Libri di Leonardo Varasano
Giuseppe Prezzolini. Lettere a Gioacchino Nicoletti 1947-1978
Marco Nicoletti, Leonardo Varasano
Libro: Libro in brossura
editore: Intermedia Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 136
Giuseppe Prezzolini-Gioacchino Nicoletti: un legame profondo, che inizia nel 1924; un carteggio inedito e prezioso, proposto in una significativa selezione di lettere che il fondatore de «La Voce» invia all’amico perugino tra il 1947 e il 1978. Un nuovo, importante tassello nel mosaico della ricchissima corrispondenza prezzoliniana. Le missive indirizzate a Nicoletti consegnano al lettore uno sguardo politico sull’Italia amorevolmente severo; restituiscono ulteriori, personalissimi particolari del Prezzolini uomo e intellettuale; propongono una nuova prospettiva sul complesso rapporto con Perugia, la città in cui il grande giornalista nacque nel 1882.
Nazione pop. L'idea di patria attraverso la musica
Leonardo Varasano
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2023
pagine: 154
L'idea di Nazione continua a proporsi in varie forme e gradazioni. A volte, come avverte Michael Billig, penetra nel nostro quotidiano in modi silenziosi, inavvertiti, "banali". Spesso non viene neppure nominata, eppure sopravvive e prospera. Le «banali profondità della coscienza nazionalista» si riproducono in una ricca molteplicità di manifestazioni. Tra queste c'è anche la musica. Ripercorrendo il legame tra musica e nazione alla luce della Filosofia della musica di Mazzini e dei Prolegomena sul patriottismo di Michels, il volume arriva fino al pop. Dall'analisi del caso italiano emerge una teoria di frasi, sintagmi, ritornelli inseriti in molte canzoni dagli anni Settanta a oggi. Nella musica popolare di massa il tema nazionale si presenta attraverso la celebrazione dell'amore o della nostalgia dell'Italia, il ricordo della storia patria, la critica al carattere e al malcostume italiani.
L'Umbria in camicia nera (1922-1943)
Leonardo Varasano
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: XV-588
Ai suoi esordi il fascismo umbro si caratterizza come reazione ai timori suscitati dal "biennio rosso". Perugia è il centro da cui s'irradia l'azione squadrista. In pochi mesi il quadro politico regionale si capovolge: crollano i socialisti, si affermano le camicie nere. Per tutto il 1921 i rapporti del Pnf umbro con la centrale milanese sono conflittuali. La situazione migliora nel 1922, quando la leadership di Misuri viene soppiantata dalla diarchia di Bastianini e Felicioni. Anche in virtù di questo avvicendamento, l'Umbria dà un significativo contributo alla marcia su Roma. Per tutti gli anni Venti, il Pnf locale è lacerato da lotte intestine. Malgrado le divisioni, il fascismo umbro prospera e ottiene successi elettorali. Attraverso il dinamismo delle sue organizzazioni, l'iniziativa fascista penetra efficacemente nella società locale. Sorretto da un fomite di modernità, il fascismo accompagna i mutamenti dei costumi e dell'economia umbra. Fino alla guerra e al crollo del regime. Prefazione di Alessandro Campi.