Libri di Massimo Binazzi
Il male sacro. Delirio e morte di Adrian Leverkühn
Massimo Binazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2024
pagine: 326
Massimo Binazzi (Perugia 1922-1983) al teatro non ha dedicato solo la sua attività di scrittore. Con la regia, prima di costituire “L’informativa ’65”, si era già messo in luce al Teatro Romano di Gubbio, con le rappresentazioni della Fedra, delle Troiane e dell’Edipo di Seneca che Mario Apollonio e Vito Pandolfi recensirono con grande favore. La messa in scena di autori contemporanei “arrabbiati” (Arrabal, Halliwell, Orton, Triana, Schisgall) è culminata nel 1962, con la regia de Il calapranzi di Pinter, che tanto piacque a Edward Albee. Harold Pinter, in quegli anni, era ancora completamente ignorato dalle compagnie italiane. E, sempre con Pinter (Il compleanno), ottenne nel ’73, un altro grosso successo in due teatri di Milano. Binazzi ha ricevuto i seguenti premi: per Le furie, nel 1954, l’I.D.I. – Piccolo Teatro di Milano; per Gli estranei, il “Riccione”, nel 1957, poi rappresentato al Teatro del Convegno di Milano. Nel 1967, ottenne ancora il “Riccione” per La paura e, nel 1978, quello “Perugia” per La favola d’Orfeo. La sua polivalenza culturale e professionale si è espressa anche nel curare versioni ritmiche di molte opere per la R.A.I.
Dizionario filosofico
Voltaire
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2006
pagine: 400
Pubblicato in forma definitiva nel 1769 con l'emblematico titolo La Raison par alphabet, il Dizionario filosofico riprende lo spirito antisistematico e divulgativo dell'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, affrontando in uno stile polemico e aneddotico i temi cari al pensiero illuminista: la critica delle religioni rivelate e della superstizione; la difesa della ragione come unico strumento di indagine; l'elogio dello stato laico e della libertà di coscienza. Attraverso voci brillanti e sarcastiche, l'autore conduce una corrosiva requisitoria contro ogni pretesa dogmatica di verità, accostando in una prospettiva relativistica le concezioni filosofiche e teologiche dell'Occidente cristiano alle credenze dei popoli extraeuropei. Nonostante la condanna della facoltà di teologia della Sorbona e il rogo sulla pubblica piazza, l'opera ebbe vasta eco in Europa contribuendo a diffondere i principi di tolleranza e libertà civile, nonché l'ironia scettica e l'impronta anticlericale tipiche di Voltaire.

