è l'agire consumistico a porsi come principio organizzatore delle relazioni tra individui e tra individui e merci, e a disegnare il territorio in un modo nuovo e del tutto inedito. È la cultura del consumo e i suoi valori, che non definiscono tanto i meccanismi di funzionamento di una società nuova quanto dissolvono quelli della società tradizionale, più che la nuda logica dei flussi e delle reti di mercato che dividono le moltitudini del mondo; ed è sempre sul consumo, sui suoi oggetti e sulle sue pratiche, che si scatena il conflitto sulle strade metropolitane.
Il tramonto dei non luoghi. Fronti e frontiere dello spazio metropolitano
Massimo Ilardi
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2007
pagine: 117
Nel corso degli ultimi venti anni molte sono le categorie concettuali utilizzate per definire la natura e le trasformazioni della metropoli. Al culmine di questo percorso, Massimo Dardi traccia il bilancio dei suoi studi, offrendo al lettore una serie di provocatorie conclusioni che sfidano tutti coloro per i quali non è più possibile coniugare architettura e progetto politico. Ilardi accompagna i lettori in un viaggio nella teoria dell'architettura che va dall'esplosione della città senza luoghi al tramonto dei non luoghi; dalla paranoia delle città invisibili alla sconvolgente realtà degli slum, ricordando che metropoli vuol dire innanzitutto occupazione, appropriazione e consumo di territorio attraverso pratiche di illegalità diffusa che hanno la capacità e la forza di legittimarsi. La metropoli oggi è un campo aperto di energie, di conflitti, di poteri e di nuove relazioni. Il tramonto dei non luoghi non significa però un ritorno ai luoghi: quelli costruiti dalla tradizione, da una memoria condivisa, dalla Storia, dall'etica del lavoro. Al contrario. Ci si trova davanti a una territorializzazione dei desideri che è fatta di immediatezza e di opposizioni reali che non conoscono dialettica o mediazione culturale. Per ragionare seriamente sulla città è ora necessario elaborare nuovi linguaggi e nuovi strumenti che permettano di confrontarsi con questa nozione di luogo instabile, conflittuale e abitato da minoranze frammentate...
In nome della strada. Libertà e violenza
Massimo Ilardi
Libro
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2002
pagine: 144
Dentro la crisi della politica moderna si ripropone il tema di quella libertà negativa che non costruisce ma distrugge e esercita l'illegalità. E' alle pratiche di questa libertà che vanno ricondotte le rivolte metropolitane: casseurs, squatters e black bloc sono tra le figure sociali che hanno messo disordine nelle regole che il mercato cerca di dispiegare per governare le metropoli del mondo. Queste figure hanno dimostrato l'incapacità del mercato di governare i grandi spazi e la necessità del ritorno in campo della politica.