Libri di Maddalena Cima
All'ombra delle piramidi. La mastaba del dignitario Nefer
Maddalena Cima
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2017
pagine: 63
La collezione Barracco, sapientemente raccolta per formare un “museo della scultura antica comparata”, comprende opere d’arte egizia, assira, fenicia, cipriota, etrusca, greca e romana, fino a qualche esemplare di arte medievale. Per quanto riguarda l’arte egizia, alla quale Barracco dedicò la maggiore attenzione, la collezione comprende notevolissimi frammenti di scultura funeraria, come appunto la Mastaba del dignitario Nefer.
Giovanni Barracco. Patriota e collezionista
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2010
pagine: 48
La vita di Giovanni Barracco rappresenta la parabola esemplare di un personaggio che ha attraversato un tratto saliente di storia italiana. Nato nel 1829 a Isola Capo Rizzuto nel pieno del borbonico Regno delle Due Sicilie (è l'anno in cui infuria la repressione poliziesca dello Stato pontificio guidata, di fatto, dal potente Cardinale Giuseppe Albani), Barracco morirà proprio all'alba del 1914, spartiacque decisivo della storia d'Europa, al termine di un'esistenza tutta votata alla condivisione dei destini d'Italia e di quel Meridione di cui mai avrebbe disconosciuto le sue origini. Ma ciò che nello specifico fa di Barracco un caso unico del nostro Ottocento sta nell'esser riuscito come nessuno a conciliare l'impegno politico con la grande passione della sua vita: l'arte. Egli infatti resterà deputato per ben 25 anni, finché Umberto I lo nominerà, nel 1886, Senatore del Regno, lui che nel 1869 aveva addirittura rifiutato il Ministero degli Affari Esteri per potersi dedicare con piena cura alle sue attività culturali. Fu del resto grazie alla sua perseveranza che furono emanate diverse leggi riguardanti le "belle arti", tra le quali quella che istituiva la Passeggiata Archeologica. Collezionista di inarrivabile raffinatezza, Giovanni Barracco decise ai primi del '900 di donare il suo immenso tesoro alla città di Roma, dalla fine degli anni Quaranta ospitato nella "Farnesina ai Baullari", spazio che pertanto, come pochi altri, sarà eletto come simbolo dell'Unità d'Italia.
Gli horti di Roma antica. Quaderni capitolini. Volume Vol. 2
Maddalena Cima, Emilia Talamo
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2008
pagine: 163
Il quaderno tematico indaga i complessi residenziali immersi nel verde, caratterizzati da uno spettacolare apparato decorativo, nati ai margini del centro monumentale di Roma come prestigiose dimore delle più illustri famiglie gentilizie della tarda Repubblica e poi spesso passate a far parte delle proprietà dell'imperatore o di alti dignitari di corte. Questi capolavori, come l'affascinante Venere Esquilina, sono stati rinvenuti già a partire dal 1870, quando intere zone della città furono scavate, e ora sono esposti nei Musei Capitolini e nella Centrale Montemartini all'interno di raffinati allestimenti.
Centrale Montemartini. Musei Capitolini
Marina Bertoletti, Maddalena Cima, Emilia Talamo
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2006
pagine: 138
In un paese dove fino a cinquant'anni fa si distruggevano edifici barocchi o neoclassici alla ricerca di strutture "originarie" d'alta epoca o semplicemente perché considerati in ogni caso "minori", l'affermarsi dell'archeologia industriale ha del miracoloso. A maggior ragione a Roma, così ricca di monumenti di tutte le epoche, si è scrupolosamente restaurata la vecchia centrale termoelettrica Montemartini, costruita nel 1911 e inaugurata l'anno successivo. Al primo piano della bella struttura liberty, infatti, si possono ancora ammirare due mastodontici motori diesel del 1931 della potenza di 7.500 hp ciascuno, identici a quelli istallati sul Rex, mentre nella sala accanto l'intera parete di fondo è occupata da una colossale caldaia. n questi spazi da Tempi moderni, sembrano pienamente a loro agio alcune fra le maggiori sculture dei Musei Capitolini (palazzo dei Conservatori, Museo Nuovo, Braccio Nuovo). Capolavori classici come la Venere dell'Esquilino, il cosiddetto Bruto Barberini, L'Agrippina minore in preghiera, la Musa seduta, l'Igea, dialogano con pistoni, manometri, tubi e manovelle, in un armonico contrasto di grande suggestione.