Libri di Ivano Adversi
I luoghi dell'industria fra trasformazione urbana e abbandono. Ediz. italiana e inglese
Ivano Adversi
Libro: Libro in brossura
editore: Editrice Socialmente
anno edizione: 2013
pagine: 144
In apertura del volume l'assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti richiama l'importanza storica dei siti industriali come significativa testimonianza dello scorrere del tempo e delle trasformazioni del contesto urbano. Spesso nei momenti di crisi si sente maggiormente il bisogno di riannodare i fili della memoria personale e collettiva, come ricorda Danilo Gruppi, segretario generale della Camera del Lavoro di Bologna, nella convinzione che solo in quei fili ricongiunti stia la possibilità di tornare a guardare al futuro con la giusta dose di ottimismo. In un contesto radicalmente mutato bisogna ripartire dalla centralità del lavoro, immaginando per Bologna un nuovo futuro manifatturiero e accantonando - come sottolinea Duccio Campagnoli, presidente della Fiera - l'immagine semplicistica e non veritiera di una apocalittica deindustrializzazione. Oggi, come un tempo, il motore produttivo del territorio risiede principalmente nella sua cultura tecnica. Sull'importanza della tecnologia, della specializzazione e delle produzioni ad alto valore aggiunto insiste il presidente di Unindustria Alberto Vacchi. Si tratta di elementi che presuppongono il protagonismo dell'uomo-artigiano, da sempre elemento sostanziale dell'impresa bolognese ed emiliana. Tuttavia, basta attraversare oggi la città per rendersi conto che è definitivamente finita l'epoca della "centralità operaia" e della "città-fabbrica"...
Il respiro del fiume. Ambiente, storia e cultura dei grandi fiumi della terra
Ivano Adversi, Cristina Berselli
Libro
editore: Calderini
anno edizione: 2000
pagine: 166
Buonanotte suonatori. Luoghi e protagonisti del jazz a Bologna
Ivano Adversi
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2011
pagine: 128
In questo volume fotografico locali ed angoli della città prendono vita e si animano, divenendo mete frequentatissime di persone che amano produrre musica o altrettanto amano ascoltarla. Un lavoro fotografico che si concentra su di un genere musicale, il jazz, perché più di ogni altro l'iconografia di questa musica è legata alle cantine, ai locali fumosi e agli spazi ristretti, dove il rapporto tra l'artista e il pubblico è immediato, con la sola intermediazione dello strumento. Un connubio, quello tra jazz e fotografia, da sempre proficuo e intimo, quasi come se fossero fatti l'uno per l'altra.