Libri di Maria Della Volpe
Lo specchio di Eva. Per una riflessione sulla violenza di genere
Libro: Libro in brossura
editore: Gambini Editore
anno edizione: 2024
pagine: 280
Lo specchio di Eva è un saggio sulla violenza di genere. Un libro, per più di un riguardo, “composito e proteiforme”. Non solo e non tanto una denuncia, ma un percorso ricercato e suggestivo che illumina le pieghe più riposte di un problema antico. Eppure drammaticamente attuale. Ben radicati nel presente, ma non dimentichi del passato e attenti al futuro, “i saggi, variegati e complementari”, che lo compongono, infatti, “attraversano la storia mondiale, del Paese e delle religioni”. E analizzando “le conquiste normative e giurisprudenziali, le relazioni internazionali con gli impegni EU e gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, il mondo del lavoro, la società e la famiglia” rappresentano un prezioso strumento per una rinnovata riflessione. Ma, anche e soprattutto, un invito all’impegno, etico e in alto senso politico, di ciascuna e di ciascuno.
De civitate hominum. Adolfo Omodeo e il tempio della storia
Maria Della Volpe
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2023
pagine: 280
L'ombra del divino. Tra religione, filosofia e mito: Omodeo, de Martino, Croce
Maria Della Volpe
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2018
pagine: 90
Il volume ricostruisce parte del complesso itinerario attraverso cui lo storicismo italiano si confronta, problematicamente, con l'idea di religione. In questa prospettiva si analizza l'opera di tre dei suoi maggiori rappresentanti: Adolfo Omodeo, Ernesto de Martino e Benedetto Croce, approfonditi nelle interazioni con personaggi come R. Otto, G. van der Leeuw, G. Gentile e Agostino d'Ippona. Ne emerge uno scenario composito e proteiforme, in cui, muovendo dalle pagine della "Storia delle origini cristiane" di Omodeo, passando poi per quelle di "Storia e metastoria" di de Martino, giungendo, da ultimo, al "Perché non possiamo non dirci «cristiani»" di Croce, l'autrice dischiude le feritoie di una filosofia che, seppur impegnata a ricondurre a ragioni umane il mondo della storia, non può fare a meno di provarsi col divino.