Libri di Guido Leoni

Voler comprendere il ritorno di una donna sola con i suoi segreti, nel ricordo di una ragazza dedita solo al lavoro, per la famiglia, gettata verso la vita con una valigia e il pianto in gola, come se fosse una schiava inviata da un lavoro a un altro. Tornerà al suo paese solo dopo quattordici lunghi anni.

Ledo è un ragazzo che, come tanti del suo paese, lavora nella grande fabbrica, tra turni, reparti, cartellini da timbrare e rumore assordante dei macchinari. Sono gli anni in cui è raro incontrare automobili per strada, e avere una bici, come ogni altro bene, è un lusso da ottenere con il proprio sudore se non fai parte della ristretta cerchia delle famiglie nobili. Guido Leoni ci descrive con abilità narrativa, crudezza e un tocco di ironia i diversi spaccati di una società in attesa di evolversi. Attraverso la sua penna si palesano i vizi e le sregolatezze dei giovani benestanti, ma anche un universo femminile già emancipato, spregiudicato nei suoi ammiccamenti e nella ricerca del buon partito. Sarà poi quest’ultima la soluzione che porta alla felicità? Si può davvero scegliere, ma anche arrendersi al proprio futuro senza fare i conti con il destino? "Quando si gioca col destino" è una storia di dignità, di nobiltà di valori e soprattutto di riscatto.

Questo racconto è nato da vecchie storie ascoltate come se fossero delle fiabe per la curiosità di sapere, ma sono fatti in parte accaduti a cui ho aggiunto un po’ di fantasia. È la storia di una vita spesa a cavallo di due grandi guerre, e vissuta nella speranza che... ma la vita non è mai come la si vorrebbe, le strade sono varie e a volte non hai scelta, devi seguire la più difficile.

Il romanzo narra del riscatto d’un ragazzo, che in gioventù si lascia coinvolgere dalla malavita. Pagati i suoi debiti, con l’aiuto di qualcuno, riesce a riscattarsi e ritrovare l’affetto dei suoi familiari. L’altro racconto, “Egli che cammina fra la gente” ci parla di un uomo che vaga di città in città per mettere in guardia le persone dalla bestia che lentamente sta prendendo il controllo delle persone. Lungo il suo cammino, a lui si aggiungono altre persone con il compito di portare la sua parola a più gente possibile.

“Le vicende vissute”: questo il titolo del libro di cui è autore Guido Leoni, un romanzo che – come già altri pubblicati in passato – trova origine in antiche storie realmente accadute e di cui ha avuto contezza attraverso i racconti dei familiari. Si tratta di vicende fin troppo vere, seppur romanzate, che raccontano le difficoltà quotidiane di personaggi esistiti in un tempo neanche troppo lontano dal nostro, eppure così diverso. Un tempo in cui si era soliti “dare del voi ai genitori…”, rispettandoli sommamente, perché, di certo, non abituati al superfluo bensì a “guadagnarsi il pane per vivere…”, magari mantenendo la stessa famiglia; disposti a rinunciare addirittura ad oggetti necessari, quali “l’avere un paio di scarpe ai piedi per affrontare il rigido inverno…”. Vite, dunque, fin troppo difficili ma, comunque, vissute in modo dignitoso, al di là del misero aspetto. Esistenze, invero, di care amiche, oramai lontane ma che, in ogni caso, non si possono dimenticare: donne che hanno dovuto lottare non poco ma che, poi, ce l’hanno fatta. E, anzi! La cui vita ha avuto un “lieto fine...”.

Il testo si compone di tre racconti. Il primo tratta del ritorno al suo paese natio, dopo molto tempo, di un uomo vinto dalla sorte d’una vita sbagliata, e qui spera di ritrovare un po’ del suo passato. Il secondo narra di un giovane di famiglia bene che si comporta da sbruffone e per una scommessa deve far cadere tra le sue braccia una ragazza dei bassifondi della città, ma se ne innamora e cambia stile di vita lasciando tutti i suoi privilegi per conoscere la vita dura. Il terzo riguarda l’incontro di due lontani amici che rivivono i drammi d’un passato che avrebbero voluto dimenticare.

Lunghi capelli biondi, un fisico statuario e un carisma innato fanno di Dianila la ragazza che tutti vorrebbero avere al proprio fianco. Agli occhi di tutti appare fredda e distaccata ma, in realtà, ha un sogno romantico: trovare un uomo che risvegli quei sentimenti di ardore e passione nascosti sotto strati di cinismo. Estremamente opposta alla protagonista è Tilde: bellezza bruna dalle forme sinuose, sfacciata e passionale in ogni circostanza. La bionda e la mora sono due autentiche dee, fanno cadere ai propri piedi decine di corteggiatori, tuttavia, non riescono ancora a percepire l’essenza del vero amore e a cancellare le delusioni del passato. Dopo una serie di esperienze negative, riusciranno a trovare l’anima gemella, ma non sarà un’impresa semplice. La storia è una favola moderna in cui le aspirazioni adolescenziali si trasformano in certezze della maturità e i sogni fanciulleschi si scontrano con la vita adulta. A fare da cornice vi sono gli intrighi e le disavventure di due ragazze problematiche ma positive, senza tralasciare la gretta figura di Ernesto, un maniaco psicopatico che farà di tutto per minare la felicità altrui. Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto.

Nell'immediato dopoguerra un giovane da poco tornato dalla prigionia, va alla ricerca della sua fortuna; la incontra in una signora anziana che lo aiuterà e lo indirizzerà nella giusta direzione, permettendogli di raggiungere il suo scopo. Ma l'esistenza non è sempre semplice.

Italia, primo dopoguerra. A nord del Lago di Garda, in una cittadina strappata agli Austriaci, indifferente agli stravolgimenti politici di un Paese lungi dall'essere "unito", nonostante i cinquant'anni trascorsi dall'Unità, vive un giovanotto, orfano di entrambi i genitori, dedito all'accattonaggio e furtarelli di poco conto. Tutti lo conoscono come "il Sorcio" e approfittano della sua scaltrezza e capacità di "infilarsi" dappertutto, per farsi rendere piccoli servizi, recuperare informazioni, contattare questo e quello in incontri clandestini. In queste pagine, egli stesso ci racconta, in prima persona, la sua incredibile storia: monello scanzonato e senza paura, povero in canna ma sincero e generoso oltre le proprie possibilità, con un occhio sempre attento alle necessità degli altri, anche qualora non vi fosse di che guadagnare, il Sorcio è un eroe senza vessillo né bandiera, un giovane e promettente uomo d'onore che pur subendo i calci della vita, non dispera e senza mai smarrire la luce della giustizia e dell'onestà, riuscirà a scoprire e rivelare al mondo l'Aristocratico che è in lui.

"Lo sbaglio della vita" è la storia di uomo. Delle sue aspirazioni, delle sue velleità, dei suoi sogni e delle sue sconfitte. È una storia lunga una vita, costellata di alti e bassi, fatta di incontri e scontri, mortificata dai sensi di colpa. Amore, sesso, amicizia, ospedali e fabbriche si intersecano in una vicenda drammatica, condizionata da un incidente ed esaltata dall'amore di un padre verso il figlio. Un sentimento che niente arresta e nessuno può intaccare. Il sentimento che tutto muove e dà un senso a una vita degna di essere vissuta.

L'attuale romanzo racconta avvenimenti accaduti anni fa che coinvolsero delle persone conosciute dall'autore, non possiamo dire di più perché fondamentale componente nell'intreccio del romanzo è la fantasia.