Libri di Maria Alessandra Soleti
Ancora una volta «piccolo principe». L'essenziale diventa «visibile» agli occhi
Maria Alessandra Soleti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2017
pagine: 144
Ancora un volo per quell’ometto dal mantello e dai capelli color del grano: il piccolo principe festeggia settant'anni di vita da supereroe del mercato editoriale. Diventato un fenomeno virale, il protagonista di questo classico della letteratura ormai pervade ogni canale mediatico e prosegue il suo cammino planetario nelle traduzioni più strabilianti. Una miriade di principini, con vesti diverse, migrano da un mezzo al'altro: ecco come una storia può percorrere lunghi viaggi, arrivare così a farsi leggere, ascoltare, vedere, toccare e vivere, saltellando attraverso media diversi. In queste pagine l’autrice ci consegna una documentata riflessione, una sorta di guida per potersi orientare tra i diversi codici narrativi del medesimo racconto e personaggio, secondo un approccio "crossmediale" che, oggi, interessa in particolare una letteratura per l’infanzia e l’adolescenza sempre più contaminata, non soltanto nei generi.
Margherita Porete. Un processo ancora aperto. Una voce mistica nell'Europa tardomedievale
Maria Alessandra Soleti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2011
pagine: 332
Mediatrici di sapienza. Il riflesso della tradizione profetica e femminile in Christine de Pizan
Maria Alessandra Soleti
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2015
pagine: 412
Sola perché unica, scandalosa perché fuori dalla scena, sono solo alcuni dei tratti messi in rilievo nell'agire di Christine de Pizan: la sua parola si fa militante, per essere qui sezionata, ascoltata e seguita fino al suo canto finale. Il "cammino di lungo studio" è però percorso a ritroso, dall'ultima composizione in versi della poetessa si attraversa una parte della sua ricca produzione. Si avanza l'invito a cercare segni e idee condivise con precedenti figure femminili. Una trama densa di fili da intrecciare, ne risulta un ritratto inedito della Pizan, una lettura innovativa dei suoi testi. Prima donna che compose in volgare per professione, che giunse a rappresentare sé nell'atto di scrivere in splendide miniature. Molti i suoi primati, anche se non fu una rivoluzionaria, né una pacifista nel senso moderno del termine. Questa "scriba ispirata" non è presentata neanche come una femminista ante-litteram: la protagonista di questo libro impugnò la penna come strumento di mediazione, si riconobbe nella guida della Sibilla, per annunciare un altro modo di avvicinarsi alla conoscenza.