Libri di Giuseppe Coniglio
Il poeta. Antologia postuma di scritti giovanili
Giuseppe Coniglio
Libro: Libro in brossura
editore: Laruffa
anno edizione: 2024
pagine: 270
Presentazione di Francesco Sorgiovanni Errigo.
Il brigante cappuccino
Giuseppe Coniglio
Libro
editore: Capone Editore
anno edizione: 2003
pagine: 144
Popoli e civiltà della Magna Grecia. Pisticci e il suo territorio
Giuseppe Coniglio
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 1997
pagine: 160
Il brigante Pagnotta. Nicola Abalsamo 1762-1808
Giuseppe Coniglio
Libro
editore: Capone Editore
anno edizione: 2003
pagine: 144
Il viceregno di Napoli nel sec. XVII. Nuove notizie sulla vita commerciale e finanziaria tratte dagli archivi napoletani
Giuseppe Coniglio
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2010
pagine: 373
Rocco D'Addurno. L'uomo, lo sportivo, l'emigrante
Giuseppe Coniglio, Lucia Gesualdi
Libro: Libro in brossura
editore: Youcanprint
anno edizione: 2024
pagine: 96
Questo libro è dedicato ad un pisticcese Doc, Rocco D'Addurno, che ha saputo trasmettere alle nuove generazioni i valori della famiglia, lavoro e sana competizione sportiva. Ed oggi alla veneranda età di 91 anni ha ancora molto da insegnare. Dominatore assoluto delle corse ciclistiche di fine anni '40 ed inizi degli '50 in varie regioni del sud Italia, fu costretto al ritiro a causa di un incidente che poi si rilevò più grave del previsto. Questo proprio quando stava per entrare nella squadra di Gino Bartali, per il suo primo Giro d'Italia. Alcuni anni dopo il trasferimento in Canada con la speranza di rientrare subito in patria. Ma non fu cosi. In tanti anni di lavoro si è distinto per competenza e disponibilità. Rocco è oggi fra i più longevi emigranti di prima generazione. Anche questa estate è per quale mese a Pisticci come avviene da oltre 60 anni continui.
Notte di Santa Apollonia
Giuseppe Coniglio
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2016
pagine: 80
L'opera racconta la cronaca e la storia di uno di uno dei più drammatici dissesti idrogeologici della storia che avvenne in Pisticci, in provincia di Matera, il 9 febbraio 1688, quando una frana di vaste proporzioni spaccò in due il centro abitato causando la morte di circa 400 persone e molti feriti. Superstiti e persone rimaste senza tetto trovarono rifugio e scampo nelle chiese, monasteri e case di campagna. I soccorsi provenienti dai centri vicini furono ostacolati dalle cattive e avverse condizioni atmosferiche. Una abbondante nevicata imperversò per quattro giorni, i fiumi andarono in piena, i raccolti distrutti e la cittadina rimase del tutto isolata e priva di collegamenti. Solamente dopo molti anni i resti delle vittime, provvisoriamente inumati nelle fosse sepolcrali della chiese, furono traslati per una umana sepoltura. Il feudatario del tempo don Carlo De Cardenas intendeva costruire una nuova città in una ridente località verso il mar Jonio ma i pisticcesi, riuniti in assemblea, decisero di ricostruire il loro paese nello stesso quartiere distrutto, utilizzando materiale edile di risulta. E già agli inizi del 700 sorgeva un nuovo quartiere denominato Dirupo con trecento bianche casette, allineate e frutto di una spontanea architettura mediterranea antisismica, oggi inserito nel catalogo dei Beni Ambientali come una tra le 100 meraviglie d'Italia da salvaguardare.
Il decennio francese nella terra di Pisticci
Giuseppe Coniglio
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2022
pagine: 92
Il decennio francese si caratterizza come epoca di importanti riforme e cambiamenti. È lo spartiacque tra l'antico e il nuovo regime e l'avvio della fase di modernizzazione. Non del tutto realizzata perché troppo breve lo spazio temporale di attuazione per avviare una nuova e più razionale gestione sociale, amministrava e politica della cosa pubblica. Tuttavia contribuì alla elevazione sociale di buona parte delle popolazioni inserendo il modello francese che sembrava aver risolto buona parte del suoi problemi. Potenza, capoluogo di provincia, la pubblica assistenza, la viabilità e l'avvio di una architettura più moderna e razionale, la pubblica assistenza, la viabilità e una architettura più moderna e razionale dovevano costituire la base di partenza di nuovi progetti. I comuni furono dotati di nuovi uffici e per la prima volta con lo stato civile e la figura del giudice di pace. Non del tutto risolti i problemi del mondo del lavoro...
I diari di Roberto Ponticelli. L'esule garibaldino. Dal paradiso di Pisticci all'inferno di Mauthausen
Giuseppe Coniglio
Libro: Libro in brossura
editore: Youcanprint
anno edizione: 2024
pagine: 92
Valoroso combattente, Roberto Ponticelli, nato a Massa, dopo un breve soggiorno in Inghilterra, si trasferì con un gruppo di amici, in Francia, a Nantes. Ottenuta la cittadinanza francese, nel 1927 riprese gli studi e conseguì brillantemente il diploma di "Chirurgien Dentiste" presso l'Ecole de Medecine de Paris. Durante l'occupazione nazista, in seguito al rinvenimento, nella sua abitazione di rue Parè 2 di Nantes, di armi antiche, gli vennero confiscati i beni -tra cui due automobili- e fu condannato a sei mesi di reclusione. In seguito i tedeschi lo consegnarono al Brennero alle autorità italiane, che lo inviarono nel 1941 alla Colonia Confinaria di Pisticci, in Basilicata, perché antifascista e repubblicano.