Libri di Lanfranco Rosati
Orientamenti educativi. Tecnologie, comunicazione e società
Agnese Rosati, Enrico Bocciolesi, Lanfranco Rosati
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2016
pagine: 221
Il problema posto dalle tecnologie è incommensurabile, soltanto pensando agli strumenti, dei quali la comunicazione si avvale, anche se con un uso non sempre dominato e razionale. Ed è di pertinente attualità per caratterizzare la molteplicità dei linguaggi, adoperati soprattutto nella scuola e nel mondo giovanile. La qualità degli apporti degli autori di questo volume, autorizza il recupero non solo di elementi valoriali, ma anche della specificità dei linguaggi in uso. Senza escludere l'importanza che il possesso di competenze informatiche e telematiche, sia di grande attualità e di quotidiano impiego tra coloro che frequentano, sempre con maggiore assiduità ed entusiasmo, quei luoghi, astratti che, oggi riconduciamo alla realtà digitale. Reale e virtuale non si escludono a vicenda, ma si integrano: ecco perché la ricerca condotta fin qui autorizza le riflessioni presenti nel libro.
Motivi pedagogici e didattici nei nuovi programmi per la scuola elementare
Lanfranco Rosati
Libro
editore: Borla
anno edizione: 2000
pagine: 224
Parole e significati. I traguardi dell'azione
Lanfranco Rosati
Libro
editore: Morlacchi
anno edizione: 1999
pagine: 134
Didattica popolare. Libri e multimedialità
Mina De Santis, Lanfranco Rosati
Libro
editore: Morlacchi
anno edizione: 2000
pagine: 154
L'uomo e la cultura. L'universo dei significati
Lanfranco Rosati
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2011
Un libro è sempre un messaggio, o, almeno, vuole esserlo. Si scrive per comunicare qualcosa, utilizzando anche, se del caso, la soluzione virtuale. Ma la carta resiste. E poi si presta a rotolare tra le mani, ad essere posseduta dagli occhi, ad imbrattarla, se occorre, con sottolineature di colore. Cosa dice, comunque, il messaggio? Regge alla critica e alla superficialità, oppure crolla, si frantuma, si dissolve non appena si cerca di assumerlo in tutta la sua portata. Ebbene l'autore non può trincerarsi dietro ad un non-senso, non può non confessare la natura robusta, comunque sobria, del messaggio stesso, senza tacere l'effetto che è destinato a produrre nelle intenzioni di chi lo trasmette. Altrimenti è superfluo scrivere.