Libri di Manoela Patti
Altre modernità. Salvatore Lupo e la storia dell'Italia contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2024
pagine: 288
Salvatore Lupo è uno degli storici contemporaneisti italiani più brillanti. Con un particolare occhio alla Sicilia e al Mezzogiorno, si è occupato del processo di unificazione nazionale, del periodo liberale, del fascismo e degli anni repubblicani sino a oggi. Sempre attento alle dinamiche sociali ed economiche, oltre che a quelle politiche, ha svolto studi pionieristici sulla mafia, rifiutando di considerarla l’oggetto di una disciplina a sé, e quindi analizzandola con gli strumenti propri della storiografia. Dall’ampio ventaglio di interessi che ha caratterizzato la sua ricerca si sono sviluppate nuove e originali prospettive. Ed è a questa scelta – di leggere sempre nei termini della varietà e della complessità le trasformazioni che hanno caratterizzato la storia del Mezzogiorno contemporaneo e, a partire da essa, quella d’Italia – che fa riferimento il titolo del volume dedicatogli. I saggi di allievi, amici e colleghi, qui raccolti in occasione del suo pensionamento dopo il ventennale insegnamento presso l’Università di Palermo, si confrontano con questi grandi temi. Ci raccontano anche di alcuni dei passaggi più significativi dell’esperienza scientifica dello storico siciliano, come la formazione presso l’Università di Catania e la successiva partecipazione a una delle più innovative proposte storiografiche degli ultimi decenni, quella che ha fatto riferimento all’Istituto meridionale di storia e scienze sociali e alla rivista «Meridiana». Ne è derivato un quadro ricco, suggestivo e aggiornato, che copre l’intero arco cronologico della storia contemporanea.
La strage di Portella della Ginestra tra storia e memoria
Libro: Libro in brossura
editore: Istituto Poligrafico Europeo
anno edizione: 2021
pagine: 264
Il 1° maggio 1947 Salvatore Giuliano e la sua banda sparavano sugli inermi contadini di Piana degli Albanesi, come ogni anno dopo la fine del fascismo riuniti a Portella della Ginestra per celebrare la festa dei lavoratori insieme ai compagni dei paesi vicini, e uccidevano 11 persone. Da decenni il dibattito pubblico si concentra sulla controversa questione della “ricerca della verità” sulla strage, spesso presentata come nascosta nei segreti delle carte e degli archivi dello Stato. Sono questi temi quasi più noti dei fatti stessi. Ma la strage di Portella è davvero la prima manifestazione della “strategia della tensione”? Gli autori di questo libro hanno posto proprio questa domanda al centro della loro riflessione, con l’obiettivo di riportare la discussione nell’alveo dell’analisi storiografica, incentrata sull’analisi del contesto in cui matura l’attentato del 1° maggio 1947 e sulle successive ricostruzioni.
Migrazioni. Diritto e società
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2018
pagine: 256
L'immigrazione è un tema al centro del dibattito pubblico, spesso oggetto di aspre contese, di differenti visioni del mondo. Comunque la si veda, le migrazioni sono una costante storica, non una mera eccezione. Il loro presentarsi in modo massivo ha carattere ciclico e la multiculturalità delle nostre società è una realtà con la quale fare i conti. Interrogarsi sul tema dell'immigrazione significa anzitutto porsi delle domande su cosa dobbiamo intendere con termini quali potere politico, cittadinanza, territorio, identità, tolleranza, convivenza fra culture differenti e fra soggetti semplicemente accomunati dal fatto di essere, allo stesso modo, umani. Nel tentare di rispondere a queste domande, le scienze sociali – e in particolare la storia, il pensiero politico, la sociologia e il diritto – possono apportare un significativo contributo alla comprensione del fenomeno migratorio.
La mafia alla sbarra. I processi fascisti a Palermo
Manoela Patti
Libro: Copertina morbida
editore: Istituto Poligrafico Europeo
anno edizione: 2014
pagine: 272
L'hinterland palermitano costituisce uno dei principali luoghi di genesi del fenomeno mafioso. Già nel 1900, il questore di Palermo denunciava l'"Alta maffia dei Ciaculli". Da allora, per oltre un secolo, le cosche di Santa Maria di Gesù e Ciaculli avrebbero saldamente mantenuto il potere criminale, continuando a "funestare" Palermo con "i molti gravi delitti di sangue". È in questa parte della Conca d'oro che hanno imperato blasonate famiglie mafiose, come quella dei Greco o dei Bontate, capeggiate negli anni Settanta-Ottanta del Novecento da Michele Greco, "il papa", e da Stefano Bontate, "il principe di Villagrazia". La repressione fascista degli anni Venti colpì per qualche tempo queste consorterie criminali, condannando in maxiprocessi ante litteram centinaia di mafiosi. La portata effettiva dell'operazione Mori si rivelò, però, meno incisiva di quanto propagandato dal regime. I processi che ne scaturirono restano, invece, una fonte di grande valore per ricostruire l'intreccio mafioso nella sua complessità, poiché aprono uno squarcio sulla storia ultrasecolare di sodalizi criminali che - con impressionante continuità - ritroviamo da oltre un secolo nelle cronache di mafia.
La Sicilia e gli alleati. Tra occupazione e Liberazione (1943-1945)
Manoela Patti
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2013
pagine: 227
Il 10 luglio 1943 le armate americane e britanniche sbarcarono in Sicilia. "Chi vide approdare la grande armata - osserva Salvatore Lupo - ebbe l'impressione visiva, spaventosa e affascinante, di una forza irresistibile. Lo sbarco segnò la svolta nella guerra e quindi nella storia mondiale. Da qui le infinite rievocazioni dell'evento nei media, e le annesse mitologie: la Sicilia del '43 rappresenta tutt'oggi un luogo di straordinaria portata simbolica". Ed è proprio in virtù di questo mito che la memoria è intervenuta semplificando, appiattendo, cancellando le contraddizioni insite nello straordinario evento. I primi a essere cancellati sono i britannici: la memoria colloca quasi soli al centro della scena gli americani, sapendoli destinati a governare il mondo nuovo, nel bene e nel male. Le contraddizioni sono molteplici, ed è su di esse che il lavoro di Manoela Patti, sulla base di una ricca e dettagliata documentazione, intende far luce. La Sicilia fu il primo lembo d'Europa occupato dagli alleati, e come tale rappresentò un "laboratorio" in cui sperimentare un modello amministrativo da utilizzare poi su tutto il territorio italiano, ma condizionato ab origine da una sottile ambiguità: i soldati che sbarcavano in Italia erano nemici o liberatori? Prefazione di Salvatore Lupo.