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Libri di Grazia Deledda

Come solitudine. Storie e novelle da un'isola

Come solitudine. Storie e novelle da un'isola

Grazia Deledda

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 344

In occasione del settantesimo anniversario delle sua morte, un'antologia dei racconti più significativi di Grazie Deledda, scelti e curati da Antonella Anedda, vengono raccolti in questo volume. La scelta di Antonella Anedda privilegia i racconti sardi quasi a costruire in viaggio nel paesaggio di una terra oggi forse perduta. Ne emerge un tessuto narrativo complesso, e attuale. L'asprezza della sua parola spesso tradisce il transito attraverso la sua lingua madre, il sardo, che si rivela la lingua del pensiero, tradotto poi nell'italiano della scrittura.
24,50

Il ritorno del figlio

Il ritorno del figlio

Grazia Deledda

Libro: Copertina rigida

editore: CUEC Editrice

anno edizione: 2005

pagine: 220

16,00

Canne al vento

Canne al vento

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 222

12,00

L'incendio nell'oliveto

L'incendio nell'oliveto

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 215

12,00

La madre

La madre

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 140

12,00

Il segreto dell'uomo solitario

Il segreto dell'uomo solitario

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 166

12,00

Colombi e sparvieri

Colombi e sparvieri

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2005

pagine: 286

12,00

Elias Portolu

Elias Portolu

Grazia Deledda

Libro

editore: Ilisso

anno edizione: 2006

pagine: 182

12,00

Cenere

Cenere

Grazia Deledda

Libro: Libro in brossura

editore: Marcovalerio

anno edizione: 2003

pagine: 332

28,00

Elias Portolu

Elias Portolu

Grazia Deledda

Libro

editore: Il Maestrale

anno edizione: 2007

pagine: 240

«Giorni lieti s'avvicinavano per la famiglia Portolu, di Nuoro. Agli ultimi di aprile doveva ritornare il figlio Elias, che scontava una condanna in un penitenziario del continente; poi doveva sposarsi Pietro, il maggiore dei tre giovani Portolu. Si preparava una specie di festa: la casa era intonacata di fresco, il vino ed il pane pronti; pareva che Elias dovesse ritornare dagli studi, ed era con un certo orgoglio che i parenti, finita la sua disgrazia, lo aspettavano. Finalmente arrivò il giorno tanto atteso, specialmente da Zia Annedda, la madre, una donnina placida, bianca, un po' sorda, che amava Elias sopra tutti i suoi figliuoli.»
10,00

Cosima

Cosima

Grazia Deledda

Libro: Libro in brossura

editore: Il Maestrale

anno edizione: 2007

pagine: 224

«La casa era semplice, ma comoda: due camere per piano, grandi, un po' basse, coi pianciti e i soffitti di legno; imbiancate con la calce; l'ingresso diviso in mezzo da una parete: a destra la scala, la prima rampata di scalini di granito, il resto di ardesia; a sinistra alcuni gradini che scendevano nella cantina. Il portoncino solido, fermato con un grosso gancio di ferro, aveva un battente che picchiava come un martello, e un catenaccio e una serratura con la chiave grande come quella di un castello. La stanza a sinistra dell'ingresso era adibita a molti usi, con un letto alto e duro, uno scrittoio, un armadio ampio, di noce, sedie quasi rustiche, impagliate, verniciate allegramente di azzurro: quella a destra era la sala da pranzo, con un tavolo di castagno, sedie come quelle altre, un camino col pavimento battuto. Null'altro. Un uscio, solido pur esso e fermato da ganci e catenacci, metteva nella cucina. E la cucina era, come in tutte le case ancora patriarcali, l'ambiente più abitato, più tiepido di vita e d'intimità.»
10,00

Colombi e sparvieri

Colombi e sparvieri

Grazia Deledda

Libro: Libro in brossura

editore: Il Maestrale

anno edizione: 2007

pagine: 404

«Dopo una settimana di vento furioso, di nevischio e di pioggia, le cime dei monti apparvero bianche tra il nero delle nuvole che si abbassavano e sparivano all'orizzonte, e il villaggio di Oronou con le sue casette rossastre fabbricate sul cocuzzolo grigio di una vetta di granito, con le sue straducole ripide e rocciose, parve emergere dalla nebbia come scampato dal diluvio. Ai suoi piedi i torrenti precipitavano rumoreggiando nella vallata, e in lontananza, nelle pianure e nell'agro di Siniscola, le paludi e i fiumicelli straripati scintillavano ai raggi del sole che sorgeva dal mare. Tutto il panorama, dai monti alla costa, dalla linea scura dell'altipiano sopra Oronou fino alle macchie in fondo alla valle, pareva stillasse acqua. Ma il paesetto era asciutto; e i vecchi e gli sfaccendati avevano già ripreso i loro posti sulle panchine davanti al Municipio, su nella piazza che sovrasta la valle come una grande terrazza.»
10,00

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