Libri di Marta Ilardo
Possiamo rinunciare all'autorità? Ripensare la relazione educativa
Marta Ilardo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2024
pagine: 144
La relazione educativa implica sempre un rapporto di autorità? È possibile educare senza esercitare autorità? In che modo l'autorità può convivere con i principi dell'educazione democratica? Partendo da questi interrogativi, questo libro si propone di offrire alcuni fondamenti pedagogici per esplorare il complesso rapporto tra l'autorità e l'educazione. L'analisi del volume si concentra sulla possibilità di ridefinire una concezione di autorità dialogica, evidenziando come questa prospettiva possa aprire nuovi scenari per l'interpretazione della relazione educativa. Con un approccio rigoroso e accessibile, il testo offre spunti di riflessione per pedagogiste, insegnanti, educatrici e chiunque sia interessato, per ragioni di studio e ricerca, al ruolo dell'autorità nei processi educativi.
Dove costruiamo pensiero? Hannah Arendt e la cura degli ambienti educativi
Marta Ilardo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
pagine: 164
Il male, afferma Hannah Arendt nel 1963, è spesso frutto di un’azione impensata: è infatti l’assenza del pensiero - del pensiero critico - a generare il male. Ma c’è un “in più” che accompagna il suo interesse per il male e che compone e completa, se vogliamo, la “mappa” del suo pensiero. Questo ulteriore elemento è ciò che ci consente di definire l’autrice una “pensatrice spaziale”. Il male non è mai isolato, giunge ad ipotizzare Arendt (1958), ma progredisce e trova sostegno nella vulnerabilità degli ambienti – pubblici e privati – dell’esperienza umana. Ecco, dunque, dove collochiamo la riflessione che interroga l’educazione e, in questo caso specifico, gli ambienti e i contesti educativi coinvolti nella definizione di percorsi esistenziali emancipativi. Da questo punto di vista, l’“eredità pedagogica” arendtiana è ciò che consente il rinnovo di una sfida educativa tanto attuale quanto fragile e precaria: l’azione orientata alla tutela degli ambienti dove abbiamo – dovremmo avere – occasione di rinvigorire quel pensiero che smaschera e, se può, "resiste" alla banalità del male.