Libri di Jackson Pollock
Lettere, riflessioni, testimonianze
Jackson Pollock
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2022
pagine: 160
"I limiti dell'opera di Pollock sono i limiti stessi del moderno, e insieme i suoi titoli di nobiltà. Pollock rappresenta anzi l'esito finale della pittura moderna: del filone, cioè, che da Cézanne e da Kandinsky, lungo i decenni del secolo, ha lavorato entro i confini della pittura, mentre Duchamp e l'arte concettuale li eludevano, corteggiando la realtà e l'oggetto. [...] Proprio per questa sua radicalità, Pollock è stato un artista che non ha avuto allievi ma epigoni; non continuatori ma imitatori. L'unico suo vero erede è stato lui stesso: nelle sue ultime opere tentava di riaprire quella partita che prima aveva chiuso, tentava di riprendere il discorso oltre quel punto fermo che proprio lui aveva segnato. E non si sa se sia stata la morte a impedirgli di continuare a dipingere, o la pittura a impedirgli di continuare a vivere." (Dallo scritto di Elena Pontiggia)
Lettere, riflessioni, testimonianze
Jackson Pollock
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2017
pagine: 152
"I limiti dell'opera di Pollock sono i limiti stessi del moderno, e insieme i suoi titoli di nobiltà. Pollock rappresenta anzi l'esito finale della pittura moderna: del filone, cioè, che da Cézanne e da Kandinsky, lungo i decenni del secolo, ha lavorato entro i confini della pittura, mentre Duchamp e l'arte concettuale li eludevano, corteggiando la realtà e l'oggetto. Proprio per questa sua radicalità, Pollock è stato un artista che non ha avuto allievi, ma epigoni, non continuatori, ma imitatori. L'unico suo vero erede è stato lui stesso: nelle sue ultime opere tentava di riaprire quella partita che prima aveva chiuso, tentava di riprendere il discorso oltre quel punto fermo che proprio lui aveva segnato." (Elena Pontiggia)
Lettere, riflessioni, testimonianze
Jackson Pollock
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2017
pagine: 151
"I limiti dell'opera di Pollock sono i limiti stessi del moderno, e insieme i suoi titoli di nobiltà. Pollock rappresenta anzi l'esito finale della pittura moderna: del filone, cioè, che da Cézanne e da Kandinsky, lungo i decenni del secolo, ha lavorato entro i confini della pittura, mentre Duchamp e l'arte concettuale li eludevano, corteggiando la realtà e l'oggetto. [...] Proprio per questa sua radicalità, Pollock è stato un artista che non ha avuto allievi ma epigoni; non continuatori ma imitatori. L'unico suo vero erede è stato lui stesso: nelle sue ultime opere tentava di riaprire quella partita che prima aveva chiuso, tentava di riprendere il discorso oltre quel punto fermo che proprio lui aveva segnato. E non si sa se sia stata la morte a impedirgli di continuare a dipingere, o la pittura a impedirgli di continuare a vivere." (Dallo scritto di Elena Pontiggia)
Lettere, riflessioni, testimonianze
Jackson Pollock
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2014
pagine: 151
"I limiti dell'opera di Pollock sono i limiti stessi del moderno, e insieme i suoi titoli di nobiltà. Pollock rappresenta anzi l'esito finale della pittura moderna: del filone, cioè, che da Cézanne e da Kandinsky, lungo i decenni del secolo, ha lavorato entro i confini della pittura, mentre Duchamp e l'arte concettuale li eludevano, corteggiando la realtà e l'oggetto. Proprio per questa sua radicalità, Pollock è stato un artista che non ha avuto allievi, ma epigoni, non continuatori, ma imitatori. L'unico suo vero erede è stato lui stesso: nelle sue ultime opere tentava di riaprire quella partita che prima aveva chiuso, tentava di riprendere il discorso oltre quel punto fermo che proprio lui aveva segnato." (Elena Pontiggia)
Lettere, riflessioni, testimonianze
Jackson Pollock
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 151
"I limiti dell'opera di Pollock sono i limiti stessi del moderno, e insieme i suoi titoli di nobiltà. Pollock rappresenta anzi l'esito finale della pittura moderna: del filone, cioè, che da Cézanne e da Kandinsky, lungo i decenni del secolo, ha lavorato entro i confini della pittura, mentre Duchamp e l'arte concettuale li eludevano, corteggiando la realtà e l'oggetto. [...] Proprio per questa sua radicalità, Pollock è stato un artista che non ha avuto allievi ma epigoni; non continuatori ma imitatori. L'unico suo vero erede è stato lui stesso: nelle sue ultime opere tentava di riaprire quella partita che prima aveva chiuso, tentava di riprendere il discorso oltre quel punto fermo che proprio lui aveva segnato. E non si sa se sia stata la morte a impedirgli di continuare a dipingere, o la pittura a impedirgli di continuare a vivere." (Dallo scritto di Elena Pontiggia)
Lettere, riflessioni, testimonianze
Jackson Pollock
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2006
pagine: 151
"I limiti dell'opera di Pollock sono i limiti stessi del moderno, e insieme i suoi titoli di nobiltà. Pollock rappresenta anzi l'esito finale della pittura moderna: del filone, cioè, che da Cézanne e da Kandinsky, lungo i decenni del secolo, ha lavorato entro i confini della pittura, mentre Duchamp e l'arte concettuale li eludevano, corteggiando la realtà e l'oggetto. [...] Proprio per questa sua radicalità, Pollock è stato un artista che non ha avuto allievi ma epigoni; non continuatori ma imitatori. L'unico suo vero erede è stato lui stesso: nelle sue ultime opere tentava di riaprire quella partita che prima aveva chiuso, tentava di riprendere il discorso oltre quel punto fermo che proprio lui aveva segnato. E non si sa se sia stata la morte a impedirgli di continuare a dipingere, o la pittura a impedirgli di continuare a vivere." (Dallo scritto di Elena Pontiggia)
Lettere, riflessioni, testimonianze
Jackson Pollock
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 1991
pagine: 151
"I limiti dell'opera di Pollock sono i limiti stessi del moderno, e insieme i suoi titoli di nobiltà. Pollock rappresenta anzi l'esito finale della pittura moderna: del filone, cioè, che da Cézanne e da Kandinsky, lungo i decenni del secolo, ha lavorato entro i confini della pittura, mentre Duchamp e l'arte concettuale li eludevano, corteggiando la realtà e l'oggetto. Proprio per questa sua radicalità, Pollock è stato un artista che non ha avuto allievi, ma epigoni, non continuatori, ma imitatori. L'unico suo vero erede è stato lui stesso: nelle sue ultime opere tentava di riaprire quella partita che prima aveva chiuso, tentava di riprendere il discorso oltre quel punto fermo che proprio lui aveva segnato." (Elena Pontiggia)