Libri di J. M. Coetzee
Elizabeth Costello
J. M. Coetzee
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 192
Elizabeth Costello è una scrittrice australiana famosa per il suo primo romanzo, e proprio per questo viene premiata e invitata a tenere conferenze in tutto il mondo. Evitando ostinatamente di soddisfare la curiosità del pubblico sul significato del suo romanzo, e sulla sua storia personale, Costello in ogni apparizione pubblica racconta storie che raramente i presenti vogliono ascoltare, affronta argomenti inquietanti, questioni difficili e controverse, spesso con antagonisti preparati e determinati quanto lei: ad Amsterdam, la responsabilità dello scrittore nel raccontare il Male; in crociera, il realismo in letteratura; in una missione, classicismo, umanesimo e cristianesimo. Sempre portando al limite dell’assurdo le compiaciute certezze del discorso illuminista. Ciascuna delle sei conferenze rivela al lettore un’ossessione intellettuale della protagonista, ma anche qualcosa della sua vita personale, della sua storia.
Il maestro di Pietroburgo
J. M. Coetzee
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2005
pagine: 215
In esilio a Dresda, Dostoevskij ritorna a Pietroburgo sotto falsa identità, dopo la morte dai contorni poco chiari del figliastro. Lo scrittore si stabilisce nell'appartamento che era stato di Pavel e ossessivamente, insegue il fantasma del figlio per scoprire che cosa veramente gli sia capitato, indagando negli ambienti rivoluzionari di Necaev. Pietroburgo diventa lo scenario dove si intrecciano le passioni dello scrittore: il dolore per il figlio morto, l'attrazione che prova per Anna Sergeevna - la padrona di casa di Pavel che ora ospita lui -, e persino per la giovane figlia di lei, il conseguente desiderio di rimanere in Russia ma altresí il bisogno di tornare all'esilio di Dresda...
La buona storia. Conversazioni su verità, finzione e psicoterapia
J. M. Coetzee, Arabella Kurtz
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 135
Un grande scrittore e una psicoterapeuta si confrontano sulla necessità dell'uomo di raccontarsi e di inventare delle storie. J. M. Coetzee e Arabella Kurtz prendono in considerazione la pratica psicoterapeutica, e il suo più ampio contesto sociale, partendo da prospettive diverse, ma al centro di entrambi i loro approcci vi è il comune interesse per la verità e per le storie. Uno scrittore lavora in solitudine, ed è l'unico responsabile della storia che racconta. Il terapeuta, viceversa, collabora con i pazienti per far emergere un racconto della vita e dell'identità del paziente che sia allo stesso tempo significativo e vero. Che tipo di verità le storie create dal paziente e dal terapeuta cercano di scoprire? La verità oggettiva o quella mutevole e soggettiva dei ricordi esplorati e rivissuti durante la relazione terapeutica? Confrontandosi con le opere di grandi scrittori come Cervantes e Dostoevskij o di psicoanalisti quali Freud e Melarne Klein, e discutendo di psicologia individuale o dei gruppi (le classi scolastiche, le bande giovanili, le società coloniali), Coetzee e Kurtz propongono al lettore illuminanti intuizioni sulla nostra capacità - e difficoltà - di analizzarci e di raccontare, a noi stessi e agli altri, le storie della nostra vita.
Il Polacco
J. M. Coetzee
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 128
Il Polacco, un pianista noto per le sue interpretazioni austere, sviluppa per la più giovane Beatriz un amore lirico e irragionevole. Lei, che ama farsi trasportare dalla musica, è riluttante a farsi trasportare dal lirismo, e si oppone all’idea di diventare una musa, un oggetto del desiderio, la sua Beatrice. Rivelarsi l’uno all’altra è un’arte sottile, destinata forse a rimanere inattingibile, che solo la scrittura esatta e imprevedibilmente ironica di J. M. Coetzee riesce a catturare. «Con “Il Polacco” Coetzee torna a vecchie e feconde ossessioni – gli opposti segreti di una vita, la tensione tra implicito ed esplicito, tra predestinazione e volontà – e si inserisce nella famiglia dei romanzi con pianista, come "Il soccombente" di Thomas Bernhard, “Gli inconsolabili” di Kazuo Ishiguro e “Ravel” di Jean Echenoz» («Clarín»). Lei è una donna elegante, della buona società di Barcellona. Lui è un pianista settantenne, austero interprete di Chopin. Il nome di lei è Beatriz, quello di lui è così pieno di w e di z che lo chiamano semplicemente «il Polacco». Dopo il concerto organizzato dal circolo musicale del Barri Gòtic e la successiva cena, non paiono destinati a rivedersi. A lei, in fondo, il concerto non è neppure piaciuto: troppo secco e severo. Eppure, a distanza di mesi, il Polacco torna in Spagna: «Sono qui per te». Da quando l’ha incontrata, la sua memoria è piena di lei. Beatriz, assicura il Polacco, è per lui ciò che Beatrice era per Dante: il suo destino, la risposta all’enigma della sua vita. Beatriz non è d’accordo – «Io sono colei che sono!» –, non apprezza i complimenti di lui, lo trova arido, cadaverico, privo di ardore. Qualche giorno insieme a Maiorca, un’avventura incerta in una lingua, l’inglese, che non è quella di nessuno dei due. È tutto ciò che Beatriz concede al Polacco, alla sua ammirazione per lei. Poi più nulla. Ciò che rimane della loro storia, del cieco amore del pianista per la donna «dalle domande profonde» sposata con un banchiere, è in ottantaquattro poesie scritte in polacco. Farle tradurre anziché bruciarle, o anziché lasciarle in un appartamento di Varsavia, è l’unico modo che Beatriz ha per avvicinarsi per l’ultima volta a lui, al suo esasperante, nobile, indecifrabile amore. Ciò che ne risulta è un accesso mediato a un’opera imperfetta, al lascito di un uomo a cui «manca l’arte che ravviva la parola». Punteggiata di ironia, questa breve storia di amore e differenze coinvolge la poesia, la musica, il linguaggio, il trasporto – quello dei sentimenti e quello indotto da Chopin – e la sua traduzione in parole, e offre un inconsueto ribaltamento del punto di vista, dando voce al «provvido scetticismo» di una moderna Beatrice.
Aspettando i barbari
J. M. Coetzee
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2016
pagine: 198
Per anni, il magistrato si è concentrato su poche, piccole cose quotidiane: l'amministrazione giudiziaria della sua cittadina di frontiera durante il giorno, la lettura dei classici la sera, gli scavi archeologici nel tempo libero. Per anni, ha applicato la legge senza mettere in forse la propria fedeltà all'Impero, senza consentire ad alcun dubbio di turbare le sue serate con gli amici, le sue notti con le prostitute. Per anni. Finché i barbari non cominciano a premere lungo la frontiera - o almeno, così dicono nella capitale; finché due di quei barbari non vengono catturati e torturati. Il magistrato, all'improvviso, si trova a confrontarsi con la realtà: con la violenza, con il pregiudizio, perfino con l'amore. E da suddito dell'Impero si trasforma in nemico, da giudice in imputato - senza mai avere la certezza di battersi per una causa giusta, o di resistere a una causa ingiusta: "Qualcosa mi ha guardato dritto in faccia e io ancora non la vedo".
L'infanzia di Gesù
J. M. Coetzee
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 304
L'infanzia di Gesù è il libro più misterioso e affascinante di J. M. Coetzee. Eppure è anche il racconto più semplice di tutti: quello dell'amore di un «padre» per un «figlio». Un uomo adulto, quasi anziano, e un bambino sbarcano a Novilla. Novilla non è la loro città, lo spagnolo non è la loro lingua: ma come tutti gli abitanti della città, con cui condividono il misterioso destino, vi sono giunti dopo un viaggio in mare e non conservano nessun ricordo delle loro vite precedenti. Non sanno da dove vengono, a chi erano legati, quale evento catastrofico li ha condotti fin lì come profughi. C'è solo una cosa che Simón, l'uomo, sa: deve prendersi cura di questo bambino che ha conosciuto sulla nave, deve accudirlo anche se non è suo figlio, anche se nulla lo lega a lui. Anche se David si dimostra presto un bambino molto particolare. E sa che deve aiutarlo a ricongiungersi con la «madre».
Nel cuore del paese
J. M. Coetzee
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 208
In una sperduta fattoria del Sudafrica, Magda, la protagonista di questo romanzo feroce e appassionato contempla la vita da cui è stata esclusa. Ignorata da un padre indifferente, disprezzata e temuta dalla servitù, è una donna intelligente e disillusa, la cui mansuetudine esteriore nasconde il disperato proposito di "non essere tra chi è stato dimenticato dalla Storia". Nella narrazione la realtà si confonde con i timori e le angosce visionarie di Magda, dove esplodono le tensioni tra colonizzatore e colonizzato e tra gli struggenti desideri europei e l'immensità e la solitudine dell'Africa. Una prosa ricca e drammatica, in cui l'autore trasforma una vicenda familiare nel cuore del Sudafrica in uno specchio amaro dell'esperienza coloniale.
La vita e il tempo di Michael K.
J. M. Coetzee
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 208
In un Sudafrica sconvolto dalla guerra civile, Michael K. (ogni riferimento a Kafka è ovviamente voluto) costruisce un carro per riaccompagnare la madre malata nel suo Eden evanescente: un pezzettino di terra in campagna dove ha trascorso un'infanzia felice. Il viaggio è clandestino, fra militari allo sbando, freddo e intemperie. Finché K. è costretto a far ricoverare la madre, ma nessuno l'assiste e quando muore viene cremata senza che il figlio venga consultato. Con le ceneri in un sacchetto di plastica, K. raggiunge comunque il luogo d'incanto, un fertile nulla, una fattoria abbandonata sfuggita al controllo ossessivo del regime, dove si sente, per la prima volta, libero. Ma la guerra saprà raggiungerlo anche nel suo minuscolo paradiso privato.
Saggi 2006-2017
J. M. Coetzee
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 224
Questi Saggi danno la sensazione che Coetzee abbia fissato negli occhi gli scrittori di cui parla. Non importa che molti siano uomini e donne di decenni e secoli passati: ogni volta Coetzee, immergendosi nella scrittura di autori come Defoe e Beckett, Flaubert o Roth, sembra riportare alla luce una verità tanto ustionante da apparire ancora pulsante di vita. Il gusto per il dettaglio biografico inatteso (Robert Walser soffriva di «crampi psicosomatici» che attribuiva ad un'avversione per la penna; Irène Némirovsky scriveva «finali affrettati» perché cominciava sempre un altro romanzo prima di concludere il precedente), la capacità di cogliere e interpretare ogni sfumatura dei personaggi piú emblematici, il passo narrativo e una scrittura che anche nello spazio di un breve saggio conserva la sua potente precisione, rendono questo volume un compendio di critica letteraria impareggiabile.
La morte di Gesù
J. M. Coetzee
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 184
David fa sempre molte domande. Durante le lezioni di danza si muove come vuole. A scuola si rifiuta di fare le addizioni e si ostina a leggere esclusivamente il 'Don Chisciotte'. Ma è il calcio la sua vera passione. Un giorno Julio Fabricante, direttore di un vicino orfanotrofio, invita David e i suoi amici a formare una vera squadra di calcio. David ha deciso: lascerà Simón e Inés per vivere con Julio. La scelta getta la famiglia nello sconforto, ma David è inamovibile. I genitori acconsentono, loro malgrado, ignari di quello che succederà di lì a poco. Perché nella nuova sistemazione David si ammala di una misteriosa malattia... Coetzee torna a esplorare il mondo de "L'infanzia di Gesù" e "I giorni di scuola di Gesù": con le sue atmosfere evocative, il richiamare e allo stesso tempo allontanarsi da un allegorico ri-racconto evangelico, gli enigmi e le inaspettate dolcezze, la trilogia di «Gesù» raggiunge con questo romanzo il suo culmine artistico e simbolico. Coetzee non ha intenzione di fornire risposte, ma di porre grandi domande: non è forse questo il compito più arduo della letteratura?
Prima di scrivere. Fotografie di un ragazzo
J. M. Coetzee
Libro: Libro rilegato
editore: Contrasto
anno edizione: 2020
pagine: 183
"Leggevo libri sulla fotografia e mi sforzavo di imitare al meglio il tipo di foto che vedevo su Life e altre riviste. Credo che a interessarmi fosse la possibilità di essere presente nel momento in cui la verità si rivela, un momento che in parte si scopre e in parte si crea." (J. M. Coetzee)