Libri di Mario Grasso
Vocabolario siciliano. Siciliano-italiano, italiano-siciliano
Mario Grasso
Libro
editore: Prova d'Autore
anno edizione: 2005
pagine: 416
Da @ a Zorch. Storia, parole, date, luoghi e protagonisti del Web che i manager devono conoscere
Mario Grasso, Valentino Laurenzi
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2001
pagine: 192
Parole e paroloni di management. Storia, parole, e protagonisti del pensiero manageriale
Mario Grasso
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2002
pagine: 208
Catania 48 ore
Mario Grasso, Marcella Argento, Vladimir Di Prima
Libro
editore: Prova d'Autore
anno edizione: 2003
pagine: 120
Le imprese di viaggio. Analisi strategica e politiche di marketing per il vantaggio competitivo
Mario Grasso
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2003
pagine: 288
Il management del buon senso. Riflessioni, bivi, orizzonti lungo la strada del cambiamento del management
Mario Grasso
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2003
pagine: 240
Paternità e modelli familiari complessi
Mario Grasso
Libro
editore: La Zisa
anno edizione: 2004
pagine: 152
Cu t'inghitau. Libro della saggezza e delle malizie siciliane
Mario Grasso
Libro
editore: Prova d'Autore
anno edizione: 2005
pagine: 176
Disagio comunicativo, culturale e psichico nella migrazione: sistemi familiari ed educativi
Mario Grasso
Libro
editore: La Zisa
anno edizione: 2000
pagine: 84
Scrivere per il Web. Annotazioni, considerazioni e suggestioni per quanti intendono conoscere la scrittura on line
Mario Grasso
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2005
pagine: 144
Pamparissi. Sortilegio a Ustica
Mario Grasso
Libro
editore: Prova d'Autore
anno edizione: 2007
pagine: 224
Manager lavate l'insalata. La vicinanza ai problemi quotidiani e una maggiore distanza dalle beghe di potere possono essere salutari per il management
Mario Grasso
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2007
pagine: 244
Non tutto è rosa e fiori nelle organizzazioni lavorative. Spesso emerge un cono d'ombra nel quale prosperano sgarbi, sopraffazioni, rancori, capi spregiudicati, colleghi invidiosi, segretarie-amanti. Un lato oscuro dove l'avidità può portare a tradire gli amici, il carrierismo può indurre a falsificare dati, e anche l'amore può essere finalizzato a qualcosa di inconfessabile. Per fortuna, non sempre è così. In alcune aziende i rapporti capi-dipendenti sono stupendi: improntati a chiarezza, onestà, fiducia reciproca. In altre sono cattivi, addirittura brutali. E la causa prima sta sempre in chi impugna il bastone del comando, a tutti i livelli dell'organizzazione. Troppo spesso i capi dimenticano che l'azienda è formata da esseri umani che vogliono una meta e una dignità, che vogliono sentirsi apprezzati e stimati. Troppo spesso dimenticano che un'azienda prospera e fiorisce solo quando diventa una comunità morale dove i partecipanti formano un gruppo solidale, dove tutti si prodigano e si rispettano reciprocamente. Quando si spezza la comunità morale, e il gruppo resta unito soltanto dalla ricerca del potere e del guadagno, il suo destino è segnato: o fallisce, o sprofonda nella mediocrità. Occorre che le aziende possano contare, oltre che su grandi leader carismatici, su una base di capi intermedi in grado di presidiare con successo la comunità morale.