Libri di Giulio Marzaioli
Spin-off
Giulio Marzaioli
Libro
editore: Tic
anno edizione: 2022
pagine: 96
Con "Spin-off" Giulio Marzaioli prosegue la sua indagine in quel mondo che, pur non appartenendo all'umano, con quest'ultimo intrattiene spesso un rapporto piuttosto stretto, se non altro perché costituisce il paesaggio visivo e sonoro in cui è immerso. Si tratta di quel «correlato mente-ambiente» che, da semplici oggetti di osservazione, trasforma la neve, la cicala, il volo (delle macchine o degli uccelli) e i sassi in "luoghi" di una meditazione, se non addirittura in soggetti pensanti, collocati dunque sullo stesso piano dell'umano. Viene così meno la «discrezionale e arbitraria presunzione di superiorità» che il mondo umano esibisce nei confronti degli elementi naturali e artificiali. Gli oggetti che compongono il dispositivo chiamato 'Spin-off' sono prose e immagini nati, come indica il titolo, da opere precedenti dello stesso Marzaioli: il risultato è una sorta di ipertesto d'autore, fitto di rimandi interni e di qualche reprise, in un'operazione che da alcuni testi fa scaturire altri testi o delle sequenze fotografiche.
I sassi
Giulio Marzaioli
Libro
editore: Tic
anno edizione: 2021
pagine: 48
«Non ci sono dubbi che, se si dovesse scrivere una storia della traccia (inapparente, sotterranea e tuttavia luminosa) di Francis Ponge nella letteratura italiana, questo libro di Giulio Marzaioli dovrebbe occuparne il punto culminante. 'I sassi', infatti, ripropongono la grande risorsa dello straniamento che attraversa la modernità letteraria da Tolstoj a Brecht, ma in una logica "oggettuale" e "disumana" di grande forza perturbante, percorsa da un umorismo sottile e stralunato. In questo esperimento di Marzaioli, la letteratura dei sassi risulta prodotta da una raggelata volontà di situare la voce autoriale in un ordine decisamente non antropocentrico. La logica paradossale che ne consegue sembra partire dalle cose e, tenendo conto delle parole, andare alle cose stesse attraverso la spoliazione del linguaggio: qui, insomma, il motto dell'esistenzialismo è riscritto e parodiato in un progetto che realizza, finalmente, una grande "allegria materialista"» (Jacqueline Risset).
Progetto per una casa
Giulio Marzaioli
Libro: Libro in brossura
editore: Zacinto
anno edizione: 2020
pagine: 36
Oggi più che mai, mentre la società moderna, colpita dall’emergenza sanitaria, si trova a fare i conti con isolamento, costrizioni e chiusure forzate, ognuno è costretto a ripensare la propria concezione di “casa”: luogo sicuro e protetto dal mondo esterno, oppure ambiente soffocante, che non lascia spazio al respiro, alla fantasia, alla personalità? «È la casa la prima forma di separazione, di isolamento. Più comoda e confortevole sarà la casa, più facilmente ci sentiremo protetti al suo interno, con il rischio di alimentare senza accorgercene un senso di incertezza verso tutto ciò che è al di fuori delle mura domestiche e che potrebbe degenerare in avversione».
Suburra
Giulio Marzaioli
Libro: Copertina morbida
editore: Perrone
anno edizione: 2010
pagine: 80
Con "Suburra" Giulio Marzaioli presenta al lettore un'opera sonnambolica, esposta al rischio della vertigine: si attraversa un antico quartiere di Roma, e al tempo stesso si ripercorre una storia personale, presente solo per accenni, per accenti. Vita del tempo e tempo del soggetto: lunga durata dello spazio urbano e durata istantanea dell'esperienza, di cui l'individuo può diventare preda indifesa. È nello specchio della ruggine che si scioglie il senso di questo incrocio tra i tempi, come rivelano le fulminee sequenze di apertura e chiusura: tra "il piede, che batte, nel sonno" e quell'"ossido" che "è aria, che resta, e dice, di sé, che esiste". Alla verticale aerea di Suburra segue l'orizzontalità ctonia di Ipogei. Alla superficie si contrappone la profondità, ai versi il testo detto in prosa, alla singolarità di una voce che si trova còlta innanzi alla propria storia risponde la pluralità di una vicenda condivisa ma vuota: una sola moltitudine che ricicla il proprio parlato, impastandosi nei cliché del quotidiano, di una comunicazione spenta, che pure ci lascia, ancora una volta, presi sopra al bordo, nell'attimo, lì dove, ancora una volta, ci dimostriamo incapaci di decidere.