Libri di Luc Dietrich
Terra. Emblemi vegetali
Luc Dietrich
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Grenelle
anno edizione: 2024
"Terra. Emblemi vegetali" raccoglie le due omonime raccolte di prose poetiche originariamente accompagnate da fotografie dello stesso Dietrich. Terra, edita nel 1936, arriva dopo il successo de La felicità dei tristi. L’autore si ricongiunge alla natura, già parentesi di grandi emozioni nella sua infanzia errabonda. Un libro che entusiasmò tanto Jean Giono quanto Paul Éluard che, in occasione di una sua mostra fotografia, ne scrisse la presentazione. Luc Dietrich nei propri viaggi per l’Europa riscopre il valore della natura e decide di documentarlo grazie a un connubio di innocenza e consapevolezza. Come ne Il disertore di Giono, fugge per riscoprire se stesso nell’arte; come il Walden di Thoreau, ricerca la verità – o per lo meno la serenità – nel suo volontario esilio dalla metropoli. Un impulso che lo accompagna anche negli anni successivi, quando nel 1943 compone Emblemi vegetali secondo lo stesso modello. Il libro è stato pubblicato postumo solo nel 1993.
La pagina più bella e altre prose inedite
Luc Dietrich
Libro
editore: Via del Vento
anno edizione: 2023
pagine: 48
La felicità dei tristi
Luc Dietrich
Libro: Libro in brossura
editore: Portatori d'Acqua
anno edizione: 2023
pagine: 234
Luc Dietrich (1913-1944), nome d’arte di Raoul-Jacques Dietrich, è uno dei più grandi tra gli scrittori “appartati” del Novecento. Rimasto orfano di padre all’età di sei anni e con una madre malata e tossicodipendente, trascorse l’infanzia e parte dell’adolescenza in istituti correttivi e psichiatrici per poi dedicarsi a una vita errabonda, divisa tra la frequentazione degli ambienti malavitosi del tempo e un prorompente desiderio di redenzione. Ne La felicità dei tristi rivive le vicissitudini della sua infanzia fino alla morte della madre. Una confessione candida e crudele che fa dell’opera «una summa di pensiero e di scienza infantili», come ebbe a definirla l’amico Lanza del Vasto. Di Dietrich è disponibile in italiano L’apprendistato della città (La finestra, 2018). La felicità dei tristi è apparso per la prima volta nel 1935.
L'apprendistato della città. Testo francese a fronte
Luc Dietrich
Libro: Libro in brossura
editore: La Finestra Editrice
anno edizione: 2018
pagine: 320
"L'apprentissage de la ville", presentato agli amici in un manoscritto la cui calligrafia ricorda quella dei monaci benedettini del Medioevo. È il giugno del 1944 e sta lavorando a un progetto dedicato ai malati di mente: come ricorda Patrice Delbourg ne Les Désemparés, vero e proprio catalogo di scrittori sventurati, Dietrich, quasi assumendo le vesti della madre infermiera o del dottor Durtain di cui scelse di prendere il nome, si muove tra i detriti provocati da un precedente bombardamento, "gioca al dottore, vestito di un camice bianco, distribuendo parole di conforto ai feriti", quando d'improvviso dal cielo piove una nuova ondata di obici che va a straziare il villaggio della Manica e la vita del poeta; il piede sinistro resta ferito e gli s'infetterà: la setticemia gli arriverà al cervello. Dietrich fu l'ennesima vittima di quella duplice disgrazia del XX secolo che ha il nome di "guerra mondiale", come Péguy e Apollinaire, anche Max Jacob, Stefan Zweig, Edith Stein, Irène Nemirovsky, Robert Brasillach e il più volte citato Drieu.